
Una storia al limite dell’assurdo quella che vede protagonista uno studente universitario, Giuseppe, di 26 anni. Nonostante sia vicino alla laurea, per la burocrazia sarebbe costretto a ritornare alle Superiori. La sua storia, certamente inusuale, è stata raccontata dal quotidiano “Avvenire”. Scopriamola insieme nei dettagli.
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Bocciato alla maturità fa ricorso
Tutto parte nel 2015 quando Giuseppe non viene ammesso all’esame di Maturità dell’Istituto tecnico industriale Enrico Fermi. “Alla fine del IV anno, ero stato promosso senza affanni e con 7 punti di credito. Anche la pagella del primo quadrimestre dell’ultimo anno non lasciava presagire la bocciatura”, racconta il giovane. Poi arriva la doccia fredda: Giuseppe viene bocciato, ma non ci sta e fa ricorso. Il Tar, con una sospensiva, gli consente di sostenere l’esame, ma anche in questo caso l’esito è negativo, arriva la bocciatura. Nel frattempo continua l’iter giudiziario e i provvedimenti cautelari del Tribunale amministrativo fanno ottenere a Giuseppe l’iscrizione con riserva alla facoltà di Storia a Napoli.
A un passo dalla laurea, l’Università blocca tutto
Giuseppe compie un percorso universitario senza alcuna macchia, supera gli esami della triennale senza problemi, ma al momento di discutere la prima tesi, il problema del diploma di scuola superiore si ripresenta. Infatti serve un altro pronunciamento del Tar per discutere il suo elaborato e, poi, iscriversi alla Magistrale, dove anche in questo caso il percorso è senza problemi. Nel frattempo, nel 2019 Giuseppe consegue anche un diploma di maturità da privatista.