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Concetti Chiave

  • Dopo la Prima Guerra Mondiale, l'Italia affrontò una grave crisi economica, con licenziamenti di massa dovuti alla riconversione industriale da militare a civile.
  • La percezione di una "vittoria mutilata" nei trattati di pace alimentò il nazionalismo, culminato nell'occupazione di Fiume da parte di Gabriele D'Annunzio nel 1919.
  • Il Partito Popolare Italiano, fondato nel 1919 da Luigi Sturzo, combinava ideali democratici e cristiani, influenzando la politica italiana e sollecitando riforme sociali ed elettorali.
  • Il biennio rosso (1919-1920) vide scioperi e occupazioni di fabbriche e terre da parte di operai e contadini, in risposta alle difficili condizioni economiche.
  • Giolitti, al governo durante il biennio rosso, preferì il dialogo tra industriali, proprietari terrieri e lavoratori per ristabilire l'ordine sociale.

Indice

  1. Crisi economica post-bellica
  2. Ascesa del partito popolare
  3. Biennio rosso e tensioni sociali

Crisi economica post-bellica

Dopo la prima guerra mondiale l’Italia attraversò una grave crisi economica e le industrie, che dovevano cambiare tipo di produzione, da militare a civile, licenziarono molti operai. Inoltre, le condizioni stabilite per l’Italia nei trattati di pace non furono rispettate, per questo molti parlarono di una vittoria mutilata.

I nazionalisti che non volevano rinunciare alla città di Fiume, nel settembre del 1919, guidati dal poeta italiano Gabriele D’Annunzio, la occuparono e ne proclamarono l’annessione all’Italia.

Ascesa del partito popolare

In questo periodo si rafforzò l’idea che i liberali, alla guida del Paese fin dall’unificazione, non fossero in grado di far fronte alla nuova situazione. La loro posizione fu indebolita anche in seguito alla nascita del Partito popolare italiano, fondato da Luigi Sturzo il 18 gennaio 1919. Si trattava di un partito che univa gli ideali democratici con quelli cristiani, caratterizzato dall’attenzione per le condizioni dei contadini e degli operai, per la tutela delle famiglie e dell’infanzia, per il riconoscimento della libertà di tutti i lavoratori e per una riforma elettorale che comprendesse anche l’estensione del voto alle donne. In politica estera chiedeva che fossero dati alla Società delle Nazioni gli strumenti per imporre il rispetto dei diritti dei popoli contro le prepotenze dei più forti. Il partito popolare si presentò, per la prima volta, alle elezioni nel 1919 e ottenne un buon risultato e negli anni successivi partecipò alle drammatiche vicende del fascismo, ma il partito fu messo fuori legge e Luigi Sturzo fu costretto all’esilio da dove continuò il suo impegno antifascista.

Biennio rosso e tensioni sociali

Nel biennio rosso, (1919-1920), a causa delle difficili condizioni economiche, esplose il malcontento in tutta Italia. Gli operai, con scioperi e manifestazioni, chiedevano aumenti salariali e garanzie contro i licenziamenti; i contadini volevano che fosse attuata una riforma agraria. Per contrastare la forza dei lavoratori, gli imprenditori si unirono in un sindacato: la Confederazione Generale dell’Industria, (Confindustria). Nel 1920, la situazione precipitò. Gli industriali non vollero concedere gli aumenti salariali, e i sindacati dichiararono lo sciopero bianco: i lavoratori entravano nelle fabbriche ma non lavoravano, per questo gli industriali minacciarono la serrata, cioè la chiusura delle fabbriche. I sindacati risposero con l’occupazione delle fabbriche di cui gli operai presero il controllo. Nello stesso periodo i contadini occupavano le terre mettendo in discussione il diritto di proprietà dei latifondisti i quali, spaventati dal pericolo, chiedevano l’intervento della polizia. Ma Giolitti, tornato in quel periodo a capo del Governo, era convinto che per stabilire l’ordine, gli industriali e i proprietari terrieri dovessero trattare con i lavoratori.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le cause principali della crisi economica in Italia dopo la prima guerra mondiale?
  2. Dopo la prima guerra mondiale, l'Italia affrontò una grave crisi economica a causa della necessità di convertire la produzione industriale da militare a civile, portando al licenziamento di molti operai. Inoltre, le condizioni dei trattati di pace non furono rispettate, causando un sentimento di "vittoria mutilata".

  3. Chi guidò l'occupazione della città di Fiume nel 1919 e quale fu il suo significato?
  4. L'occupazione di Fiume nel 1919 fu guidata dal poeta italiano Gabriele D’Annunzio, che proclamò l'annessione della città all'Italia. Questo evento rafforzò l'idea che i liberali non fossero in grado di gestire la situazione post-bellica.

  5. Quali erano gli obiettivi principali del Partito Popolare Italiano fondato da Luigi Sturzo?
  6. Il Partito Popolare Italiano, fondato da Luigi Sturzo, mirava a unire ideali democratici e cristiani, concentrandosi sulle condizioni dei contadini e degli operai, la tutela delle famiglie, il riconoscimento della libertà dei lavoratori e una riforma elettorale che includesse il voto alle donne.

  7. Come reagirono gli industriali e i lavoratori durante il biennio rosso (1919-1920)?
  8. Durante il biennio rosso, gli industriali si unirono nella Confederazione Generale dell’Industria per contrastare la forza dei lavoratori, mentre i lavoratori risposero con scioperi, manifestazioni e l'occupazione delle fabbriche, chiedendo aumenti salariali e garanzie contro i licenziamenti.

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