
Un gruppo di oltre cento docenti è firmatario di un appello che chiede la reintroduzione della seconda prova scritta alla Maturità 2022. Per gli insegnanti di scuole superiori e delle università, sarebbe un passaggio fondamentale per gli studenti, al fine di ridare dignità alle materie di indirizzo scolastico.
Con una lettera scritta, i professori chiedono al Ministero dell'Istruzione, che ancora non ha deciso in via definitiva come verrà svolto l'Esame di Stato del 2022, di ripensare alle necessità di far esercitare gli studenti su prove scritte che avranno la naturale continuazione all'interno delle facoltà universitarie.
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I professori vogliono la seconda prova scritta alla Maturità 2022
Se dal Miur ancora tutto risultare essere in forse per ciò che riguarda l'Esame di Stato 2022, alcuni docenti di scuole superiori e università esprimono in una lettera il loro parere circa la necessità di reintrodurre la seconda prova scritta alla prossima maturità.Una esigenza che i professori reputano fondamentale per riuscire ad affrontare al meglio anche gli anni a venire, quelli universitari, ma anche per ridare centralità alle materie di indirizzo scolastico.
In questo modo - scrivono gli insegnanti in un documento pubblicato dal Corriere della Sera - attraverso il reinserimento della seconda prova scritta si potrebbe "Meglio valutare la capacità degli studenti di affrontare autonomamente una prova inedita".
Secondo i firmatari della lettera appare fondamentale soprattutto per gli studenti del liceo scientifico: "Pensiamo che l’esistenza di una prova scritta delle materie di indirizzo orienti la preparazione degli studenti (e non solo dell’ultimo anno) verso le discipline STEM - scrivono i firmatari. Ad oggi i corsi di laurea concernenti dette discipline sono quelle che garantiscono le maggiori opportunità lavorative. Nonostante queste reali opportunità, il numero di studenti che decide di intraprenderle è relativamente esiguo".
La sola prova orale penalizza gli studenti
L'emergenza data dalla pandemia ha inevitabilmente avuto delle ripercussioni anche sullo svolgimento dell'Esame di Stato che, da due anni, si sviluppa attraverso un'unica prova orale. Quest'anno, per i docenti, non sarebbe più necessaria, ma, soprattutto, penalizzerebbe ulteriormente gli studenti.La maturità "light" ha portato a una disomogeneità delle prove nazionali che sono state scelte direttamente dai docenti e quindi, inevitabilmente si è assistito a livelli di difficoltà molto differenti.
Inoltre, tutte le materie sono state "trattate" alla stessa maniera, senza prestare la giusta attenzione alle materie di indirizzo che necessitano di una discussione più elaborata e specifica all'interno dell'esame di stato.
Infine, un grave gap è stato costituito dall'assegnazione anticipata della prova orale. I docenti assegnavano un argomento a ogni studente e questo poteva orientarsi e concentrarsi anche solo su quell'unico tema, senza prestare la giusta attenzione al resto del programma didattico.
Reintrodurre la seconda prova scritta, quindi, secondo i professori firmatari della richiesta, porterebbe gli studenti a stimolare ulteriormente il loro studio e a valorizzare anche il lavoro dei docenti in questo particolare momento di emergenza.