Concetti Chiave
- Lo Statuto dei lavoratori, legge 300/1970, è una pietra miliare del diritto del lavoro in Italia, garantendo diritti fondamentali ai lavoratori, risultato delle lotte sindacali degli anni '60.
- Il diritto del lavoro italiano è regolato da diverse leggi specifiche, tra cui quelle sulla parità di genere, licenziamenti collettivi, lavoro minorile, congedi parentali e sicurezza sul lavoro.
- I contratti collettivi nazionali di categoria e i contratti aziendali sono strumenti chiave per la regolamentazione delle condizioni lavorative, influenzando retribuzioni, orari e diritti dei lavoratori.
- Le riforme del mercato del lavoro, come la Riforma Biagi e il Jobs Act, hanno introdotto flessibilità e precarietà nel mercato del lavoro, influenzando le modalità di assunzione e stabilità dell'impiego.
- Il contratto di lavoro deve includere elementi essenziali, come la manifestazione di volontà e la causa, per essere valido, mentre gli elementi accidentali, come il termine e la condizione, possono essere presenti ma non obbligatori.
Le leggi del diritto del lavoro
Le principali leggi che riguardano il mondo del lavoro sono:- La legge 300/1970, legge fondamentale nota come Statuto dei lavoratori, costituisce la magna charta dei diritti dei lavoratori (termine usato nel corso della storia per indicare la prima costituzione che è iniziata a circolare in Inghilterra nel 1200) per sottolineare la sua importanza. È ancora in vigore e ampiamente efficace, ed è stata ottenuta dopo le lotte del cosiddetto autunno caldo sindacale del 68-69. Nel 68 ci fu la contestazione studentesca, poi nell’autunno iniziarono anche le contestazioni degli operai. Nel 70 il governo dell’epoca, che era un governo di centro-sinistra, per cui democrazia cristiana e socialisti, fece diverse riforme tra cui questa che sancisce ulteriormente i diritti dei lavoratori;
- La legge 903/1997 sulla parità uomo-donna (ribadisce lo stesso concetto dell’art. 37 della costituzione);
- La legge 223/1991 sui licenziamenti collettivi;
- Il decreto legislativo 345/1999 sul lavoro minorile;
- La legge 53/2000 sui congedi parentali (permessi di maternità e paternità). Adesso anche per l’uomo 10 gg di congedo parentale obbligatorio;
- Testo unico sul pubblico impiego è la legge che disciplina tutto il pubblico impiego, tutto il lavoro degli enti pubblici;
- Riforma del mercato del lavoro, cosiddetta Riforma Biagi. Biagi è colui che l’ha ispirata; era un giuslavorista= termiche che indica un esperto di diritto del lavoro (ad esempio avvocato, giudice specializzato in uno dei rami del diritto del lavoro). In generale il diritto del lavoro è molto sensibile alla politica tanto che molti giuslavoristi, tra cui Biagi, per le loro idee sono stati uccisi dalle Brigate Rosse. Si tratta di una legge che ha rivoluzionato il mercato del lavoro, oggi è caratterizzato da assunzioni a tempo determinato e questo crea la cosiddetta precarietà del mondo del lavoro. Il mondo del lavoro ha rigidità e flessibilità (che dà la precarietà: non si ha un lavoro fisso quindi a tempo determinato);
- Decreto legislativo 81/2008 Testo unico della sicurezza sul lavoro, disciplina tutta la materia della sicurezza sui luoghi di lavoro;
- Legge Fornero, dal nome della ministra del lavoro del 2012, regolamenta le pensioni;
- Jobs act posta in essere dal governo Renzi.
Le fonti contrattuali, le fonti sociali sono i contratti collettivi nazionali di categoria e cioè l’accordo stipulato a livello nazionale tra i sindacati dei lavoratori (CGIL, CISL,UIL e altri) e i sindacati dei datori di lavoro (nel privato con la Confindustria, Confcommerci, Confagricoltura; nel pubblico (dove il datore è lo Stato) il sindacato tratterà quindi con il Governo in particolar modo con il ministro dell’economia, della pubblica amministrazione (per i dipendenti pubblici), dell’istruzione (se è la scuola), della salute (se è la sanità). Lo Stato si fa rappresentare da un’agenzia (l’Alan) che rappresenta lo stato in queste trattative con i sindacati. Il contratto collettivo è fondamentale perché va a specificare la retribuzione, gli orari, le ferie, i permessi. Nel contratto collettivo c’è sempre una parte normativa e una parte retributiva, le regole scritte nel contratto mediamente hanno una durata di 3 anni, dopodiché vanno rinnovati perché si chiederà l’aumento dello stipendi0. Il più delle volte l’aumento non viene concesso subito, tanto che i sindacati organizzano gli scioperi. Finché non è rinnovato, continua a valere il vecchio contratto, spesso capita che il rinnovo non avviene automaticamente al termine dei tre anni e il lavoratore continua a prendere sempre lo stesso stipendio. (Per quanto riguarda il lavoro della sanità gli interesserà il contratto collettivo dei dipendenti della sanità pubblica e il contratto collettivo della sanità privata. La sanità pubblica ha come controparte il Governo, la sanità privata ha come controparte i proprietari delle case di cura che sono dei privati. Le regole tra sanità pubblica e sanità privata saranno leggermente diverse, saranno migliori in quella pubblica. Ex la sanità privata ha un contratto scaduto da quasi 10 anni).
Quando si chiede l’aumento di stipendio, il sindacato darà come aumento minimo 100 euro, quello che il lavoratore chiede (entrata), dall’altra parte rappresenta un costo (lo stipendi per il datore di lavoro è una spesa). Per questo a volte c’è lo sciopero.
Quello che c’è scritto nel contratto collettivo è inderogabile in senso peggiorativo (quello che è scritto non può essere peggiorato nel contratto individuale di lavoro) tuttalpiù può essere migliorato (retribuzione più alta, più ferie). Si chiama contratto nazionale di categoria la categoria è il settore lavorativo, tutti i lavoratori dell’istruzione (insegnanti, bidelli, dirigente scolastico), settore sanità: infermieri, medici, oss, tecnici; settore del commercio (coloro che lavorano sei centri commerciali), chi lavora nell’abbigliamento (settore tessile), categoria dei metalmeccanici per il settore dell’industria, la categoria più sindacalizzata noti per gli scioperi delle cosiddette tute blu (operai). Poi in base alla loro mansione la retribuzione sarà diversa.
Al contratto nazionale di categoria si può aggiungere il CONTRATTO AZIENDALE, all’interno di ogni singolo luogo di lavoro ai fini di migliorare il contenuto del contratto collettivo nazionale di categoria si può stipulare questo nuovo contratto, che il contratto aziendale, del singolo luogo di lavoro. Viene stipulato tra i sindacati dei lavoratori presenti in quel determinato luogo di lavoro e il singolo datore. (ex Pieralisi, CNH). Oltre che nel privato può essere fatto anche nel pubblico nel senso che ogni comune ha il suo contratto aziendale per i dipendenti del comune (che migliora il contratto nazionale di categoria per gli enti locali); nella sanità ogni singola asl ha il suo contratto aziendale che migliora il contratto collettivo nazionale per la sanità; ogni scuola ha il suo contratto aziendale che migliora il contratto collettivo nazionale di categoria. (la palestra aziendale; asilo nido aziendale; corsi di studio per figli dei dipendenti, polizze assicurative in materia di salute per i dipendenti; tutte cose migliorative, che non possono essere previste dai contratti nazionali di categoria, ma che possono essere fatte a livello di contratto aziendale, in base alle risorse economiche e quindi alle dimensioni dell’impresa).
CONTRATTI
Quando si inizia un lavoro, per essere in regola è necessario un contratto (accordo tra due o più persone). Giuridicamente in ogni contratto ci sono
-elementi essenziali, elementi che devono essere per forza presenti, in caso contrario il contratto è nullo. Gli elementi essenziali sono 4:
1. manifestazione di volontà (datore vuole assumere, lavoratore accetta di lavorare per il datore) che deve essere vera, libera e non viziata;
2. causa nel linguaggio giuridico significa ragione giustificatrice (ragione economico-sociale) del rapporto, nel contratto di lavoro la ragione economico-sociale è lo scambio lavoro dietro retribuzione;
3. oggetto ciò che costituisce la propria prestazione (mansione), l’oggetto deve essere determinato (chiara) e determinabile, possibile e lecito (rispettare la legge)
4. la forma: in molti casi, quando c’è il requisito della forma, è essenziale la forma scritta, a volte basta la forma verbale
-elementi accidentali, non sono necessariamente presenti, se ci sono devono però essere rispettati e sono:
1. modo
2. termine -> evento futuro ma certo nel suo verificarsi (nel contratto di lavoro il termine è rappresentato dal termine iniziale (sempre presente) e dal termine finale del contratto se è a tempo determinato, se è a tempo indeterminato il termine finale non c’è)
3. condizione -> evento futuro ma incerto nel suo verificarsi (non è sempre presente). Può essere sospensiva o risolutiva. Si mette il cosiddetto patto di prova o periodo di prova (sia nel privato che nel pubblico: dopo aver vinto il concorso ad esempio nella scuola il periodo di prova è 1 anno), a seconda se viene superato o meno, il rapporto di lavoro si perfeziona, diventa definitivo oppure cessa. Il periodo di prova spesso è previsto a tutela di entrambe le parti: durante il periodo di prova il lavoratore è un lavoratore a tutti gli effetti (ha diritto alla retribuzione, al riposo), ma entrambe le parti posso recedere dal contratto liberamente. Il periodo di prova deve essere sempre rapportato alla durata del periodo lavorativo: più è breve più deve essere breve il periodo di prova.
Domande da interrogazione
- Qual è l'importanza della legge 300/1970 nel diritto del lavoro italiano?
- Quali sono le principali leggi che regolano la parità di genere e i congedi parentali?
- Come influenzano i contratti collettivi nazionali di categoria il mondo del lavoro?
- Qual è il ruolo del contratto aziendale nel miglioramento delle condizioni lavorative?
- Quali sono gli elementi essenziali di un contratto di lavoro?
La legge 300/1970, conosciuta come Statuto dei lavoratori, è considerata la magna charta dei diritti dei lavoratori in Italia, sancendo diritti fondamentali ottenuti dopo le lotte sindacali del 1968-69.
La legge 903/1997 riguarda la parità uomo-donna, mentre la legge 53/2000 disciplina i congedi parentali, includendo 10 giorni di congedo obbligatorio per i padri.
I contratti collettivi nazionali di categoria stabiliscono retribuzioni, orari, ferie e permessi, e sono fondamentali per garantire condizioni di lavoro eque, con una durata media di tre anni.
Il contratto aziendale, stipulato tra sindacati e datore di lavoro, può migliorare il contratto collettivo nazionale di categoria, offrendo benefici aggiuntivi come palestre aziendali o polizze assicurative.
Gli elementi essenziali di un contratto di lavoro includono la manifestazione di volontà, la causa, l'oggetto e la forma, che devono essere presenti per la validità del contratto.