
Quasi a sorpresa, la posizione dei membri del CSPI non è lontana da quella degli studenti: secondo loro questa impalcatura non funziona. In particolare per quanto riguarda la reintroduzione della seconda prova, seppure il ministro l'abbia immaginata diversa da come la ricordiamo nel periodo pre-pandemia. Le tracce, infatti, non sarebbero decise su base nazionale ma elaborate dalla commissione interna, scuola per scuola.
Per il CSPI, però, non basta: ok il tema di italiano, ma la seconda prova sarebbe da eliminare. E ora, che succede?
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Maturità 2022, il parere del CSPI non è vincolante
In realtà, il parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, pur essendo obbligatorio negli step che portano alla pubblicazione dell'ordinanza, non è tuttavia vincolante. Questo vuol dire che il ministro, prendendo atto delle modifiche proposte dal CSPI, e consapevole del loro peso politico, può tuttavia decidere di tirare dritto per la sua strada. E per quanto riguarda il ripristino della seconda prova, pur con le dovute modifiche, sembra infatti deciso non indietreggiare.
Maturità 2022, ministro potrebbe cambiare l'ordinanza?
Anche nel recentissimo incontro con le Consulte studentesche, Bianchi avrebbe ribadito l'intenzione di non voler cambiare l'assetto dell'esame pensato per il 2022, ovvero con due prove scritte e un colloquio orale. Una fermezza che ha portato le associazioni studentesche sul piede di guerra, tanto che venerdì prossimo, 11 febbraio, sono previsti nuovi scioperi e cortei in tutta Italia.Pur mantenendo il punto sulla seconda prova, tuttavia, il ministro ha mostrato aperture sulla proposta, emersa durante l'incontro con le Consulte, che vorrebbe dare maggiore risalto in termini di punteggio al percorso scolastico. Su questo, come espresso durante un'intervista a Radio24, starebbe "ragionando".