3' di lettura 3' di lettura
docente si laurea con esami di studente omonimoAll'apparenza sembra un banale caso di omonimia, ma, per il pm che ha deciso il suo rinvio a giudizio, il docente, che si è laureato grazie agli esami di un altro studente, sarebbe stato consapevole della truffa e oggi è accusato di induzioni in falsità ideologica.

Il fatto di cronaca, oggi divenuto un caso giudiziario, ha avuto inizio quasi 20 anni fa, quando il professore della facoltà di Economia aveva deciso di prendere una seconda laurea, in Fisica.
A distanza di tempo, si è laureato beneficiando degli sforzi compiuti da uno studente che ha il suo stesso nome e cognome. Per la difesa l'errore è da imputare all'università; di parere opposto il magistrato che deciderà la sua causa.

Si laurea grazie agli esami di un altro studente: docente mente e va a processo

Correva l'anno 2003 quando il docente dell'università Sapienza di Roma aveva deciso di proseguire gli studi e di prendere una seconda laurea in Fisica presso il proprio ateneo. Aveva già sostenuto alcuni esami e aveva richiesto il riconoscimento degli stessi che, però, non erano ancora sufficienti a ottenere il titolo di studio. Quindi, decide di fermarsi e lasciare in sospeso il percorso universitario. Nel frattempo, però, un altro studente, con il suo stesso nome e cognome, nelle stesso periodo, decide di iscriversi al medesimo corso di laurea in Fisica e prosegue gli studi fino al totale completamente degli esami.

Tutto normale fin qui, se non fosse che a distanza di qualche tempo il docente viene contattato dalla segreteria che gli comunica che per laurearsi mancava solo la discussione della tesi. Secondo quanto riportato da la Repubblica, il professore si sarebbe accorto della scambio d'identità ma non avrebbe fatto niente per chiarire la situazione.

Il prof si difende: "Avevo fatto notare l'errore, ma mi hanno rassicurato"

Secondo la difesa, l'errore sarebbe della segreteria dell'università, in quanto il docente aveva fatto notare agli amministrativi l’abbaglio, ma era stato rassicurato dagli stessi. Quindi si sarebbe preparato alla discussione della tesi con tranquillità. Secondo il pm, però, l'uomo non poteva non essere consapevole che gli esami da lui superati non sarebbero bastati per ottenere la laurea. Motivo per cui, è stato disposto il rinvio a giudizio del docente, con l'accusa di induzione in falsità ideologica.