Una delle mie grandi passioni è il tennis e sono fissato con le “palle corte”, quelle che cadono a pochi centimetri dalla rete costringendo l’avversario a corse affannose. Quando ero piccolo ricordo che lo schema “palla corta” più “pallonetto” (prima ti faccio avvicinare alla rete, poi ti scavalco con una palla alta) era infallibile, certezza matematica di vincere il punto. Poi crescendo qualcosa ha iniziato a cambiare… lo schema era lo stesso, ma sempre più spesso il punto si chiudeva con lo “smash” dell’avversario (la schiacciata che non lascia scampo). "Perché?" mi chiedevo perplesso... poi ho capito: il mio gioco non era cambiato, ma l’altezza dei giocatori sì! Ed un conto è fare un pallonetto ad un bambino di 130cm, un conto ad un adolescente di 180cm… In pratica mi sono accorto della necessità di adattarmi e cambiare qualcosa nel mio tennis per adeguarmi al contesto.
La capacità di adattamento è una soft skill preziosissima anche nel mondo del lavoro, chi la possiede è in grado di mantenere a lungo nel tempo elevati livelli di motivazione, prestazione e successo. Spesso questa competenza è conosciuta anche come “flessibilità”, con un termine preso in prestito dalla fisica (quando un materiale riesce a piegarsi senza spezzarsi).
Come sviluppare una buona capacità di adattamento
Consigli per sviluppare una buona capacità di adattamento? Vediamoli insieme:
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prendere le misure prima di agire. L’istinto aiuta ad andare veloci, ma non sempre porta sulla buona strada. Prendersi del tempo per pensare ed analizzare il contesto aiuta ad avere elementi utili per adattare il proprio comportamento
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avere l’ambizione di cambiare le cose è fondamentale, ma molto spesso è più facile cambiare se stessi che gli altri. Se ti accorgi che la realtà che ti circonda non funziona come vuoi, inizia a modificare qualche cosa nel tuo modo di comportarti e verifica se questo migliora le cose
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aprirsi agli stimoli esterni. Convincersi da soli ad affrontare un cambiamento è difficilissimo e molto spesso respingiamo le proposte che arrivano da altri. E’ un fenomeno conosciuto come “resistenza al cambiamento”. In realtà mettersi in discussione e seguire i consigli degli altri può aprire strade di crescita personale e professionale inaspettate. Quando l’azienda mi ha chiesto di passare dalle Risorse Umane alla Comunicazione non ero affatto convinto…temevo di “buttare” anni di esperienza. Però mi sono aperto al confronto e fidato della scelta aziendale ed oggi sono contentissimo per le cose che ho potuto imparare nel nuovo lavoro!
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proprio come un corpo che si “atrofizza” nel ripetere sempre gli stessi movimenti, anche la nostra mente invecchia se non sottoposta a stimoli nuovi e continui. Provare attività diverse, apprendere nuove competenze, attivare nuove relazioni…sono tutti stimoli che ci fanno uscire dalla “routine” e offrono occasioni al nostro cervello per mantenersi in forma
Come abbiamo visto la capacità di adattamento è fondamentale non soltanto per vivere in un mondo del lavoro in trasformazione, ma anche per crescere sfruttando il lato positivo del cambiare. Occhio però: sapersi adattare non vuol dire accettare passivamente tutto quello che accade o viene proposto. Nella vita, come nel lavoro, usa il tuo senso critico e la tua indipendenza di pensiero per porre il limite tra cambiamenti positivi (da accogliere) e cambiamenti negativi (ai quali è doveroso resistere).
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Gregorio Moretti
Sono nato nel 1980, laureato in Teorie della Comunicazione, da oltre 20 anni mi occupo di persone nelle aziende
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