Concetti Chiave
- La poesia satirica trova espressione in Toscana con Giuseppe Giusti, che rifiuta il sentimentalismo romantico a favore di una satira politica attuale e concreta.
- Tra le opere di Giusti spiccano "La ghigliottina a vapore", "Re Travicello" e "Sant’Ambrogio", che criticano rispettivamente la repressione del duca di Modena, il granduca di Toscana e la condizione degli austriaci lontani dalla patria.
- Giusti crea una satira sociale mescolando termini popolari e ricercati, ridicolizzando figure come i nuovi ricchi attraverso caricature umane.
- Francesco dall’Ongaro adotta il linguaggio e lo stile del canto popolare nei suoi "Stornelli" e descrive con realismo la vita delle masse contadine.
- Pietro Paolo Parzanese e Vincenzo Padula utilizzano un linguaggio semplice e realistico per narrare le difficoltà dei contadini e descrivere personaggi istintivi e feroci.
Indice
Giuseppe Giusti e la satira politica
La poesia satirica si ritrova più che altro in Toscana, dove opera Giuseppe Giusti: Giusti, patriota moderato, rifiuta il sentimentalismo romantico in nome della concretezza, del buon senso, dell’aderenza alla realtà. In particolare, Giusti scrive una satira politica ispirata all’attualità:
- “La ghigliottina a vapore”, scritta nel 1833, critica la repressione del duca di Modena Francesco IV;
- “Re Travicello”, scritta nel 1841, prende in giro il granduca di Toscana Leopoldo III;
- “Sant’Ambrogio”, scritta nel 1846, narra del canto degli austriaci nella basilica di Sant’Ambrogio e li compiange perché sono lontani dalla patria e schiavi del re.
Satira sociale e nuovi ricchi
Giusti scrive anche una satira sociale, dove crea figure e tipi umani più caricati, spesso prendendo in giro i nuovi ricchi; crea un impasto espressivo particolare, mischiando termini popolari con termini più ricercati.
Satira popolare e autori emergenti
Altri autori di satire cercano invece una poesia più popolare:
- Francesco dall’Ongaro scrive “Stornelli”, dei versi che riprendono i modi e la lingua del canto popolare; inoltre scrive delle liriche che con crudo realismo narrano la dura vita delle masse contadine.
- Pietro Paolo Parzanese, con linguaggio molto semplice, narra le difficoltà dei contadini.
- Vincenzo Padula, con immediato realismo, descrive personaggi istintivi e feroci.