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Concetti Chiave

  • I Nabatei erano un popolo di commercianti arabi che controllavano le rotte commerciali dall'Eufrate al Mar Rosso, con Petra come capitale.
  • La cultura nabatea era fortemente influenzata dalla tradizione aramaica, con una società alfabetizzata ma senza letteratura sopravvissuta.
  • Il Regno nabateo ha vissuto periodi di splendore e decadenza, raggiungendo il suo apice sotto il regno di Areta IV, prima di essere annesso all'Impero Romano nel 106 d.C.
  • Petra, la capitale nabatea, è famosa per le sue strutture scolpite nella roccia e il suo ruolo strategico e commerciale tra Occidente e Oriente.
  • La città di Petra è riconosciuta come patrimonio mondiale dell'Unesco e una delle sette meraviglie del mondo moderno, grazie alla sua architettura unica e al sistema idrico ingegnoso.
Questo appunto di Storia si propone di illustrare il popolo dei Nabatei che controllavano le rotte commerciali nella zona dall’Eufrate al Mar Rosso, dall’inizio alla fine del loro Regno con capitale Petra, attuale città della Giordania.
Nabatei, popolo di commercianti dell’Arabia antica articolo

Indice

  1. I Nabatei, cultura e caratteristiche del popolo di commercianti arabi
  2. Splendore e decadenza del Regno nabateo
  3. Petra, la capitale dei Nabatei scavata nella pietra

I Nabatei, cultura e caratteristiche del popolo di commercianti arabi

I Nabatei furono un popolo di commercianti insediato nel Nord-Ovest dell’Arabia antica, zona situata tra le attuali Siria e Arabia, dall’Eufrate al mar Rosso, in antichità chiamata Nabatene. Le origini dei Nabatei rimangono incerte. Basandosi su antiche iscrizioni nabatee presenti nel territorio edomita già prima del IV secolo a.C., si ipotizza che essi furono in origine un popolo di beduini nomadi strutturato in tribù che occuparono l’antico territorio di Edom. Subentrando nei traffici mercantili e spingendo gli Edomiti nella Giudea meridionale, presero il controllo del Golfo di Aqaba e dell’importante punto di approdo di Elath. Tuttavia, non si può risalire con esattezza alla data di questa migrazione nabatea; la teoria più accreditata sostiene che si stabilirono nel territorio edomita dopo il 400 a.C. quando i Persiani persero interesse in quella zona. Dalle testimonianze archeologiche e linguistiche risulta che i Nabatei fossero un popolo arabo che subì ben presto influenze culturali dalla cultura aramaica poiché quella aramaica era la lingua delle loro monete, graffiti ed iscrizioni epigrafiche. Era un popolo alfabetizzato ma purtroppo nulla è sopravvissuto per quanto riguarda la loro letteratura.
Quello che Diodoro Siculo (I sec. a.C.) ci riporta sulla loro cultura è il fatto che essi fossero una forte tribù di guerrieri non interessati all’agricoltura e all’allevamento ma al commercio che portava loro grandi profitti. Essi infatti controllavano un'efficace rete mercantile che consentiva di commercializzare nella zona del mediterraneo prodotti provenienti addirittura dall’India. I prodotti di punta erano il franchincenso, la mirra e le spezie provenienti dall’Oriente e il bitume dal Mar Morto. Vivendo in zone piuttosto aride e desertiche si organizzarono per la raccolta dell’acqua piovana con grandi cisterne scavate nella roccia e argilla nascoste ai nemici, che consentivano loro un grande vantaggio strategico poiché spesso succedeva che i nemici si ritirassero per mancanza d’acqua. Aggiunge Diodoro Siculo che i Nabatei erano un popolo che amava la libertà e nessun nemico era stato in grado di renderli schiavi.
La loro religione era politeista, sullo stampo di quelle contemporanee greca ed egizia, ma era totalmente iconoclasta, cioè non erano previste raffigurazioni delle divinità antropomorfiche o di altro genere. Ciò accadeva invece nelle altre religioni, basti pensare alla miriade di statue che arricchivano i templi greci e le piramidi egizie.
Per approfondimenti sulle religioni politeiste vedi anche qua

Splendore e decadenza del Regno nabateo

Quello che si sa su questo popolo è che era organizzato politicamente come una monarchia. Il Regno nabateo viene canonicamente diviso in quattro periodi. Il primo, al quale appartengono le iscrizioni più antiche, va dal IV al I secolo a.C. Il primo re nabateo di cui si hanno notizie è Areta I, il cui nome è stato rinvenuto in un’iscrizione nel Negev risalente al II secolo a.C., secolo in cui iniziarono a coniare monete proprie dando segnale della propria indipendenza politica ed economica. Dal 100 al 30 a.C circa subiscono un periodo di decadenza. Di questo periodo conosciamo quello che fu il sovrano più significativo, Areta III regnante dall’85 al 62 a.C. circa, che estese il regno conquistando Damasco, lo difese e impedì che fosse completamente assoggettato dal potere romano. L’influenza di Roma, sotto il comando di Pompeo, si fece comunque presente poiché riuscì a renderlo uno stato satellite imponendo ai Nabatei il pagamento di un ingente tributo.
Il periodo più glorioso si ebbe sotto il regno di Areta IV, che regnò dal 9 a.C. al 40 d.C., riuscì a recuperare l’indipendenza dal potere di Roma e a far riconoscere ufficialmente il suo regno. In questo periodo venne scavata la tomba monumentale di El Khasneh, una delle opere architettoniche più famose del mondo.
L’ultimo periodo va dal 70 al 150 d.C. con il regno di Rabbel II. La capitale fu spostata da Petra a Bosra e la morte del re sancì la fine dell’indipendenza del Regno. Il Regno nabateo rimase indipendente dal IV secolo a.C. fino alla sua annessione all’Impero Romano nel 106 d.C. sotto il comando di Traiano, diventandone una provincia, poi rinominato Arabia Petraea.

Petra, la capitale dei Nabatei scavata nella pietra

Petra era l’antica capitale del Regno dei Nabatei e si trova nell’attuale Giordania che ancora oggi è una rinomata meta turistica grazie al complesso di rovine nello Wadi Musa e di interesse archeologico, inserita dal 1985 tra i patrimoni mondiali dell’Unesco. Essa è considerata una delle sette meraviglie del mondo moderno. La particolarità di questa città è quella di essere collocata tra ripide gole e montagne, un luogo arido e isolato. Petra è caratteristica per le sue facciate architettoniche scolpite nella roccia arenaria, tipicamente di colore rosa, di una stretta vallata, e pertinenti a tombe scavate nelle pareti rocciose e templi ipogei. Queste strutture risalgono al III e I secolo a.C. Anche le abitazioni erano scavate nella roccia e talvolta affrescate.
Nabatei, popolo di commercianti dell’Arabia antica articolo
Dopo l’annessione all’impero Romano la città fu arricchita da templi, un teatro, mercati, terme e un arco trionfale dedicato a Traiano nonché una via sacra porticata.
La sua posizione geografica la rendeva una città strategica e facilmente difendibile dai nemici ma sorgendo in un importante crocevia era altresì fondamentale da un punto di vista economico poiché consentiva di accedere alle vie carovaniere e commerciali che mettevano in comunicazione Occidente e Oriente. Il problema della carenza di acqua fu risolto con un ingegnoso sistema di canali e cisterne per la raccolta dell’acqua piovana.
Per approfondimenti sulle sette meraviglie del mondo moderno vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Chi erano i Nabatei e quale era la loro principale attività?
  2. I Nabatei erano un popolo di commercianti arabi che controllavano le rotte commerciali dall'Eufrate al Mar Rosso. Erano noti per la loro abilità nel commercio di prodotti come franchincenso, mirra e spezie.

  3. Quali erano le caratteristiche culturali e religiose dei Nabatei?
  4. I Nabatei erano un popolo alfabetizzato con influenze culturali aramaiche. La loro religione era politeista e iconoclasta, senza raffigurazioni delle divinità, a differenza delle religioni greca ed egizia.

  5. Quali furono i periodi principali del Regno nabateo e chi furono i sovrani più significativi?
  6. Il Regno nabateo è diviso in quattro periodi, con sovrani significativi come Areta I, Areta III e Areta IV. Areta IV riuscì a recuperare l'indipendenza da Roma e a far riconoscere ufficialmente il suo regno.

  7. Qual è l'importanza storica e architettonica di Petra?
  8. Petra era la capitale dei Nabatei, famosa per le sue strutture scolpite nella roccia arenaria. È considerata una delle sette meraviglie del mondo moderno e un sito archeologico di grande interesse.

  9. Come risolsero i Nabatei il problema della carenza d'acqua a Petra?
  10. I Nabatei svilupparono un ingegnoso sistema di canali e cisterne per raccogliere l'acqua piovana, permettendo loro di sopravvivere in un ambiente arido e di avere un vantaggio strategico sui nemici.

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