desireediresta
Ominide
10 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il naturalismo e il decadentismo si sviluppano dal positivismo, ma mentre il naturalismo vede il progresso come un miglioramento, il decadentismo lo percepisce come una crisi esistenziale.
  • La seconda rivoluzione industriale trasforma le città in metropoli, simboli di progresso ma anche di alienazione e conflittualità sociale, influenzando il decadentismo.
  • Charles Baudelaire è una figura centrale del decadentismo, con opere come "I fiori del male" che esplorano temi come la bellezza nel male e la solitudine urbana.
  • Il simbolismo, nato in Francia, si concentra su intuizione e sensazioni, utilizzando simboli per collegare il mondo esterno alla realtà interiore, differenziandosi dal realismo.
  • L'estetismo in Inghilterra, rappresentato da figure come Oscar Wilde, enfatizza l'arte per l'arte e il culto della bellezza, sfidando la società decadente.

Indice

  1. Differenza tra decadentismo e naturalismo
  2. Charles Baudelaire
  3. I fiori del male
  4. Il decadentismo (Italia)
  5. Il simbolismo (Francia)
  6. Estetismo (Inghilterra)

Differenza tra decadentismo e naturalismo

Il Naturalismo è la diretta conseguenza del positivismo. Gli autori, come Zola, credono nell’efficacia del progresso nel migliorare le condizioni umane. L’autore stesso diventa uno sperimentatore, così come definito da Zola nel “Romanzo sperimentale”. Mostrano le tragiche condizioni umane e le riportano in maniera oggettiva, con un finale però speranzoso. Infatti seppur non si raggiunga una soluzione, il finale è positivo perché si dona al progresso la fiducia di poter migliorare tutto.
Il Decadentismo deriva anch’esso dal positivismo ma ha una reazione opposta: dal punto di vista soggettivo il ricorso al progresso pone l’uomo in crisi. La logica del profitto è una delle motivazioni che accrescono la sofferenza umana. Il poeta perde le sue certezze e la sua centralità, si sente incompreso e non conforme con le convenzioni sociali. Tende a criticare dunque la società e i suoi valori morali.
Tutto ciò è strettamente legato alla seconda rivoluzione industriale, che modifica anche la pianta delle città. Le città diventano infatti mastodontiche, rendendo il soggetto privo di personalità propria, favorendo così la decadenza stessa della soggettività, dell’identità di ciascun individuo. Non esistono valori oggettivi da diffondere.

Per via della crescente industrializzazione si verifica un imponente spostamento della popolazione dalle campagne verso la città, che diventano in questo periodo molto più affascinanti. Metropoli come Parigi, Vienna, Londra e Berlino diventano simbolo del progresso. In questo periodo si svolgono le prime Esposizioni Universali, come quella a Parigi nel 1889 o a Londra nel 1851: le dimostrazioni per le singoli nazioni della propria potenza industriale.
A Parigi, il risanamento condotto dal barone Georges Haussmann, cambia volto alla città: nascono i boulevards e le strade vengono ampliate. Parigi viene così codificata come la Ville Lumière, città-luce, simbolo di progresso. In occasione dell’Esposizione Universale, viene costruita la Tour Eiffel.

Il progresso porta però a una maggiore conflittualità tra le classi sociali, è più netto il gap tra la classe borghese e il ceto medio-basso. Questa differenza è rimarcata anche dalla pianta delle città: a Londra si creano gli slums, i quartieri malfamati dove vivevano i poveri. I ceti medio-bassi sono sottopagati, vivono in gravi condizioni igieniche e pur di guadagnare qualcosa accettano di essere sfruttati dai proprietari delle fabbriche.
E’ messa in luce dunque la contraddizione tra ciò che appare e ciò che accade veramente. Nasce da questo lo scatto che porta all’affermarsi del Decadentismo.

Nelle città si affermano le masse, focalizzate soltanto sul consumo e sul transitorio (la caducità dei valori e delle interazioni sociali). Intellettuali e artisti ne rimangono coinvolti, schierandosi a favore o contro.
L’arte stessa e la letteratura sono trattate come merci, motivo per cui molti artisti cominciano a mettere in discussione la funzione dell’arte. Tramonta il modello del poeta vate per puntare lo sguardo verso la propria interiorità. I poeti iniziano a riflettere sulla propria soggettività, tenendosi fuori dalla massa. Molti conducono un’esistenza irregolare e anticonformista, come i bohèmiens (ad es. Stephenson), esibendo il proprio senso di estraneità e superiorità.
L’artista vaga tra la folla, la flanerie, esprimendo una ribellione personale. L’autore finisce per autoisolarsi ed è sopraffatto dall’angoscia, la noia e il languore. Accanto alla flanerie si sviluppa uno stato di insoddisfazione profonda, lo spleen, un'angoscia esistenziale, il tedio infinito. Il primo a trattarne è stato Baudelaire.
L’artista diventa così un clown tragico, perché parla di cose serie in una società che non lo vede. Cerca così pace fuori alla massa, ma l’emancipazione lo porta alla sofferenza, allo spleen.

Gli artisti che si affermano in questo periodo sono Charles Baudelaire e Edgar Allan Poe. In Italia il decadentismo si affermerà con un po’ di ritardo rispetto agli altri paesi europei, per ragioni politiche, e avrà come esponenti Giovanni Pascoli e Gabriele D’Annunzio.

Charles Baudelaire

Nasce a Parigi nel 1821 ed è considerato il precursore che anticipa le tematiche del decadentismo. La sua vita è stata molto travagliata. Due eventi lo hanno segnato profondamente: la morte del padre e il matrimonio tra la madre e un ufficiale con cui egli non andava d’accordo. Ha condotto una vita piena di debiti, ha fin da subito dissipato gran parte dell’eredità paterna. Si è dato all’alcol e alle droghe per tentare di allontanarsi dalla sofferenza.
Nel 1857 esce la prima edizione della sua più grande opera “Fleurs du mal”.
Muore a Parigi nel 1867, malato e debilitato.
Tra le opere principali: I fiori del male (1857), Poemetti in prosa (Petits poèmes en prose), “Lo spleen di Parigi” (1869).

Il poeta nella società del progresso sente di non avere più un ruolo, è incompreso. Si sente un poeta maledetto e vede la morte come l’unica soluzione possibile che possa allontanarlo dalla sua sofferenza.

I fiori del male

Il titolo è esaustivo e riesce a introduce al tema dell’opera. Il dualismo tra la bellezza dei fiori e il male, vuole dunque esprimere il messaggio che dal male, dalla sofferenza, si può estrarre una certa bellezza.
Il romanzo contiene 100 testi poetici in cinque sezioni: Spleen e Ideale, Tableaux parisiens, Il vino, Fiori del male, La rivolta e La morte.
Forma prevalente dei testi è il sonetto, con versi alessandrini e uso regolare della rima.
Tra le tematiche principali troviamo la contrapposizione tra Spleen e ideale (l’ideale è tutto ciò che può allontanarci da quell’angoscia esistenziale chiamata Spleen, ma molte volte è bloccato dallo spleen stesso), fascino del diabolico (esaltazione della morte come unica via di fuga per scappare dal dolore) e il caos urbano della metropoli (la città diventa un luogo di incontro ma nonostante la moltitudine di persone il poeta continua a sentirsi solo).

Il decadentismo (Italia)

Il Simbolismo ha i tratti di un vero e proprio movimento letterario, il Decadentismo connota un’atmosfera culturale. Fondamentalmente gli autori sono caratterizzati dall’autocoscienza della crisi di fine secolo, una società sempre più decadente. I temi principali sono la crisi della borghesia, lo sviluppo scientifico e tecnologico, le tensioni sociali.
Il centro più rappresentativo in cui si sviluppa questa corrente è la Francia del 1870, che vive l’esperienza della Comune.
L’artista si distacca completamente dalla società.
Il Decadentismo in Italia, invece, passa prima attraverso gli Scapigliati per poi arrivare a Pascoli e D’Annunzio.

Il simbolismo (Francia)

Il Simbolismo nasce in Francia negli ultimi decenni del XIX secolo sulle orme di Baudelaire e in reazione alla poetica dei realisti. I simbolisti promuovono l’ideale di una poesia evocativa e simbolica fondata sull’intuizione e sulla sensazione, sul modello delle Corrispondenze baudelairiane. Paul Verlaine è sostenitore di una lettura della realtà fondata sulla corrispondenza tra simboli e sensazioni che, uniti, formano una rete di significati che collega il mondo esterno alla realtà interiore. La realtà quindi non viene indagata dai simbolisti attraverso l’esperienza e la ragione, bensì attraverso l’intuito, che si esprime attraverso la poesia. In questo senso allora secondo i simbolisti la poesia è la via privilegiata per la conoscenza. La rigida metrica tradizionale viene abbandonata in favore del verso libero. La musicalità del testo è sostenuta da un massiccio utilizzo di figure retoriche, come sinestesie, analogie e metafore, che impreziosiscono il testo.

Estetismo (Inghilterra)

Nella seconda metà dell’Ottocento comincia a prendere piede la corrente del dandismo e dell’estetismo. Il dandy ha una personalità fuori dal comune e ha atteggiamenti eccentrici. E’ legato ad un ideale di aristocratica raffinatezza. La figura del dandy appare simile a quella del flaneur di Baudelaire. Affine a quella del dandy, ma legata all’ambito letterario e intellettuale, è la figura dell’esteta. L’estetismo è l’atteggiamento di chi fa del culto della Bellezza la propria essenza di vita. L’esteta rivendica la superiorità dell’artista rispetto alla società decadente: l’arte non deve avere altro fine che se stessa (l’art pour l’art). L’estetismo può essere letto contemporaneamente come conseguenza della “morte dell’arte”, concetto che trova piena espressione con Baudelaire (L’Albatros) e Nietzsche (la riduzione a merce della produzione artistica e la perdita dell’aura poetica).
Il romanzo estetizzante trova come esponente Oscar Wilde. In Italia, esponente del movimento è Gabriele D’Annunzio con il suo Andrea Sperelli, il protagonista del Piacere. L’esteta mira a vivere la vita come un’opera d’arte.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la principale differenza tra decadentismo e naturalismo?
  2. Il naturalismo crede nel progresso e nel miglioramento delle condizioni umane, mentre il decadentismo vede il progresso come una crisi per l'uomo, portando a una critica della società e dei suoi valori morali.

  3. Come ha influenzato la seconda rivoluzione industriale il decadentismo?
  4. La seconda rivoluzione industriale ha portato a città mastodontiche e alla decadenza della soggettività, con un aumento della conflittualità sociale e un divario tra le classi, influenzando il sentimento di alienazione e crisi del decadentismo.

  5. Chi sono alcuni degli esponenti principali del decadentismo e quali sono le loro opere?
  6. Charles Baudelaire con "I fiori del male" e Edgar Allan Poe sono esponenti principali. In Italia, Giovanni Pascoli e Gabriele D’Annunzio sono figure chiave del movimento.

  7. Quali sono le tematiche principali de "I fiori del male" di Baudelaire?
  8. Le tematiche principali includono il dualismo tra spleen e ideale, il fascino del diabolico, e il caos urbano, esprimendo la solitudine del poeta nella metropoli.

  9. In che modo il simbolismo si differenzia dal realismo?
  10. Il simbolismo si basa sull'intuizione e la sensazione, utilizzando simboli e corrispondenze per collegare il mondo esterno alla realtà interiore, a differenza del realismo che si fonda sull'esperienza e la ragione.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community