Concetti Chiave
- Il Decadentismo è un movimento culturale complesso, caratterizzato da una pluralità di poetiche, come il simbolismo e l'estetismo, che esprimono il disagio esistenziale dell'artista di fronte a una società in declino.
- Il movimento si manifesta nella letteratura con opere considerate manifesti, come "A Rebours" di Huysmans e "The Picture of Dorian Gray" di Wilde, e si evolve in avanguardie storiche che rifiutano i codici artistici tradizionali.
- Correnti come Futurismo, Espressionismo, Dadaismo e Surrealismo condividono l'intento di sconvolgere e influenzare la società attraverso l'arte, rifiutando norme borghesi e sperimentando nuove forme espressive.
- Il pensiero decadente è centrato sull'isolamento dell'artista, la sfiducia nei valori borghesi e la convinzione che solo la poesia possa avvicinarsi alla realtà, rifiutando le possibilità conoscitive della ragione e della scienza.
- In Italia, il Decadentismo si manifesta in ritardo con autori come Giovanni Pascoli e Gabriele D'Annunzio, e si intreccia con altri movimenti come il Crepuscolarismo, esplorando la crisi dei valori e l'alienazione dell'individuo.
Indice
- Origini e caratteristiche del Decadentismo
- Simbolismo ed Estetismo nel Decadentismo
- Manifesti del Decadentismo e avanguardie
- Futurismo ed Espressionismo: tratti distintivi
- Elementi chiave del pensiero decadente
- Decadentismo in Italia: Pascoli e D'Annunzio
- Crepuscolarismo e altre correnti italiane
- Narrativa della crisi: Svevo e Pirandello
- Guido Gozzano: vita e opere
Origini e caratteristiche del Decadentismo
Il Decadentismo è un movimento culturale che caratterizza il gusto estetico e la produzione artistica, di alcuni paesi europei tra la fine dell'800 e l'inizio del 900. La critica letteraria di fine 800, si ispirò alla morale borghese, definendo decadenti quei poeti che esprimevano lo smarrimento della coscienza di fronte ad una civiltà considerata in declino nonostante l'ottimismo ipocrita.
Simbolismo ed Estetismo nel Decadentismo
Il decadentismo è un fenomeno complesso, non esiste una poetica a cui far riferimento, ma una proliferazione di poetiche che possiamo raccogliere in due distinti movimenti:
• il simbolismo: fu una vera e propria corrente letteraria che ebbe la sua massima esposizione in Francia negli ultimi anni dell'800. Poeti quali Baudelaire, Rimbaud, Verlaine e Mallarmé.
• l’estetismo: ha tra i suoi maggiori rappresentanti. Huysmans in Francia, Oscar Wilde in Inghilterra e Gabriele D'Annunzio in Italia.
Manifesti del Decadentismo e avanguardie
Esistono due romanzi che vengono considerati manifesto del Decadentismo: “A Rebours” (controcorrente) nel 1884 di Joris-Karl Huysmans, “The Picture of Dorian Gray” (il ritratto di Dorian Gray) nel 1891 di Oscar Wilde. Sono riconducibili al decadentismo le “avanguardie storiche”, cioè movimenti che nacquero in Europa all’inizi del ‘900. L’artista aveva il compito di sconvolgere e scatenare energie per influenzare tutti i settori dell’esistenza, migliorandola. Questi movimenti avevano dei caratteri in comune:
• il rifiuto dei codici artistici tradizionali,
• la funzione delle dichiarazioni di poetica, pubblicizzate tramite manifesti
• contaminazione di arte e codici espressivi,
• la critica alla società borghese.
Futurismo ed Espressionismo: tratti distintivi
Le correnti più importanti furono:
• il Futurismo che nacque nel 1909 con il “manifesto del Futurismo” di Filippo Tommaso Marinetti e trattava temi come il culto della modernità, l'esaltazione della velocità. I suoi principi di poetica erano la distruzione del discorso sintattico, l'abolizione della punteggiatura, lo sconvolgimento dell'aspetto grafico della pagina. Il coinvolgimento degli spettatori nella rappresentazione del teatro futurista portò il metateatro di Pirandello. Il Futurismo sosteneva:
1. il rifiuto dei valori borghesi,
2. l'esaltazione dell'aggressività, della violenza e della guerra,
3. il gusto della provocazione,
4. un approccio irrazionale dell'arte,
5. la celebrazione del vitalismo.
• l’Espressionismo nacque in Germania agli inizi del ‘900, interessò soprattutto la pittura e il teatro, esaltava la rappresentazione soggettiva della realtà. In pittura, la poetica espressionista diede importanza alla deformazione della figura, fino ad arrivare all'astrazione e alla creazione di un linguaggio fatto dai segni, linee e colori. In letteratura vengono rotti i principali elementi comunicativi e vengono sconvolti: il lessico, la sintassi, la metrica e gli schemi narrativi. In Italia le tendenze espressionistiche sono presentate dal teatro di Luigi Pirandello.
• il Dadaismo nacque nel 1916 a Zurigo con Tristan Tzara. L'arte dadista esaltava la spontaneità e l'anarchia espressiva ottenute con il “non-sense”. Fatti di accostamenti casuali delle parole, la deformazione linguistica e sintattica e giochi di parole.
• il Surrealismo nacque nel 1924 con André Breton, questo corrente letteraria era a favore della libera immaginazione. Il romanzo genere realista è considerato inadeguato a esprimere la fantasia, rispetto alla poesia che rappresenta con più libertà. Il surrealismo introdusse la scrittura automatica che veniva per libera associazione di immagini e pensieri.
Elementi chiave del pensiero decadente
Gli elementi principali che caratterizzano il pensiero decadente sono:
1. la sfiducia nell'agire degli uomini: la vita non è più sentita come una creazione progressiva della civiltà, ma come una successione di attimi, di rivelazioni improvvise.
2. il rifiuto e il disgusto per i valori dei borghesi: il rifiuto dei valori borghesi avevano portato i maggiori stati europei a condurre una politica imperialista di prepotenza e sopraffazione, alimentando pericolose tendenze nazionalistiche.
3. consapevolezza dell'isolamento dell'artista rispetto alla società: l'io decadente non ha nobili mete da raggiungere e da far raggiungere, l'individualismo diventa solitudine, smarrimento.
4. nessuna fiducia delle possibilità conoscitive della ragione e della scienza, solo la poesia può aiutarci a cogliere il senso del reale: il decadente ritiene che solo la poesia, con il suo proceder grazie all'intuizione, possa avvicinarsi all'essenza della realtà, facendola diventare la forma più alta di conoscenza.
5. negazione dell'ideali egualitari e democratici, considerati come espressione di un mondo che livella e annulla la personalità, sostituiti da un prepotente individualismo: l'artista tenta di trasformare la propria vita in un'opera d'arte, dedicandosi al culto della bellezza, l'individualismo diventa a causa delle teorie fraintese, superomismo, ossia convinzione della necessità di tralasciare principi morali e di abbassare la propria azione virile.
6. interesse per lo studio dell'animo umano: l'ideale conoscitivo proposto dalla filosofia positivista viene messo in discussione con il riconoscimento del primato conoscitivo dell'intuizione con le sue analisi della psiche umana e della scoperta dell'inconscio. Mettono in crisi un sistema conoscitivo centrato sul mondo da studiare, più che sul soggetto conoscente. L'attenzione si sposta sul soggetto che si conosce. Tale nuova prospettiva influenzerà notevolmente il pensiero decadente. L'artista decadente esalta l'io.
Decadentismo in Italia: Pascoli e D'Annunzio
Il decadentismo si diffuse in Italia in un certo ritardo rispetto al resto dell'Europa, si espresse in particolare nell'opera di Giovanni pascoli “il Fanciullino” e in varie opere di Gabriele D'Annunzio. Il decadentismo italiano presentò spesso fenomeni con decisa reazione di rifiuto dei modelli europei, tutti gli ambienti in cui tale rifiuto nasce, hanno in comune solo il decadentismo, cioè la sfiducia di qualunque certezza, l’individualismo, ossia, l’isolamento per l'artista rispetto alla società.
Crepuscolarismo e altre correnti italiane
Le correnti e gli scrittori che si pongono contrari della cultura decadente finiscono per assorbire alcune ipotesi culturali, e numerose soluzioni espressive come:
• il futurismo;
• l’ermetismo;
• il crepuscolarismo che fu un movimento poetico attivo tra il 1903 e il 1911 a Roma e a Torino. Il termine indicava il tramonto, cioè il crepuscolo dalle poesie di Carducci e D'Annunzio. I maggiori esponenti furono Guido Gozzano e Mario Moretti. Il crepuscolarismo espresse la crisi dei valori e l'impoverimento culturale della società, in cui il poeta è una figura secondaria. I principali caratteri della poesia crepuscolare sono:
1. i temi legati alla quotidianità, alle persone e oggetti familiari;
2. il tema della malattia, sia come evento fisico sia come metafora del disagio del poeta di fronte all'isolamento e l'emarginazione;
3. il tema del fanciullino che, rispetto a pascoli, non è in grado di cogliere legami nascosti tra le cose, ma rappresenta l'incapacità di far parte della vita adulta e delle responsabilità;
4. i toni dimessi, a volte misti a ironia, ottenuti usando il linguaggio vicino al parlato.
Le opere di autori non classificate in particolari movimenti artistici, hanno in comune la stessa dimensione di incertezza e di difficoltà nel vivere:
• la consapevolezza di quanto sia fragile la condizione umana;
• il senso di solitudine e l'alienazione che opprimono l'uomo moderno;
• l'impossibilità di entrare reale contatto con gli altri;
• denunce della dispersione e dell’impotenza dell'individuo di fronte a delle scelte imposte dalla realtà.
Narrativa della crisi: Svevo e Pirandello
L'incertezza e la precarietà vengono riconosciute come base della vita e della malattia, accettata come condizione normale, questa coscienza della crisi, rifiuta ogni facile rifugio e ha in Italia i suoi massimi esponenti: Italo Svevo e Luigi Pirandello. I contenuti della nuova proposta politica e narrativa si esprimono secondo regole e secondo uno stile completamente nuovo, i diversi elementi del testo assumono funzioni sconosciute, nel testo poetico si ricorre all'uso di particolari figure, nel testo narrativo la sintassi della frase e del periodo si adeguano alle esigenze espressive. Per cogliere il senso profondo è necessario ricorrere al simbolo: gli oggetti, le parole e le immagini diventano simboli che richiamano sentimenti, stati d'animo.
Fu importante anche l'esperienza della rivista “La Voce” pubblicata a Firenze, tra il 1908 e il 1916 i poeti “vociani” si ispiravano a simbolisti e ricercavano una poesia pura con l'uso del verso libero e della poetica del frammento. Per questo le liriche, sono soprattutto autobiografiche. Tra i maggiori esponenti troviamo Clemente Rebora e Dino campana.
La narrativa della crisi: In Italia gli autori della narrativa della crisi sono:
• Svevo con la Coscienza di Zeno, un'autobiografia di un nevrotico invitato dal suo psicoanalista a scrivere di sé,
• Pirandello, con romanzi, novelle e opere di natali in cui l'uomo è solo incapace di comunicare, se rifiuta le maschere che la società gli impone.
Guido Gozzano: vita e opere
Guido Gozzano nasce a Torino nel 1883 da una famiglia benestante, studente svogliato, frequentò faticosamente il liceo e solo nel 1904 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza senza mai arrivare alla laurea, affascinato dall'estetica dannunziano e decadente. Si convertì in un romanticismo esausto e autoironico, stringendo amicizia con i protagonisti del movimento crepuscolare e assumendo il profilo del piccolo borghese di provincia. Pur cercando di dare di sé un'immagine appartata, fu abile promotore della propria fama, pubblicò a Torino nel 1907 la sua prima raccolta poetica “la via del rifugio”, mentre la seconda, “i colloqui”, uscì nel 1911 a Milano. Nel 1907 Gozzano si innamorò di Amalia Guglielminetti con cui però rifiutò di impegnarsi, perché proprio allora gli viene diagnosticata la tubercolosi, malattia contro il quale lottò per 10 anni e morì nel 1916, appena trentaduenne. Gozzano, abbandonò l'estetismo dannunziano e le sue poesie ignorano il culto dell'oggetto raffinato e prezioso e accumulano invece cianfrusaglie fuori moda. Attraverso questo tenace ironico attaccamento a oggetti, ambienti e atmosfere obsolete, il poeta esprime il sentimento della fine reversibile di un mondo. Condannato alla morte, Gozzano adotta uno sguardo disincantato sulla vita e questo distacco gli consente di cogliere il modo lucido, la precarietà dei sogni. Da questo atteggiamento nasce l'ironia, di fronte alla malattia, Gozzano non si ribella e si dispera decidendo di adottare il tono quotidiano, a bassa voce, divenendo una tecnica raffinatissima. Gozzano, arriva a costruire autentici centoni riutilizzando un materiale altrui, sempre però raggiungendo risulti originalissimi.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini e le caratteristiche principali del Decadentismo?
- Quali sono i principali movimenti associati al Decadentismo?
- Quali sono i tratti distintivi del Futurismo e dell'Espressionismo?
- Come si manifesta il Decadentismo in Italia?
- Chi è Guido Gozzano e quale è il suo contributo al Decadentismo?
Il Decadentismo è un movimento culturale che si sviluppa tra la fine dell'800 e l'inizio del 900 in Europa, caratterizzato da un gusto estetico che esprime lo smarrimento della coscienza di fronte a una civiltà in declino, nonostante l'ottimismo ipocrita della morale borghese.
I principali movimenti associati al Decadentismo sono il Simbolismo, con poeti come Baudelaire e Verlaine, e l'Estetismo, rappresentato da figure come Huysmans, Oscar Wilde e Gabriele D'Annunzio.
Il Futurismo, nato nel 1909, esalta la modernità e la velocità, rifiuta i valori borghesi e promuove l'aggressività e la guerra. L'Espressionismo, nato in Germania, si concentra sulla rappresentazione soggettiva della realtà, deformando figure e linguaggio per esprimere emozioni intense.
In Italia, il Decadentismo si manifesta con un certo ritardo e si esprime nelle opere di Giovanni Pascoli e Gabriele D'Annunzio, caratterizzato da sfiducia nelle certezze e isolamento dell'artista rispetto alla società.
Guido Gozzano è un poeta italiano nato a Torino nel 1883, noto per il suo stile ironico e disincantato. Abbandonò l'estetismo dannunziano per esprimere il sentimento della fine di un mondo attraverso poesie che accumulano oggetti e atmosfere obsolete, riflettendo sulla precarietà della vita.