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Non si può morire a scuola! articolo
Una tragedia inspiegabile, una morte assurda quella di Vito, che rientrava dalla ricreazione con i compagni di scuola. Una battuta, un sorriso, le ultime parole dedicate a programmare il sabato sera con gli amici.
Poi la tragedia: una raffica di vento, una porta che sbatte, il soffitto che scricchiola e lo travolge. Vito Scafidi, 17 anni appena, è morto così, ieri mattina, tra i banchi della 4 G del liceo scientifico statale 'Darwin' di Rivoli.

STRAGE SFIORATA - Diciassette suoi compagni rimangono feriti. Tra loro uno dei suoi migliori amici, Andrea Macrì, rischia la paralisi. Quanto basta per sollevare, da parte del capo dello Stato Giorgio Napolitano, "inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici". "Non è possibile che un ragazzo perda la vita a scuola, è una tragedia incomprensibile", ha aggiunto il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, accorsa sul luogo della tragedia.

CROLLO STRUTTURALE - Il crollo «potrebbe non essere stato provocato dal maltempo». «Dai primi elementi visibili - secondo i vigili del fuoco - sembra che la causa non sia da imputare alle forti raffiche i vento». Il crollo infatti ha interessato «un’unica aula dove è crollato il controsoffitto, fatto di laterizi». «È un fatto gravissimo e ora cercheremo di capire le cause anche perchè nella scuola non c'erano lavori in corso» ha dichiarato l'assessore all'Istruzione della Provincia di Torino, Umberto D'Ottavio.

PROTESTE IN PASSATO - Eppure, due anni fa, i genitori degli studenti avevano protestato per le condizioni della scuola, ottenendo la realizzazione di alcuni interventi di ristrutturazione". "Qui è tutto una crepa", protestano gli studenti che guardano atterriti le ambulanze portare via i loro amici, accanto ai famigliari della vittima che gridano tutta la loro rabbia: "Morire così è assurdo - urlano - Vito era un ragazzo pieno di salute. Scrivetelo - aggiunge una zia - che anche al Nord le scuole fanno schifo".

REAZIONI DAGLI STUDENTI - Le associazioni studentesche, come l'Unione degli Studenti, commentano così l'accaduto:
" Il crollo del liceo nel torinese avvenuto poche ore fa è un fatto assolutamente sconcertante. Nel 2008 siamo costretti ancora ad assistere alla morte di uno studente e a feriti a causa delle disastrse condizioni in cui versano i nostri edifici scolastici. Siamo scandalazzati, e continuiamo ancora una volta a chiedere un piano straordinario di investimenti per l'edilizia scolastica. I luoghi di studio e di lavoro devono essere sicuri, non si può ogni giorno rischiare la vita per studiare e lavorare!"

SKUOLA.NET - Quando si parlava della riforma della scuola, noi già evidenziavamo che i tagli della spesa dovevano essere reinvestiti poi nel settore scuola, soprattutto per risolvere problemi endemici come quello dell'edilizia scolastica: più del 50% delle scuole italiane non sono a norma per quanto riguarda la sicurezza, eppure vengono continuamente frequentate da studenti e professori. In queste situazioni di rischio, chiaramente è più facile che ci scappi il morto. Come è successo a Rivoli.