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Concetti Chiave

  • "Il Canto degli Italiani" di Goffredo Mameli, noto anche come "Fratelli d'Italia", è stato un importante canto risorgimentale composto nel 1847.
  • Il testo riflette il clima patriottico dell'epoca, ispirato alla Marsigliese francese e rappresenta un appello all'unità e alla libertà.
  • La musica del canto fu composta da Michele Novaro nel 1848, e il brano divenne simbolo delle lotte di unificazione italiana.
  • Il poema fa riferimento a eventi storici significativi, come la battaglia di Legnano e la rivolta dei Vespri Siciliani.
  • Nel 1946, "Il Canto degli Italiani" fu scelto come inno nazionale della Repubblica Italiana, riconosciuto ufficialmente dopo decenni di utilizzo informale.

In questo appunto di italiano per le scuole superiori si parla della Canzone più famosa d’Italia. A che servono le canzoni? Sicuramente chi le compone cerca di esprimere un'emozione e vuole trasmetterla ad altri. Chi le ascolta può trovare in esse qualcosa di sé e, di conseguenza, esaltarsi, commuoversi, riflettere. Ci sono composizioni però che diventano famose soprattutto in determinati periodi e che hanno giocato un ruolo importante nelle vicende storiche.

Vediamo la storia di una poesia che è diventata il canto degli italiani contro ogni tirannia: l’Inno nazionale, scritto da Goffredo Mameli presumibilmente intorno al 1847.
Il canto degli italiani: l’Inno di Mameli articolo

Indice

  1. Il canto degli italiani: la storia
  2. Il canto degli italiani: testo completo
  3. Analisi del testo

Il canto degli italiani: la storia

Il canto degli italiani, conosciuto anche come “Fratelli d’Italia” o “Inno di Mameli”, prima di diventare il nostro inno nazionale, è stato un canto risorgimentale importantissimo per le lotte di unificazione. Il testo viene composto nel 1847, in pieno clima patriottico, poco prima della guerra contro l'Austria, dal genovese Goffredo Mameli, uno studente e poeta repubblicano e giacobino e che sosteneva i moti francesi e il nuovo motto rivoluzionario della “ Liberté, Égalité, Fraternité”. Nel comporlo infatti Mameli si ispirò liberamente all’inno francese della Marsigliese, il verso “stringiaci a coorte” richiama infatti il fratello francese “Formez vos bataillon”, formate i vostri battaglioni. Il testo si compone di sei strofe e un ritornello. La musica verrà composta l'anno dopo a Torino da Michele Novaro, è in 4/4 e si bemolle. A raccontarci della nascita di questa canzone e a datarla intorno al 1847, è stato anche il poeta Giosuè Carducci che scrive a proposito: “fu composto l'8 settembre del 1847, all'occasione di un primo moto di Genova per le riforme e la guardia civica; e fu ben presto l'inno d'Italia, l'inno dell'unione e dell'indipendenza, che risonò per tutte le terre e su tutti i campi di battaglia della penisola nel 1848 e 1849”. Intitolata "Canto degli Italiani", questa canzone entra subito nel cuore di tutti coloro che lottano per la libertà dalla dominazione straniera. Oggi è l’inno nazionale della Repubblica Italiana, scelto a partire dal 12 ottobre 1946 per rappresentare l’Italia.
Per ulteriori approfondimenti sul Canto degli italiani vedi qui

Il canto degli italiani: testo completo

Riportiamo il testo completo dell’Inno di Goffredo Mameli:
Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.
Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò
Per ulteriori approfondimenti sul risorgimento italiano vedi qui
Il canto degli italiani: l’Inno di Mameli articolo

Analisi del testo

Fratelli D'Italia, / L'Italia s'è desta, / dell'elmo di Scipio / s'è cinta la testa”: il testo di Mameli comincia con un richiamo alla Romanità, con l'Italia che indossa idealmente l'elmo di Scipione l'Africano, il generale Romano che nel 202 a.C. sconfisse i Cartaginesi guidati da Annibale. Poi il popolo italiano viene esortato a superare le storiche divisioni: “Noi siamo da secoli / calpesti, derisi / perché non siam popolo / perché siam divisi / raccolgaci un'unica bandiera, una speme.” Goffredo Mameli prosegue con una strofa ricca di storia per convincere l'Italia a sollevarsi e a diventare padrona del proprio destino e le canta la gloria di coloro che sono stati capaci di rivoltarsi al nemico. Ecco allora i riferimenti alla vittoria della Lega Lombarda su Federico Barbarossa (battaglia di Lugano, 1166); l'estrema difesa della repubblica di Firenze dall'esercito imperiale di Carlo V (1530); la rivolta popolare di Genova del 1746 contro la coalizione austro-piemontese( simboleggiata dalla figura di Balilla, un ragazzino; l'insurrezione del popolo di Palermo del 1282 contro i Francesi di Carlo D'Angiò: “Dall'Alpi a Sicilia / dovunque è Legnano / ogni uom di Ferruccio / ha il core / ha la mano, / i bimbi D'Italia / si chiaman Balilla / il suon d'ogni squilla / i Vespri suonò.” Grazie all'immediatezza dei versi e alla capacitò di raccogliere secoli di ribellioni alla tirannia in un'unica poesia nazionale, il canto diviene presto un simbolo del Risorgimento. Infatti accompagnerà ogni tappa del processo di unificazione nazionale, fino alla presa di Roma del 1870. Verrà cantato e suonato durante la Prima Guerra Mondiale e dopo l'armistizio del Settembre 1943. Il 12 Ottobre 1946, in una sorta di riconoscimento istituzionale di quanto decretato dal popolo in un secolo di avvenimenti, diviene finalmente inno nazionale della Repubblica Italiana.
Per ulteriori approfondimenti su Goffredo Mameli vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Qual è la storia dietro "Il Canto degli Italiani"?
  2. "Il Canto degli Italiani", noto anche come "Fratelli d'Italia" o "Inno di Mameli", è stato scritto da Goffredo Mameli nel 1847 durante il periodo risorgimentale. È diventato un simbolo delle lotte per l'unificazione italiana e oggi è l'inno nazionale della Repubblica Italiana.

  3. Chi ha composto la musica per "Il Canto degli Italiani"?
  4. La musica per "Il Canto degli Italiani" è stata composta da Michele Novaro nel 1847, un anno dopo che Goffredo Mameli aveva scritto il testo.

  5. Quali eventi storici sono richiamati nel testo dell'inno?
  6. Il testo dell'inno fa riferimento a eventi storici come la vittoria della Lega Lombarda su Federico Barbarossa, la difesa di Firenze contro Carlo V, la rivolta di Genova del 1746 e l'insurrezione del popolo di Palermo del 1282.

  7. Qual è il significato del verso "Stringiamci a coorte"?
  8. Il verso "Stringiamci a coorte" richiama l'unità e la prontezza a combattere per la libertà, ispirandosi al verso francese "Formez vos bataillon" della Marsigliese, sottolineando l'importanza dell'unione contro la tirannia.

  9. Quando è diventato ufficialmente l'inno nazionale italiano?
  10. "Il Canto degli Italiani" è diventato ufficialmente l'inno nazionale della Repubblica Italiana il 12 ottobre 1946, riconoscendo il suo ruolo storico e simbolico nel processo di unificazione nazionale.

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