Concetti Chiave
- L'avverbio è una parte invariabile della frase che modifica il significato di verbi, nomi, aggettivi, pronomi o altri avverbi, spesso terminando in -mente.
- Gli avverbi possono essere classificati in categorie basate sul significato: affermazione, quantità, tempo, luogo, modo, dubbio e negazione.
- Esistono tre tipi di avverbi in base alla loro formazione: avverbi semplici, derivati e composti, ciascuno con caratteristiche distintive.
- Le locuzioni avverbiali sono combinazioni di parole che insieme svolgono la funzione di un avverbio, come "quasi quasi" o "a poco a poco".
- Alcuni avverbi possono fungere anche da focalizzatori, evidenziando un elemento particolare nella frase, come "proprio" o "soprattutto".
Questo appunto di Grammatica Italiana si propone di illustrare la categoria grammaticale dell’avverbio dandone una definizione, presentandone le varie caratteristiche e categorie. Si riportano numerose frasi come esempio.
Cosa sono gli avverbi?
L'avverbio è quella parte della frase invariabile, ossia non si coniuga al contrario dei verbi e non si declina come i sostantivi e gli aggettivi, che serve a modificare il significato di un termine, il più delle volte esso è costituito da un verbo ma può anche riferirsi ad altre parti del discorso, all'interno della frase.
Sono pochi gli avverbi che possono essere soggetti ad alterazioni quali vezzeggiativi o diminutivi: benino, benone, malaccio, pochino, pochetto ecc. Oppure possono presentarsi nella forma comparativa o superlativa: più spesso, spessissimo, bene che diventa meglio o ottimamente. Esso, come già scritto, può essere definito come un modificatore verbale poiché modifica normalmente un verbo, diversamente dall’aggettivo che viene impiegato come modificatore per i sostantivi. Prendiamo ad esempio il verbo cantare: possiamo dire cantare bene o cantare male. Bene o male danno informazioni aggiuntive e qualificano l’azione espressa dal verbo. Possono però verificarsi casi in cui l'avverbio modifica il significato di un nome, un aggettivo, un pronome o addirittura un altro avverbio. L’avverbio molto ad esempio oltre ad avere proprietà e caratteristiche avverbiale funge anche da intensificatore aggettivale, ovvero preposto ad un avverbio ne intensifica il significato. Vediamo alcuni esempi di avverbi nelle seguenti frasi:
Mangia velocemente (modifica il verbo)
Temo particolarmente lui (modifica il pronome)
Temo soprattutto l'acqua alta (modifica il nome)
Hai un cane troppo bello (modifica l’aggettivo)
L’atleta corre molto velocemente (modifica l’avverbio)
Spesso è facile identificare gli avverbi poiché in molti casi presentano il suffisso –mente, altri sono formati dal suffisso –oni (tastoni, tentoni, cavalcioni ecc.), ma sono altrettanto numerosi i casi in cui i suffissi non sono presenti. Avverbi quali ad esempio: quando, come, dentro, attraverso, vicino, invece, fuori, prima, dopo ecc. Spesso questi avverbi sono utilizzati in funzione di preposizioni monovalenti o avalenti o come connettori. Altri avverbi con diverse funzioni sono i cosiddetti focalizzatori. Essi sono avverbi molto frequenti come ad esempio proprio, anche, ancora, soprattutto ecc. che oltre ad avere la funzione di avverbi servono anche a dare maggior rilievo a un elemento della frase.
Questo film è proprio bello. Proprio intensifica l’aggettivo bello.
Mi fanno paura tutti gli insetti soprattutto i ragni. Soprattutto va a specificare una particolare categoria nella frase.
Per approfondimenti sull’analisi grammaticale vedi anche qua
Categorie degli avverbi
Gli avverbi possono essere suddivisi a seconda del significato o della loro formazione.
Per quanto riguarda il significato gli avverbi possono appartenere ai seguenti gruppi:
- di affermazione: certamente, sicuro, davvero, certo;
- di quantità: troppo, parecchio, poco, molto, più, meno, solamente, assai, abbastanza (la quantità espressa è sempre indeterminata) ;
- di tempo: mai, ieri, domani, prima, poi, ora, subito, sempre;
- presentativi: ecco;
- interrogativi e/o esclamativi: perché, come, quanto, dove, quanto, quando; questi avverbi che possono essere sia interrogativi sia esclamativi si distinguono dall’intenzione del parlante e, per quanto riguarda la forma scritta, dalla punteggiatura al termine dell’enunciato;
- di luogo: qua, sotto, sopra, davanti, qui, dentro, fuori, accanto, dietro;
- qualificativi o di modo: giustamente, male, bene, piano, forte, cortesemente, lentamente, velocemente;
- di dubbio: forse, probabilmente;
- di negazione: no, non.
Per quanto riguarda invece la loro formazione, gli avverbi possono essere distinti in:
Per approfondimenti sulla lingua italiana vedi anche qua
Le locuzioni avverbiali
Infine abbiamo le locuzioni avverbiali, ossia combinazioni di due o più parole che rimangono separate all'interno della frase, mantenendo nel loro insieme la funzione e il significato di avverbio. Possono essere formate in questo modo:- Utilizzando doppi avverbi: "quasi quasi, così così";
- Utilizzando doppi nomi: "passo passo";
- Utilizzando doppi verbi: “mangia mangia, stringi stringi”;
- Utilizzando doppi aggettivi: "triste triste, forte forte, bello bello, quatto quatto";
- Con doppia preposizione: "a faccia a faccia, a poco a poco, a mano a mano";
- Con preposizioni di - in: "di male in peggio, di tanto in tanto, di volta in volta";
- Con una preposizione: "a stento, in futuro, da lontano, all’improvviso, a proposito".
Domande da interrogazione
- Cosa definisce un avverbio nella grammatica italiana?
- Quali sono le categorie principali degli avverbi?
- Come si formano gli avverbi derivati?
- Cosa sono le locuzioni avverbiali?
- Quali suffissi sono comunemente associati agli avverbi?
Un avverbio è una parte invariabile della frase che modifica il significato di un termine, solitamente un verbo, ma può anche riferirsi ad altre parti del discorso.
Gli avverbi si suddividono in categorie come di affermazione, di quantità, di tempo, presentativi, interrogativi/esclamativi, di luogo, qualificativi o di modo, di dubbio e di negazione.
Gli avverbi derivati si formano aggiungendo un suffisso a un'altra parola, spesso un aggettivo, come il suffisso -mente, ad esempio in "fortemente" o "lentamente".
Le locuzioni avverbiali sono combinazioni di due o più parole che insieme mantengono la funzione e il significato di un avverbio, come "a faccia a faccia" o "di tanto in tanto".
Gli avverbi spesso presentano il suffisso -mente, ma possono anche avere suffissi come -oni, o non avere suffissi, come in "quando" o "dentro".