
Decisione presa all'unanimità dal consiglio d'istituto con cui però non concordano i genitori che hanno deciso di fare ricorso visto che, come ha spiegato il loro avvocato al Corriere della Sera, il profitto del ragazzo "era buono, aveva solo un'insufficienza".
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L'espulsione e la bocciatura
Come aveva già anticipato il preside del liceo scientifico "Alessandrini" di Abbiategrasso, il regolamento dell'istituto prevede l'espulsione degli studenti dopo l'aver compiuto tra i banchi di scuola reati perseguibili per legge.Regola che è stata applicata anche al 16enne che, durante l'ora di lezione, colpì con sei coltellate la sua docente di storia provocandole anche una microfrattura alla testa. Conseguentemente all'episodio, inoltre, il consiglio d'istituto riunitosi nei giorni scorsi in seduta straordinaria ha votato per l'esclusione dello stesso studente dallo scrutinio che, quindi, non passerà l'anno.
Il ricorso dei genitori
A presentare ricorso sono stati i genitori visto che, come ha spiegato il loro avvocato al Corriere della Sera, lo studente "aveva la media del 9 in fisica e dell’8 in matematica: è arrivato secondo ai giochi matematici dell’istituto. L’unica insufficienza era in storia, con la professoressa in questione"."La decisione" - continua il legale della famiglia - "è stata presa dal consiglio di istituto, che non è formato dai suoi insegnanti e, in via riservata, abbiamo saputo che la decisione non è stata condivisa da tutti loro. Il ragazzo, che è ancora sotto osservazione psicologica, non sarebbe comunque mai tornato in quella scuola".
Secondo l'avvocato "la bocciatura e l’allontanamento renderanno più difficile un inserimento futuro in classe, tra l'altro con ragazzi più piccoli. Invece di non ammetterlo agli scrutini, avrebbero potuto giudicarne il rendimento e poi decidere in seguito sull’espulsione".
Paolo Di Falco