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Proposta orale Maturità 2020: solo 4 materie

Le proposte su come costruire le prove di Maturità 2020 non si fermano, anche ora che è ormai quasi certo che l’esame sarà composto dalla sola prova orale. Questa volta a formularne una nuova, davvero particolare, è stata la Fondazione "I Lincei per la Scuola", costola dell'Accademia dei Lincei, il cui presidente è il noto linguista e filologo Luca Serianni, membro della prestigiosa Accademia della Crusca e in passato tra i 'saggi' che hanno definito i contenuti delle prove di maturità.

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Solo 4 materie all'orale, 2 delle quali scelte dal maturando

L’idea lanciata dalla Fondazione guidata da Serianni vorrebbe permettere agli studenti di approfondire in sede di orale - qualora il Consiglio di classe non abbia già deliberato in maniera diversa - solo 4 materie, distribuite nel seguente modo:
    Obbligatorie le 2 materie che avrebbero dovuto essere oggetto delle prove scritte annullate: italiano e la materia - unica o principale - di indirizzo;
    Altre 2 materie a scelta dello studente, all’interno di un ventaglio di possibilità indicate dal Consiglio di classe.
Un colloquio di fatto più concentrato del normale e incentrato in larga parte sugli argomenti che realmente interessano ai singoli studenti.
Un'orale da cui, però, non verrebbe esclusa la relazione del percorso di alternanza scuola-lavoro (ora PCTO) svolto dagli studenti nel corso della carriera scolastica, naturalmente se le ore effettivamente svolte permettano di valutarlo a dovere.
Lo scopo della proposta, stando a quanto scritto nel documento della Fondazione, sarebbe quello di valorizzare lo studio svolto durante il ciclo scolastico: “È importante che, in presenza di un percorso e di una prova finale di eccellenza - si legge nel testo - lo studente abbia il giusto riconoscimento, sia in sé, sia in vista delle successive prove d’accesso ai singoli corsi universitari”.

Per leggere il testo integrale della proposta, clicca qui

L’importanza di un esame in presenza

La Fondazione "I Lincei per la scuola" si mostra, dunque, pienamente d'accordo con la posizione espressa dal giornalista Paolo Giordano, che in un articolo uscito pochi giorni fa sul Corriere della Sera, ha messo l'accento sulla necessità di fare una prova orale in presenza poiché le modalità di didattica a distanza rimangono in ogni caso un "surrogato" della scuola tradizionale. Anche la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, in base alle ultime dichiarazioni, è apparsa favorevole a questa idea, ribadendo però che al momento è possibile soltanto sperare in un esame in presenza, poiché le sorti della Maturità dipenderanno dall’andamento della diffusione del coronavirus nel nostro Paese.