
Dopo l'annuncio delle materie di sconda prova, previsto per fine gennaio, nella prima settimana di giugno come di consuetudine il Miur pubblicherà le liste con i nomi dei commissari; scuola per scuola, classe per classe.
Come ogni anno, dunque, i maturandi iniziano ad affilare le armi alla ricerca di ogni informazione utile a capire chi si nasconde dietro quei nomi e cognomi, soprattutto se si tratta di commissari esterni, i più temuti. Un’indagine di Skuola.net su mille maturandi a poche settimane dagli esami di Stato, svela che la caccia al commissario sta per cominciare, ma senza la frenesia dello scorso anno. Il 54% di loro sostiene di aspettare che i nomi siano pubblicati online senza passare per scuola. Un dato in controtendenza rispetto all’anno scorso, quando invece la maggioranza dei maturandi – il 77% - si è riversata in segreteria scolastica, dove in genere le liste si possono trovare in anticipo, senza aspettare la pubblicazione online.
I social network arretrano ma restano il canale preferito
Circa il 20% degli intervistati incaricherà un compagno per farsi passare informazioni sui commissari esterni, mentre il 58% le cercherà personalmente, in modo da arrivare psicologicamente preparato all’appuntamento con la maturità 2016, conoscendo più dettagli possibili sul suo carattere e sul suo metodo d’insegnamento. Per farlo, il 47% dei “detective” si affiderà soprattutto alla Rete; un dato in leggera flessione rispetto all’anno scorso (quando la percentuale salì ben oltre il 50%), con un evidente calo di fiducia nei confronti dei social network. Tra quelli che cercheranno indiscrezioni sui commissari esterni, infatti, il 29% sceglierà le piattaforme social per tenersi aggiornato (nel 2015 erano il 39%) mentre il 18% navigherà tra i siti internet dedicati agli studenti (dato in linea con quello dell’anno passato).
Torna la fiducia nei commissari interni
A beneficiare di questa parziale inversione di tendenza sono i professori di scuola, in particolare i commissari interni. Saranno loro, infatti, a conoscere personalmente prima di ogni altro i commissari esterni; così, il 30% degli studenti, afferma che interpellerà gli insegnanti della propria classe per avere notizie in anteprima. Mentre un 8% degli intervistati punta su un grande classico: andare nelle scuole della propria città dove insegnano i commissari esterni per carpire il maggior numero d’informazioni da studenti e bidelli.
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Facebook la fa da padrone, crescono Twitter e Whatsapp
I social network meritano una parentesi a parte perché, seguendo le tendenze del web, il peso che avranno le singole piattaforme nelle “indagini” sui commissari esterni è la fotografia di quanto avviene nella vita di tutti i giorni. Rispetto all’anno scorso, tra chi cercherà sui social network, Facebook perde (relativamente) colpi: il 76% dei ragazzi lo ritiene ancora un mezzo affidabile, ma appena dodici mesi fa arrivò all’86% nelle preferenze di ricerche “social”. Crescono, invece, Twitter (6%) e Instagram (3%). Il 9%, infine, si affiderà al passaparola su WhatsApp, creando chat di gruppo con i propri compagni di classe; una sorta di via di mezzo tra ricerca virtuale e tradizionale.
Il commissario ideale? Buono e prevedibile
La notizia più preziosa che si cerca di conoscere è quella sulla “bontà” dei commissari. Il 33% vorrebbe sapere se è un soggetto di manica larga oppure è piuttosto stretto con i voti. Il 30%, invece, è interessato alle domande più frequenti che fa sulla sua materia. Gli argomenti trattati durante l’anno scolastico attirano l’attenzione del 15% dei ragazzi. Mentre la personalità del commissario è una priorità solo per il 15% di chi cercherà informazioni sui membri esterni.