Giulia.Onofri
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Come fare ricorso per annullamento esame

Al termine di ogni esame universitario, gli studenti possono scegliere se accettare il voto o rifiutarlo se non sono soddisfatti dell’esito, e riprovare agli appelli successivi. A questa situazione tipica si aggiunge però una terza possibilità che contempla in casi particolari l’annullamento dell’esame.


In generale, gli studenti universitari possono richiedere l'annullamento di un esame quando si ritenga che il suo svolgimento sia stato inficiato da qualche fattore che abbia reso invalidante la prova, scritta o orale, sulla base di quanto previsto dall’ordinamento universitario.

Quando si può annullare un esame orale

In generale, lo studente può richiedere l’annullamento di una prova orale quando:
    • ritiene di aver subito un’eccessiva pressione psicologica da parte del docente, tale da impedirgli di rispondere in maniera esaustiva e tranquilla alle domande;
    • il tempo che il docente concede per le risposte non corrisponde a quello giusto per argomentare in modo esaustivo una domanda molto ampia.

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Quando si può annullare un esame scritto

Un esame scritto invece può essere annullato quando:
• nella struttura della prova siano presenti domande estranee al programma;
• il tempo concesso per espletare la prova sia inferiore a quello precedentemente stabilito.

I due modi per annullare un esame

Quando si verificano queste condizioni e si percepisce il voto assegnato come un’ingiustizia, lo studente universitario può percorrere due strade per procedere con l’annullamento dell’esame in questione:
    • attraverso un reclamo davanti alla Commissione esaminatrice;
    • attraverso un ricorso al Tar.

Il reclamo davanti alla Commissione Esaminatrice

La prima soluzione oltre ad essere la più economica, è sicuramente la più semplice e veloce in quanto l’iter burocratico si svolge all’interno dell’ateneo stesso. In ogni università esiste infatti un ordinamento specifico che regolamenta le modalità di reclamo da parte degli studenti.
In genere, è possibile porgere il reclamo a varie figure all’interno dell’ateneo, prima fra tutte alla stessa Commissione esaminatrice (il docente in questione), ma anche al Direttore del dipartimento e al Rettore dell’università.
Se il reclamo viene accettato, allo studente viene concessa la possibilità di sostenere di nuovo lo stesso esame, la cui valutazione viene affidata ad una Commissione esaminatrice diversa.

Il ricorso al Tar

Il ricorso al Tar è l’altra strada percorribile ma a differenza dell’altra, è sicuramente più lunga e costosa. Poiché si tratta di un ricorso per vie legali, bisogna infatti rivolgersi ad un avvocato specializzato in diritto amministrativo ed essere pronti a spendere cifre comprese fra i 3.000 e gli 8.000 euro complessivi, indipendentemente dall’esito.
Oltre al fattore economico di notevole peso, esistono anche condizioni necessarie e fondamentali per poter richiedere il ricorso:
    • deve essere presentato entro e non oltre 60 giorni dallo svolgimento dell’esame;
    • può essere richiesto accusando la Commissione esaminatrice di eccesso di potere.
Nel caso in cui il Tar rigetti il ricorso è possibile rivolgersi al Consiglio di Stato che rappresenta l’organo di II grado di giudizio in materia di giustizia amministrativa.

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