
Non è stata una domenica di autunno come le altre quella di ieri nella cittadina siciliana di Ragusa. A sconvolgere i residenti è giunta infatti la terribile notizia del suicidio di Andrea, un giovane studente universitario che si è tolto la vita gettandosi dal balcone di casa. Secondo quanto rivelano i post degli studenti che lo conoscevano, Andrea era ad un passo dal raggiungimento della laurea, ritardata dai pochi rimanenti esami ma preannunciata da una tesi praticamente già pronta. Il ragazzo era infatti iscritto al corso triennale in “Storia, politica e relazioni internazionali” presso l'Università di Catania e aveva già deciso di proseguire gli studi magistrali in "Scienze per la cooperazione allo sviluppo" all’Università di Padova. La vicenda è riportata da Blogsicilia.it.
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Le reazioni dei compagni di corso
La ragione del gesto che rivela una disperazione estrema e un profondo dolore interiore rimane ancora incerta e dibattuta, soprattutto fra i compagni di corso che conoscevano personalmente Andrea. Sono molti infatti i colleghi che non hanno tardato ad esprimere sincera solidarietà e infinita tristezza sui social, ricercando le origini di questa grave sofferenza proprio all’interno dell’università, paragonata da qualcuno ad una “macchina meschina” capace di annientare le persone:“L’università dovrebbe insegnarti a rappresentare, un giorno, la nuova classe dirigente e invece si trasforma in una macchina meschina che non tiene conto che dentro ogni studente c’è prima di tutto la dignità. Non si può morire così! Non per degli stupidi esami o per un’istituzione che anziché formarti ti distrugge. Ciao Andrea, il tuo sorriso non verrà e non dovrà mai essere dimenticato”. Anche un'altra studentessa commenta il gesto estremo ricercandone una possibile causa nella paura di esami e bocciature da parte di docenti molto rigidi: “No, non si può avere il terrore di sedersi a un esame di affrontare una bocciatura, o di trovarsi di fronte un professore più severo degli altri. La scuola e l’università dovrebbero essere una seconda casa. Caro Andrea, vorrei dirti che non hai fallito. La tua educazione, la tua gentilezza, il tuo sorriso resteranno impressi nella mia mente. Goditi la Pace e fai buon viaggio!”.