
Nella tanto attesa conferenza stampa di ieri 26 aprile 2020, il Presidente del Consiglio Conte ha fornito a tutti gli italiani, le prime indicazioni per procedere lentamente e con prudenza nella fatidica fase 2, il cui inizio è fissato il 4 maggio.
Tuttavia permane ancora una diffusa confusione e sono in molti a chiedersi cosa effettivamente sia cambiato rispetto alla fase 1 e quali siano i nuovi permessi e i divieti che invece rimangono ancora validi.
Le nuove misure di sicurezza adottate per la Fase 2
Il nuovo Dpcm che sarà valido dal 4 maggio al 17 maggio, prevede misure di sicurezza ancora di massima cautela, per questo, come più volte ribadito dal Presidente stesso, non si tratta affatto di un “via libera” generalizzato e incondizionato.Conte ha infatti ribadito la necessità del permanere della distanza sociale fra le persone, permettendo visite esclusivamente ai propri “congiunti” e limitando ancora una volta gli spostamenti per “motivi di lavoro, di salute, necessità o visita ai parenti”, dentro e fuori dalla propria Regione, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza previste.
Permane dunque il divieto di qualsiasi tipo di assembramento, anche familiare all’interno delle mura domestiche, e diviene obbligatorio l’utilizzo di mascherine (il cui prezzo medio è stato fissato a 0.50 centesimi), guanti e disinfettanti anche durante le visite ai congiunti.
L’accesso ai parchi pubblici e alle ville comunali sarà consentito qualora i Sindaci ritengano che sia possibile far mantenere alle persone le misure di sicurezza previste.
Saranno inoltre riaperte in modo graduale le attività commerciali anche al dettaglio e i servizi di ristorazione potranno vendere cibo da asporto oltre che effettuare le solite consegne a domicilio.
L'apertura è posticipata invece per tutte quelle attività che si occupano della cura della persona, come parrucchieri, barbieri ed estetisti, che potranno riprendere il loro lavoro soltanto dal 1 giugno.
Dal 4 maggio potranno tornare infine ad allenarsi, a porte chiuse, solo gli atleti di sport individuali, al fine di mantenere il distanziamento sociale.
Per leggere il decreto ufficiale e completo, in vigore dal 4 maggio al 17 maggio, clicca qui
Guarda anche:
- Fase 2, mascherina e distanza: come funzionerà uscire e incontrarsi
- Coronavirus Fase 2: le 4 date chiave della ripartenza
- Mascherine, come funzionano davvero? Le differenze fra le tipologie
- Maturandi a lavoro per aiutare gli anziani nella fase 2: la proposta
- Amore ai tempi del Coronavirus: 10 situazioni in cui ti potresti ritrovare se hai una relazione
Disposizioni in materia scolastica: cosa stabilisce il nuovo Dpcm
Nel nuovo Dpcm sono presenti molteplici punti rivolti a regolamentare anche l’assetto scolastico e universitario.Dopo aver ribadito la chiusura degli istituti scolastici al pubblico e la sospensione di uscite didattiche di ogni tipo, il decreto ribadisce la necessità di proseguire con modalità di didattica a distanza per tutte le scuole e tutti gli atenei italiani.
Università e Istituzioni, inoltre, dovranno poter assicurare, una volta ritornate alla funzionalità ordinaria, “il recupero delle attività formative nonché di quelle curricolari ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al completamento del percorso didattico”.
Gli studenti inoltre potranno usufruire di luoghi pubblici di studio e di ricerca come le biblioteche, solo se queste potranno assicurare una “organizzazione degli spazi e del lavoro tale da ridurre al massimo il rischio di prossimità e di aggregazione”, nel rispetto delle vigenti “misure organizzative di prevenzione e protezione”.
Nella conferenza stampa di ieri inoltre, il Presidente Conte ha ufficialmente dichiarato la riapertura dei plessi scolastici a settembre, probabilmente con misure di sicurezza differenziate o con forme di didattica “mista”, in parte in presenza e in parte a distanza.
Sulla base del parere del Comitato tecnico scientifico infatti, riaprire le scuole potrebbe esporre tutta la popolazione italiana al rischio di una nuova ondata di diffusione del contagio del Covid-19, rendendo dunque vani tutti gli sforzi sin qui fatti. Per questo, la riapertura di tutti gli istituti scolastici, rimandata alla fine dell’estate, si è resa necessaria per la sicurezza pubblica di tutti.
In ogni caso, sarà compito della Ministra Azzolina decidere le modalità di rientro e di inizio del nuovo anno scolastico in partenza il prossimo settembre.