Pinturicchio98
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Concetti Chiave

  • Le preposizioni sono parti invariabili del discorso utilizzate per collegare due elementi o frasi, e si dividono in proprie (semplici e articolate) e improprie.
  • Le preposizioni proprie semplici comprendono "di", "a", "da", "in", "con", "su", "per", "tra", "fra", ognuna con diverse funzioni come indicare possesso, luogo, tempo o causa.
  • Le preposizioni articolate derivano dall'unione di preposizioni semplici con articoli determinativi, e si usano in contesti specifici come quando il sostantivo è determinato o plurale.
  • Le preposizioni improprie sono aggettivi, verbi o avverbi che fungono da preposizioni quando seguite da un nome o pronome, mentre le locuzioni prepositive sono espressioni di più parole con funzione prepositiva.
  • È importante usare correttamente le preposizioni per evitare errori, specialmente con quelle improprie, che possono richiedere o meno l'uso di preposizioni semplici.

Questo appunto di grammatica italiana parla delle preposizioni. Vengono elencate le preposizioni semplici, articolate, improprie e le locuzioni prepositive, con esempi pratici di formazione e utilizzo di queste regole. Preposizioni - Regole nel dettaglio articolo

Indice

  1. Le proposizioni: cosa sono e a cosa servono
  2. Preposizioni proprie: semplici e articolate
  3. Preposizioni improprie e locuzioni prepositive
  4. Usare bene le preposizioni!

Le proposizioni: cosa sono e a cosa servono

Le preposizioni sono una delle parti invariabili del discorso (cioè non cambiano in base al genere o al numero di ciò che segue) e si pongono davanti a nomi, pronomi, avverbi, verbi all'infinito; servono a collegare tra loro due elementi, due informazioni, all’interno della frase, oppure due frasi tra loro.
Si distinguono in proprie e improprie:

  • Proprie: sono quelle che assolvono sempre e solo la funzione di preposizione e non ricoprono altri ruoli in altre parti del discorso. A loro volta possono essere semplici o articolate
  • .
  • Improprie: sono quelle parole che assumono la funzione di preposizioni, ma in realtà sono avverbi, aggettivi o forme verbali
  • , ossia assolvono anche ad altri ruoli all'interno della frase.

Preposizioni proprie: semplici e articolate

Le preposizioni semplici

sono quelle usate da sole e sono nove: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra.

La preposizione "DI" può indicare:

  • il possesso: es. Questa penna è DI Maria.
  • il materiale: es. La bottiglia DI plastica.
  • l’età: es. Pietro è un bambino DI otto anni.
  • l’argomento: es. Prendi il libro DI storia.
  • il modo in cui si svolge un’azione: es. La mattina vado sempre DI fretta.
  • l’origine, la provenienza: es. La mia famiglia è di Torino.

La preposizione “A” può indicare:

  • stato in luogo, ossia il luogo in cui mi trovo: es. Carla è A scuola.
  • moto a luogo, cioè il posto verso cui vado: es. Giovedì vado A Venezia.
  • il termine a cui la mia azione è rivolta, il destinatario di qualcosa: es. Scrivo una lettera A Maria.
  • il tempo: es. Natale è A dicembre.

La preposizione "DA” può indicare:

  • moto da luogo, cioè il luogo da cui si arriva: es. Vengo DA Roma./li]
  • moto a luogo in riferimento alle persone: es. Questa mattina vado DA Sara.
  • introduce il complemento d’agente nelle frasi passive, cioè la persona che compie l’azione: es. La torta è stata fatta DA mia nonna.
  • la durata di un’azione: es. Sto aspettando DA un’ora.
  • il fine per cui un oggetto è stato realizzato: es. Macchina DA scrivere.

La preposizione “IN” si usa per indicare:

  • stato in luogo: es. Luigi è ricoverato IN ospedale.
  • moto a luogo con le Nazioni: es. Quest’estate vado IN Francia.
  • .
  • il modo: es. Sono IN ansia per gli esami. oppure La classe era IN silenzio.
  • il mezzo di trasporto: es. Vado IN autobus a lavoro.
  • il tempo: es. Sono in ritardo.

La preposizione “CON” introduce:

  • la compagnia, cioè qualcuno con cui facciamo qualcosa: es. Andrò al mare CON Giulio e Sara.
  • lo strumento con cui si fa qualcosa, cioè il mezzo: es. Scrivo CON la penna.

La preposizione “SU” introduce:

  • la posizione di qualcosa (o qualcuno): es. Il gatto è SUL sofà.
  • l'argomento: es. Leggo un libro SU Stalin. (Mai usare la preposizione “SU” per introdurre un argomento col verbo “parlare”.)

La preposizione “PER” indica:

  • moto per luogo, ossia il luogo attraverso il quale passiamo PER raggiungere un altro luogo: es. Vado a Milano passando PER Roma.
  • la durata di tempo: es. Silvia ha portato l'apparecchio PER tre anni.
  • la causa di un’azione: es. Ha studiato PER l’interrogazione.
  • il mezzo: es. Abbiamo sentito la notizia PER televisione.

Le preposizioni “TRA” e “FRA” sono sinonimi e indicano:

  • qualcosa che si trova in mezzo a due o più cose: es. Il raggio di sole TRA le foglie.
  • un’alternativa: es. Devi scegliere TRA cinema e teatro.
  • il tempo in senso futuro: es. TRA due mesi vado in Francia.
  • una relazione con persone: es. TRA Renzo e Lucia c’era un grande amore.

Le preposizioni articolate sono quelle formate dall'incontro tra preposizioni semplici e articoli determinativi adeguati al genere e al numero di riferimento: es.

da+lo = dallo, di+il = del, in+la = nella

, e così via.
Vediamo alcuni casi in cui vengono usate le preposizioni articolate:

  • quando il nome che segue è al plurale: es. Vado NEGLI Stati Uniti.
  • quando esprimiamo la provenienza o il ritorno da uno Stato: es. Paolo è rientrato DALLA Russia.
  • quando il sostantivo che segue è determinato, specifico e non generico: es. Vado ALLA scuola di mio figlio. (Se parliamo in generale si usano quelle semplici: es. Vado a scuola.)
  • davanti a nomi di mari, fiumi, laghi, montagne: es. Roma si affaccia SUL Tevere. (Si usano quelle semplici per le città: es. Sono di Rimini.)

Le preposizioni formate da di+articolo possono essere usate come articoli partitivi. Sono facili da distinguere perché se si cambia “del, della, delle” con “un po' di”, “alcuni”, “alcune” e il significato non cambia, "allora" è un articolo. “C’è dello zucchero?” “dello” indica “un po' di”.

Preposizioni improprie e locuzioni prepositive

Le preposizioni improprie sono aggettivi, verbi al participio o avverbi che hanno la funzione di preposizione solo se precedono un nome o un pronome:

  • Aggettivi: lungo, lontano, vicino, salvo. Es. Vado a correre lungo il fiume.
    Il termine "lungo" indica che si sta camminando "con" il fiume
  • .
  • Forme verbali: durante, mediante, eccettuato, escluso, nonostante, incluso, verso, dato ecc.
    Es. Hanno partecipato tutti escluso Mario.
    Il termine "escluso" serve a collegare il verbo con Mario.
  • Avverbi: prima, dopo, dietro, davanti, dietro, dentro, fuori, contro, accanto, intorno, sotto, sopra,
    es. Rincaso dopo le 19.
    Il termine "dopo" si rifà alle ore.

Esiste un certo numero di avverbi che, uniti o meno alle preposizioni proprie, possono essere impiegati con valore di preposizione. Quando non sono seguiti da preposizione, questi avverbi si chiamano preposizioni improprie; quando sono seguiti da preposizione si chiamano locuzioni prepositive.
Le locuzioni prepositive sono espressioni formate da gruppi di due o più parole, di cui l'ultima è sempre una preposizione mentre la prima (o le prime) possono essere altre preposizioni: in base a, per mezzo di, a causa di, rispetto a -riguardo a, attorno a, a proposito di quanto detto; in ordine a-in contraddizione a al suo fine e obbiettivo; in confronto-in aggiunta a alla sua situazione; a causa di-a motivo di, in base a, a cagione di, in conseguenza di, in coerenza con un tuo ragionamento; innanzi a-al cospetto di un re; alla luce di una verità,; d'in su la vetta; fra di noi; a tra poco; oltre a; nomi (a scapito della precisione, di fianco a voi, per mezzo di-per tramite di trucchi.
Es. In quanto a te, puoi dire addio a questo lavoro.
Le prime parole o gruppi di parole posso essere anche avverbi e modi avverbiali: in seguito a, fin da, per effetto di una causa occasionale; alla fine di tutto, in attuazione di un mandato annunciato; di contro a un nemico; diversamente da quanto detto; accanto a ciascuno; di là dai monti; insieme col vento.

Preposizioni - Regole nel dettaglio articolo

Usare bene le preposizioni!

Usando le preposizioni improprie è possibile commettere errori di costruzione, per esempio inserendo o non inserendo prima del nome o del pronome una preposizione semplice. Per un primo orientamento sugli usi più comuni, osserva questi esempi:

    Dietro:
  • alla porta
  • di loro

    Contro:
  • un muro
  • le previsioni
  • di voi

    Senza:
  • paura
  • il cappotto
  • di voi

    Fuori:
  • di casa
  • dal mondo
  • di sé

Per ulteriori approfondimenti sulle preposizioni italiane vedi anche qua.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la funzione principale delle preposizioni nella lingua italiana?
  2. Le preposizioni servono a collegare due elementi o frasi all'interno di una frase, posizionandosi davanti a nomi, pronomi, avverbi o verbi all'infinito.

  3. Quali sono le preposizioni semplici e come vengono utilizzate?
  4. Le preposizioni semplici sono nove: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra. Ognuna ha usi specifici, come indicare possesso, luogo, tempo, compagnia, e altro.

  5. Cosa sono le preposizioni articolate e quando si usano?
  6. Le preposizioni articolate sono formate dall'unione di preposizioni semplici con articoli determinativi e si usano quando il nome che segue è al plurale, esprime provenienza o è specifico.

  7. Qual è la differenza tra preposizioni proprie e improprie?
  8. Le preposizioni proprie assolvono solo la funzione di preposizione, mentre le improprie possono essere aggettivi, verbi o avverbi che assumono la funzione di preposizione in determinati contesti.

  9. Cosa sono le locuzioni prepositive e come si formano?
  10. Le locuzioni prepositive sono espressioni formate da due o più parole, di cui l'ultima è una preposizione, e servono a esprimere relazioni complesse tra elementi della frase.

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