
Nonostante le incertezze e le difficoltà che la diffusione mondiale del Covid-19 ha determinato in questi mesi, la Ministra Azzolina ha annunciato che il 17 giugno sarà la data di inizio del tanto discusso Esame di Maturità 2020 che, proprio a causa della preoccupante emergenza sanitaria ancora in corso, consisterà soltanto in un maxi-orale.
La prova orale, con ogni probabilità, si svolgerà in presenza all’interno delle aule scolastiche.
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I docenti italiani temono il Covid-19: il 44% di loro è over 55
I docenti, infatti, sono in allarme sulle possibili conseguenze di svolgere un maxi-orale in presenza all’interno degli istituti scolastici.Come infatti è stato più volte dichiarato in molteplici interventi, la stessa Ministra dell’Istruzione Azzolina, ha apertamente manifestato la volontà di permettere ai maturandi di vivere questo momento fondamentale di passaggio, auspicando una prova appunto in presenza se le condizioni epidemiologiche lo permetteranno. Ma le speranze del Ministero non sono le stesse di una parte consistente dei docenti che hanno compiuto o superato i 55 anni, e che corrispondono a ben il 44% della classe docente italiana secondo l’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro)
A questo dato, inoltre, si aggiunge quello che registra il tasso di anzianità nelle scuole superiori di secondo grado in modo variabile in base alla differenziazione geografica, poiché nelle scuole del sud, come in Sicilia, le percentuali arrivano a toccare anche il 66%.
Maxi-orale in presenza? Le commissioni rischiano vuoti al loro interno
Considerata l’aggressività con cui il Covid-19 agisce in particolar modo sui soggetti più anziani, i molti docenti italiani che hanno un'età media uguale o superiore ai 55 anni temono fortemente che un esame in presenza, in condizioni ancora emergenziali, possa rappresentare un rischio concreto per la loro salute.Per evitare possibili abbandoni di massa di posti interni alle commissioni (attraverso certificati medici) e scongiurare il pericolo di vertenze da parte dei docenti nel caso contraessero il virus durante il servizio a scuola, l’INAIL è sceso in campo definendo essenziale per questi soggetti a rischio l’istituzione di una “sorveglianza sanitaria eccezionale”, in grado di “esprimere un giudizio di inidoneità temporanea o limitazioni dell’idoneità per un periodo adeguato, con attenta rivalutazione alla scadenza dello stesso”.
Come potrebbero essere sanati questi eventuali vuoti nelle commissioni?
Nel caso in cui le commissioni di esame si trovassero in parte scoperte, saranno chiamati a sostituirne i componenti interni, docenti appartenenti ad altre commissioni interne all’istituto o supplenti inseriti nelle graduatorie o che hanno fatto richiesta di messa a disposizione presso la scuola stessa.