Concetti Chiave
- Il Surrealismo, nato negli anni '20, si basa sull'automatismo psichico per esprimere l'inconscio attraverso l'arte e sfidare la razionalità.
- Joan Mirò è considerato uno dei più radicali teorici del Surrealismo, usando l'automatismo psichico per creare opere come "Il carnevale di Arlecchino".
- René Magritte, principale esponente belga, utilizza illusionismo onirico per esplorare il rapporto tra realtà e rappresentazione, ispirandosi a Giorgio de Chirico.
- Salvador Dalì è noto per le sue immagini eccentriche e simboliche, come la "Venere di Milo con cassetti" e "La persistenza della memoria".
- Le opere surrealiste spesso presentano immagini nitide e reali senza nesso logico, conciliando veglia e sogno in modo armonico e profondo.

Indice
Definizione, fondamenti e caratteristiche del Surrealismo
Il Surrealismo è un movimento culturale nato intorno agli anni '20, il cui fondamento si basa sull’automatismo psichico, ovvero quel processo mediante il quale si cerca di dare libera espressione del pensiero e dell'inconscio attraverso l'arte.
Da qui, caratteristica comune a tutte le manifestazioni surrealiste è la critica alla razionalità cosciente e la liberazione delle potenzialità immaginative dell’inconscio per il raggiungimento dello stato conoscitivo “oltre-il-reale”, “sur-reale”.
Proprio per questo motivo le opere surrealiste sono perlopiù formate da immagini nitide e reali, ma senza alcun apparente nesso logico, rendendo l’opera “assurda”. Talvolta, invece, pullulano di simboli e segni, linee e colori, che sembrano “prendere vita” in una diversa dimensione.
All'interno delle opere surrealiste veglia e sogno sono entrambe presenti e si conciliano in modo armonico e profondo.
Padre fondatore del movimento è il poeta francese André Breton, che suggella la sua nascita ufficiale con la stesura del primo Manifesto nel 1924, dove espone i principali punti della poetica surrealista.
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Joan Mirò: il più surrealista di tutti
Mirò fu uno dei più radicali teorici del Surrealismo, tant’è che lo stesso Breton lo descrisse come “il più surrealista di noi tutti”. Contrario alla pittura convenzionale, all'interno delle sue opere surrealiste è possibile intravedere la tecnica dell'automatismo psichico, come ad esempio ne Il carnevale di Arlecchino, realizzato prima ancora che venne scritto il Manifesto surrealista. Questo dipinto è considerato uno dei capolavori del movimento, perché esemplifica gli obiettivi e i traguardi che il Surrealismo si è proposto fin dal momento della sua fondazione. Nel carnevale che viene mostrato vi è uno spettacolo di oggetti e strani esseri, giocattoli fantastici e folletti: una realtà surreale e inconscia, costituita da oggetti onirici e metafisici attraverso una pittura primitiva e infantile. Questo è il risultato della fantasia mentale non ancora condizionata dalla società.
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René Magritte: il maggior esponente del Surrealismo in Belgio
René Magritte, uno dei più originali esponenti del movimento, dipinge con una tecnica di illusionismo di ordine onirico, illustrando oggetti e realtà assurde, e considerando il sogno una grande fonte di ispirazione. Del tutto estraneo al suo metodo è l’automatismo psichico, poiché attraverso la sua pittura non vuole fare emergere l’inconscio dell’uomo, ma svelare i lati misteriosi dell’universo prendendo come fonte d'ispirazione Giorgio de Chirico, principale esponente della pittura metafisica. Il rapporto tra realtà e rappresentazione è un tema sul quale Magritte gioca con grande intelligenza e ironia, per proporci una nuova riflessione sul confine tra i due termini. Come nel caso di Questa non è una pipa, dove guardando l’immagine di una pipa e leggendo la scritta sottostante “Ceci n’est pas une pipe” la prima reazione è quella di chiedersi: "Ma allora cos’è?”. Ma se si riflette sul fatto che si sta guardando solo l'immagine di una pipa e non una pipa vera e propria, allora il sottile inganno è ben presto svelato. Anche con il quadro Il doppio segreto il pittore interroga ciò che noi consideriamo la realtà. Sullo sfondo di un paesaggio marino, il viso impassibile di un uomo è stato tranciato e spostato lateralmente. La lacerazione mostra una spaccatura profonda e molto diversa dal volto liscio, senza espressione né sguardo. Si rimane perplessi di fronte a questa ampia cavità dalle pareti umide e scure, avvinte da sonagli. Magritte svela il baratro che separa l’essere dalla sua apparenza e conferma che la realtà resta enigmatica.
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Salvador Dalì: il più eccentrico tra i surrealisti
Dalì era un pittore tecnicamente abile e virtuoso disegnatore, ma fu celebre soprattutto per le immagini suggestive e bizzarre delle sue opere surrealiste, oltre ai suoi atteggiamenti stravaganti per attirare l’attenzione su di sé. “. Dalì sceglie la Venere come modella del bello ideale e fa una copia della celeberrima Venere di Milo. Nella sua versione, la Venere è dotata di veri e propri cassetti che partono dal seno e scendono fino al ginocchio sinistro; cassetti che rappresentano i desideri nascosti e la sensualità segreta di ogni donna e che solo la psicoanalisi è in grado di aprire.
Un altro famoso quadro di Salvador Dalì è la Giraffa in fiamme, presente sulla sinistra in secondo piano, che potrebbe essere la materializzazione della guerra civile scoppiata in Spagna. La figura centrale è però quella femminile, che inaugura una fisionomia di donna che si ritrova in altre sue opere surrealiste. Attraverso un altro quadro, La persistenza della memoria, Salvador Dalì ci trasmette un messaggio di ribellione e allo stesso tempo di relativismo. La luce, come si può notare, è frontale e genera ombre profonde sulla superficie degli oggetti.
I colori, infine, sono accostati in maniera bizzarra nello schema compositivo dell'opera: notiamo infatti la presenza di colori caldi, freddi e scuri.
L'idea che i surrealisti vogliono esprimere è di cancellare tutte le regole fisse che scandiscono la vita di tutti i giorni, come ad esempio l'orologio che marca il tempo in ore di 60 minuti, minuti di 60 secondi, ecc... In questo dipinto, invece, gli orologi simboleggiano il tempo elastico della memoria e per questo hanno una forma così poco definita, addirittura quasi fluida.
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Domande da interrogazione
- Quali sono i fondamenti e le caratteristiche principali del Surrealismo?
- Perché Joan Mirò è considerato "il più surrealista di tutti"?
- In che modo René Magritte si distingue dagli altri surrealisti?
- Quali sono le caratteristiche distintive delle opere di Salvador Dalì?
- Qual è l'obiettivo principale dei surrealisti riguardo alle regole della vita quotidiana?
Il Surrealismo è un movimento culturale nato negli anni '20, basato sull'automatismo psichico per esprimere il pensiero e l'inconscio attraverso l'arte. Critica la razionalità cosciente e libera l'immaginazione per raggiungere uno stato "oltre-il-reale". Le opere sono caratterizzate da immagini nitide ma illogiche e simboli che sembrano prendere vita.
Joan Mirò è considerato "il più surrealista di tutti" perché, secondo André Breton, incarna perfettamente i principi del Surrealismo. Le sue opere, come "Il carnevale di Arlecchino", utilizzano l'automatismo psichico per creare una realtà surreale e inconscia, anticipando il Manifesto surrealista.
René Magritte si distingue per il suo uso dell'illusionismo onirico e per non utilizzare l'automatismo psichico. Si ispira a Giorgio de Chirico e gioca con il rapporto tra realtà e rappresentazione, come dimostrato in opere come "Questa non è una pipa", svelando i lati misteriosi dell'universo.
Le opere di Salvador Dalì sono note per le immagini suggestive e bizzarre, oltre ai suoi atteggiamenti eccentrici. Utilizza simboli come cassetti per rappresentare desideri nascosti e orologi fluidi per simboleggiare il tempo elastico della memoria, come in "La persistenza della memoria".
L'obiettivo principale dei surrealisti è cancellare le regole fisse della vita quotidiana, come il tempo scandito dagli orologi. Vogliono esprimere un concetto di tempo elastico e fluido, sfidando le convenzioni e liberando l'immaginazione.