
Una stanza piena ed un famoso allenatore che parla, spiegando quanto sia importante impegnarsi tutti insieme per raggiungere l’obiettivo. Non è una scena presa dall’ultimo mondiale di calcio. E’ un’immagine che si può vedere in una qualsiasi azienda! Le persone nella stanza sono dipendenti e l’allenatore è stato chiamato dall’azienda per far comprendere, utilizzando la metafora dello sport, quanto sia importante lavorare come una squadra per raggiungere i risultati.
Team working è la soft skill che riguarda questa capacità ed in questo articolo proverò a rendertela più familiare.Per prima cosa chiariamo che considerare il gruppo di lavoro come una squadra può portare ad una semplificazione eccessiva, a volte anche un po’ banale: il grado di integrazione e collaborazione con gli altri può variare, e di molto, a seconda del tipo di impiego. Un gruppo di ricerca che deve trovare la soluzione ad un grande problema in poco tempo (avete presente Oppenheimer?) sarà sicuramente più “squadra” di un centralinista che risponde al telefono tutto il giorno!
E’ bene ricordarsi, però, che non siamo mai “isolati” e che la propria attività è come una rotella dentro in ingranaggio… deve integrarsi alla perfezione con gli altri per consentire al meccanismo di funzionare. Per questo una forte capacità di team working può aiutare in tutte le tipologie di lavoro.
Team Working, cosa significa?
A questo punto ti chiederai quali siano le caratteristiche di un buon team worker… vediamole insieme:
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saper adattare le proprie caratteristiche in base al contesto, ovvero essere flessibili. Se ti piace scrivere lunghe mail di riepilogo, ma le persone che lavorano con te non amano leggere lunghe mail di riepilogo…”Houston abbiamo un problema!” In questi casi la prima reazione è provare a far cambiare le abitudini degli altri. Ma fidati, per esperienza ti garantisco che lavorare su se stessi è sempre la strada più semplice e rapida per trovare una soluzione!
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essere in grado di far capire agli altri le tue aspettative, le tue necessità, le tue preferenze…in pratica sapere comunicare (leggi qua l’articolo dedicato a questa soft skill) per aiutare anche gli altri ad esercitare le loro flessibilità (se non sanno che cosa vuoi non potranno mai provare a dartelo)
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lavorare per prevenire o risolvere i conflitti. In qualsiasi relazione emerge sempre un conflitto, più o meno rilevante. E’ una dinamica naturale, inevitabile. I conflitti disturbano il lavoro in gruppo, ma possono essere evitati o superati attraverso la mediazione ed il compromesso. Per farlo devi essere aperto al dialogo (e non chiuso sulle tue posizioni) ed incline alla negoziazione (un’altra rilevante soft skill che ti aiuta a sacrificare una parte delle cose che vuoi, per trovare un punto d’incontro con l’altro). Per fare pace con un amico con il quale hai litigato, funziona di più ammettere una parte dei propri errori, piuttosto che pretendere di avere totalmente ragione!
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non concentrarsi solo su se stessi, ma alzare lo sguardo verso ciò che si ha intorno. L’analisi del contesto è fondamentale per indirizzare bene le proprie azioni…un po’ come quando inizi un viaggio senza conoscere il percorso…avrai bisogno di consultare maps per essere sicuro di non perderti (chiaramente senza distogliere lo sguardo dalla strada! Mi raccomando…)
Quando entri in un gruppo di lavoro preparati a mettere da parte qualche parte di te e ad accogliere quello che potranno dare gli altri. Il risultato potrà essere sorprendente: non soltanto non perderai niente ma ne uscirai senza dubbio arricchito.
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Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende.