Mirofede
Habilis
6 min. di lettura
Vota 4,5 / 5

Concetti Chiave

  • Gli ordini architettonici greci si distinguono per dettagli come colonne, capitelli e trabeazioni, codificati per la prima volta da Vitruvio.
  • L'ordine Dorico è il più antico e semplice, caratterizzato da colonne tozze e possenti senza basi, con fregi a metope e triglifi alternati.
  • L'ordine Ionico si ispira alla grazia femminile, con colonne più slanciate, capitelli con volute e un fregio continuo decorato.
  • L'ordine Corinzio si distingue per capitelli riccamente decorati con motivi vegetali, ampiamente diffuso e variato nell'impero romano.
  • Gli ordini architettonici includono anche il Tuscanio e il Composito, con caratteristiche derivate rispettivamente dagli ordini Dorico e Ionico.
In questo appunto di storia dell’arte per le scuole vengono descritti i tre ordini architettonici greci: Dorico, ionico e corinzio.
Guida completa agli ordini architettonici greci e romani articolo

Indice

  1. Gli ordini architettonici nell’antica Grecia
  2. I cinque ordini
  3. Descrizione dei singoli elementi

Gli ordini architettonici nell’antica Grecia

Nell’architettura classica si sviluppano alcuni stili architettonici, questi stili si distinguono tra loro per alcuni dettagli che li caratterizzano, come il tipo di colonna, il capitello e la trabeazione.

È stato Vitruvio nel secondo, terzo e quarto libro del suo De architectura a codificare per la prima volta gli ordini architettonici greci. Di questi tre ordini architettonici, il dorico e lo ionico si sviluppano dalle prime costruzioni in pietra, dalle origini, quindi dal VI secolo a.C. in cui si nota una prevalenza dell’utilizzo dell’ordine dorico soprattutto nella Grecia continentale e nelle colonie della Magna Grecia, e dell’ordine Ionico nelle città dell’Asia minore di cultura greca (Turchia). Mentre invece troviamo il primo capitello Corinzio a partire dal IV secolo a.C. secondo la fonte di Marco Vitruvio Pollione a inventare questo terzo ordine è stato l'architetto Callimaco. Vitruvio nel De architectura aggiunge anche un altro ordine: l’ordine Tuscanio, sviluppatosi in Italia, si aggiunge poi l’ordine Composito, che non viene però citato da Vitruvio. Quest’ultimo ordine fu una creazione strettamente romana risalente all’epoca di Augusto. Nel 1562, inoltre Vignola scrive un trattato dal titolo appunto Regola delli cinque ordini d'architettura, in cui definisce il concetto di ordine architettonico. L’ordine architettonico, come avviene per tutta l’arte in pietra risalente all’età greca, si basa sull’uso delle proporzioni. Negli ordini architettonici sono presenti dei sistemi di regole, o canoni, che stabiliscono, appunto, i rapporti proporzionali tra le parti del Tempio, prima di tutto e tra le parti della copertura, e poi della colonna stessa. Queste specifiche proporzioni si fondano sul “modulo”: il diametro della colonna preso nel suo punto più basso. Abbiamo sia ordini architettonici liberi: le colonne appunto, ma anche i pilastri, e gli ordini architettonici detti “addossati”, come le semicolonne adiacenti alle pareti, entrambi presentano dei sostegni verticali, con un elemento orizzontale: la trabeazione. Questi sostegni verticali sono: il capitello, il fusto e la base. Mentre nella trabeazione abbiamo: la cornice il fregio e l’architrave. È il diverso tipo di Capitello che ci permette di distinguerei tre ordini greci, e successivamente gli altri due di origine latina.
per un ulteriore approfondimento sull'architettura greca vedi anche qua

I cinque ordini

  • Dorico: Il più semplice e il più antico tra gli ordini architettonici della Grecia classica. L'ordine dorico è caratterizzato dall'ornamento del fregio a metope e triglifi alternati; le colonne che sostengono l'architrave, o epistilio, su cui poggia il fregio, sono solitamente tozze, ma possenti, scanalate e sprovviste di basi poggiano direttamente sullo stilobate. L'altezza delle colonne corrisponde a sei diametri o moduli. La parte lavorata del capitello (l'echino) è a forma di ciotola e su di essa poggia una lastra piatta (l'abaco). L'ordine dorico si sviluppò inizialmente nel Peloponneso, per poi diffondersi nella Grecia continentale e in Italia meridionale.
  • Ionico: Ordine architettonico ispirato alla gracilità femminile. L'altezza delle colonne corrisponde a otto diametri o moduli. La base presenta due varianti, entrambe con plinto. La prima, più semplice e denominata attica o atticurga, è costituita dalla sequenza toro-scozia-toro. La seconda, detta ionica e dall'aspetto più elegante e slanciato, è formata in successione da toro-scozia-astragalo-astragalo-scozia-toro. Il fusto è scanalato e il capitello è composto dall'abaco e da un echino decorato da ovoli e terminante con quattro volute. Il fregio è continuo e, in genere, decorato con bassorilievi. La cornice è provvista di dentelli.
  • Corinzio: Nell'architettura classica il termine indica un particolare stile decorativo dei capitelli introdotto, secondo la tradizione, nella seconda metà del VI secolo a. C. Il capitello corinzio aveva la forma di campana rovesciata (càlato) ed era decorato con complicati disegni di piante, tralci e foglie. Ebbe molto successo nell'impero romano, dove si diffuse ampiamente, anche con notevoli variazioni stilistiche.
  • Tuscanio: nell’ordine Tuscanio la base è presenta ma è semplice, costituita da una modanatura a semicerchio convesso. Il fusto è uguale a quello dell’ordine Dorico, o talvolta liscio, anche l’architrave, il fregio e la cornice sono uguali a quelle presenti nell’odine dorico.
  • Composito: anche in questo ordine la base è presente, ma il fusto è scanalato come nell’ordine Ionico, l’architrave, il fregio è la cornice sono uguali a quelli presenti nell’ordine Ionico.
per un ulteriore approfondimento sui templi greci vedi anche qua
Guida completa agli ordini architettonici greci e romani articolo

Descrizione dei singoli elementi

  • Stilòbate: il basamento delle colonne del tempio greco; per estensione, la gradinata del tempio stesso.
  • Capitèllo: l'estremità superiore della colonna sulla quale poggia l'arco o l'architrave, foggiata secondo il corrispondente stile architettonico
  • Echìno: parte centrale del capitello dorico,
  • sotto l'abaco
  • Architrave: in un edificio, trave orizzontale sostenuta da colonne, pilastri o stipiti
  • Triglìfo: elemento decorativo del fregio dorico; alternato alle metope, è costituito da tre scanalature verticali
  • Mètopa: spazio rettangolare fra due triglifi del fregio dorico, spesso occupate da motivi ornamentali in bassorilievo
  • Frégio: negli ordini architettonici, la parte della trabeazione, talora decorata,
  • tra l'architrave e la cornice, tipico ornamento dei templi antichi
  • grónda: la parte del tetto che sporge dal muro esterno dell'edificio
  • volùta: ornamento architettonico a forma di spirale, caratteristico del capitello ionico

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i tre ordini architettonici greci descritti nel testo?
  2. Gli ordini architettonici greci descritti sono il Dorico, lo Ionico e il Corinzio.

  3. Qual è la caratteristica principale dell'ordine dorico?
  4. L'ordine dorico è caratterizzato dall'ornamento del fregio a metope e triglifi alternati e da colonne tozze e possenti senza basi.

  5. Come si distingue l'ordine ionico?
  6. L'ordine ionico si distingue per la sua ispirazione alla gracilità femminile, con colonne più slanciate e capitelli decorati con volute.

  7. Chi ha introdotto l'ordine corinzio e quali sono le sue caratteristiche?
  8. L'ordine corinzio è stato introdotto dall'architetto Callimaco e si caratterizza per capitelli decorati con disegni di piante e foglie.

  9. Quali sono gli altri due ordini architettonici menzionati nel testo e da dove provengono?
  10. Gli altri due ordini sono il Tuscanio, sviluppatosi in Italia, e il Composito, di origine romana.

Domande e risposte