
Metterlo in atto è facile e veloce, quanto dannoso e soprattutto vile. Parliamo del revenge porn, fenomeno purtroppo sempre più diffuso tra i giovanissimi, che a partire dallo scorso 9 agosto, è diventato ufficialmente reato in seguito all’approvazione del disegno di legge “Codice Rosso”.
Numerosi sono stati i casi di cronaca che hanno raccontato episodi di questo tipo, sottolineando così quali condotte è doveroso evitare per sé ma soprattutto per gli altri.
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Revenge porn: in cosa consiste
Per chi non mastica l’inglese, con il termine revenge porn si fa riferimento alla diffusione di video o immagini a carattere sessuale senza il consenso della persona ritratta. Che avvenga attraverso i social o altre applicazioni di messaggistica poco importa, diffondere materiale sessualmente esplicito senza il consenso della persona interessata è, ormai, un reato a tutti gli effetti, senza ‘se’ e senza ‘ma’.Ad incappare nel reato di revenge porn poi, non è solo colui che ha realizzato in prima persona il video o la foto e le divulga senza il consenso dell’interessato, ma anche terzi che avendo ricevuto tali materiali li diffondono. La legge punisce tutti, insomma! Questa è una conquista importante, perché se dovessi esserne vittima, o anche solo minacciata, ora hai gli strumenti e puoi difenderti sapendo che i tuoi diritti e la tua intimità sono tutelati.
Allo stesso modo, anche se ricevi scatti o video di questo tipo, dovrai evitare di condividerli con i tuoi amici perché non è detto che le persone raffigurate siano d’accordo con la loro diffusione, e potresti essere complice di un vero e proprio crimine.
Revenge porn: come comportarsi
A commettere il reato di revenge porn, come dimostrano i fatti di cronaca, sono soprattutto giovani che, spinti dalla vendetta, pubblicano o diffondono video e immagini sessualmente esplicite dell’ex partner. Ma come comportarsi quindi se si è vittima di revenge porn?La cosa migliore da fare, come detto, è certamente una soltanto: quella di non rimanere in silenzio, rivolgersi a un adulto o a un esperto che sappia aiutarti, e denunciare immediatamente quanto accade alle autorità competenti. Sappi che, per sporgere la querela, la persona coinvolta ha tempo sei mesi. Impossibile pensare di risolvere la questione da sé: la diffusione tramite social o app di messaggistica non è, purtroppo, facile da arrestare ed è importante intervenire tempestivamente per bloccarla.
Se poi la diffusione non dovesse avvenire e il tuo ex si “limitasse” a minacciarti o ricattarti usando le tue immagini intime per ottenere favori o altro, devi renderti conto che si tratta comunque di un fatto molto grave e, anche se non ci sono i termini per una denuncia, devi rivolgerti subito a un adulto di cui ti fidi per uscire da questa brutta situazione.