Pop Art – Esponenti e storia del movimento

La pop art è una tendenza artistica che significa letteralmente arte popolare (pop art deriva infatti dall’abbreviazione di “popular art”, che in italiano significa appunto arte popolare, inteso come alla portata di tutti) e si è sviluppata a partire dagli anni cinquanta in ambito artistico anglosassone, l’obiettivo degli artisti era quello di realizzare opere che potessero mostrare i tratti caratterizzanti della società di massa in cui si assiste ad un consumismo sfrenato, appoggiato dal bombardamento di pubblicità verso tutta la popolazione, favorito ulteriormente dallo sviluppo sempre più rapido ed evidente dei mass media.

Richard Hamilton e il collage

La prima opera rappresentativa di questo movimento è sicuramente “è proprio ciò che rende oggi le case così particolari, così attraenti?” di Richard Hamilton, pittore britannico classe 1922, l’opera in realtà è un vero e proprio collage che mostra anche in maniera provocatoria la società del consumismo, in cui le apparenze iniziano a dominare su tutto, anche spesso sulla moralità delle persone stesse pronte a compromettersi pur di apparire.

Nel lavoro si nota come l’autore abbia cercato di rappresentare un vero e proprio tipico salotto borghese che straripa di simbolismo legato sempre ovviamente alla società di massa: elettrodomestici, televisioni, insegne, uomo dal corpo muscoloso e donna pin up.

Andy Warhol e le serigrafie

Tuttavia, il vero e proprio successo della pop art è dovuto grazie alla figura di Andy Warhol, in particolare grazie alle sue serigrafie, ovvero opere seriali dedicate sempre ad oggetti della società di massa come i barattoli della minestra Campbell oppure le bottiglie della Coca Cola, senza contare anche i ritratti di personaggi caratteristici di questo tipo di società, come ad esempio la famosa attrice americana Marilyn Monroe oppure il cantante rock and roll Elvis Presley o ancora, il famosissimo gruppo musicale britannico dei Beatles, senza contare anche l’approccio politico che assunse con la rappresentazione di Mao Zedong, rappresentante del comunismo cinese.

Roy Lichetenstein e i fumetti

Un altro tipo di approccio è quello attuato dall’americano classe 1923 Roy Lichetenstein, il quale andò a sfruttare un tipo di tecnica pittorica che gli permetteva di riprodurre l’effetto del retino tipografico tipico dei fumetti, anche in questo caso si nota una matrice di criticismo e denuncia della società contemporanea, ma lo fa avvalendosi del supporto: i fumetti infatti rappresentano qualcosa di semplice e alla portata di tutti e che tutti consumavano.