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Concetti Chiave

  • La geriatria è la branca medica specializzata nella cura degli anziani, con l'obiettivo di stabilizzare malattie croniche e ridurre ospedalizzazioni tramite l'assistenza domiciliare integrata.
  • Lo Stato destina fondi per l'assistenza agli anziani non autosufficienti, che tuttavia risultano spesso insufficienti, con distribuzione variabile tra regioni e comuni.
  • La Legge 104 del 1992 tutela i diritti delle persone disabili, promuovendo integrazione sociale e lavorativa, con agevolazioni specifiche per ogni tipo di handicap.
  • Per l'integrazione dei disabili, sono essenziali l'eliminazione delle barriere architettoniche e l'assicurazione dell'accesso a istruzione, lavoro e trasporti pubblici.
  • I lavoratori con disabilità o che assistono familiari disabili hanno diritto a permessi lavorativi e congedi straordinari, garantendo supporto senza perdita del posto di lavoro.

Indice

  1. La legislazione sanitaria
  2. Anziani
  3. Disabili
  4. Tipologie di handicap
  5. Facilitazioni sul posto di lavoro

La legislazione sanitaria

In una società i soggetti considerati deboli/fragili/bisognosi di protezione sono: disabili, anziani e minori (non a caso per i minori c’è la figura del giudice tutelare che li tutela/protegge accanto ai genitori o in assenza dei genitori).

Anziani

Categoria più numerosa tra quelle deboli.
La branca della medicina specializzata nella cura dell’anziano è la geriatria (in ancona l’INRCA Istituto di ricerca cura anziani => nel linguaggio comune è chiamato geriatrico).
In ogni asl dovrebbe esserci l’unità valutativa geriatrica che è il pool di specialisti che stabiliscono che tipologie di cure può o deve avere l’anziano.

Ciò che si cerca di favorire è la permanenza dell’anziano nella propria abitazione senza farlo ricoverare in strutture sociali/sanitarie e il servizio di assistenza domiciliare integrata (ADI) ha proprio questa finalità. Nella propria abitazione sarà assistito da familiari o badanti che sono assistenti private; il fenomeno delle badanti è la forma di welfare private, si tratta di un’assistenza privata che supplisce a necessità di assistenza che il pubblico non offre o che la famiglia preferisce.
=> in questo modo saranno ridotte le ospedalizzazioni
Le malattie a livello sanitario vengono definite acute (a seguito della cura si ha il superamento) e croniche (non si risolvono nel tempo né giungono a miglioramento).
L’anziano spesso è portatore di malattie croniche; l’importante è stabilizzarle e non farle degenerare.

Una delle complicanze gravi delle malattie dell’anziano cronico sempre allettato sono le piaghe da decubito (ferite sempre più gravi nel tempo che possono andare incontro ad infezioni). Si tratta di situazioni di non autosufficienza pertanto chi lo assiste dovrà prestare attenzione ad evitare il formarsi di piaghe e se si formano curarle.

In assenza del reparto geriatria che è presente solo negli ospedali di alto livello, il normale reparto dell’ospedale dedicato al ricovero dell’anziano con patologie più o meno croniche è medicina.
NB: Dal Pronto soccorso o si viene mandati direttamente in reparto, a casa oppure all’obi osservazione a breve intensità, si tratta di un ricovero nel reparto collegato al pronto soccorso per un’osservazione/controllo nell’attesa di un miglioramento e tornare a casa oppure ti trovano un posto nel reparto indicato per la patologia in questione.
Gli anziani possono essere autosufficienti, semi o non autosufficienti.
Lo Stato va a destinare dei fondi per la non autosufficienza, per migliorare l’assistenza di tali soggetti, fondi che però non sono adeguati, ma comunque rappresentano una forma di aiuto economico. Lo Stato mette nella legge di bilancio x euro fondi non autosufficienza, divisi poi tra le varie regioni/comini i quali li distribuiscono alle famiglie. La famiglia interessata a percepire questi fondi deve fare domanda al comune (che a livello locale fornisce l’assistenza sociale).
Nell’interesse degli anziani ci sono le pensioni, trasporti, assistenza sanitaria/sociale. I sindacati che tutelano gli anziani sono Cgil, CISL e UIL settore pensionati; i sindacati dei pensionati protestano del fatto che i fondi destinati alla non autosufficienza non sono adeguati e dovrebbero essere aumentati. Gli anziani iscritti ai sindacati sono molti perché poi l’anziano essendo pensionato se si iscrive al sindacato pensionati avrà vantaggi e svantaggi: lo svantaggio è che nella pensione si avrà la trattenuta per la quota mensile di iscrizione (4-5-10 euro al mese); il vantaggio è che può usufruire di tutti quei servizi che il sindacato (patronato per le pratiche delle pensioni, caf per la dichiarazione) fornisce in maniera gratuita/meno costosa agli iscritti.

Nei rarissimi casi in cui l’anziano non ha diritto ad alcun tipo di pensione (es. non ha mai lavorato) può far domanda per ricevere la pensione sociale, si valuta il reddito complessivo familiare che viene confrontato con delle tabelle dell’INPS, se non si superano certi livelli si ha diritto alla pensione sociale (se anche il coniuge ha un reddito modesto/pensione bassa) oppure viene decurtata in proporzione al reddito complessivo familiare. È una forma residuale di assistenza che viene data all’anziano.

*Le famiglie italiane dovrebbero fare domanda tramite l’INPS e quindi tramite il patronato per l’assegno unico, previsto per aiutare le famiglie e in base a x euro per ogni figlio a carico => prestazione sociale fornita dallo stato.

Un ulteriore forma di assistenza agli anziani, ormai abbandonata è la social card per gli anziani: in base allo stato di bisogno dell’anziano venivano caricati x euro al mese sulla carta, utilizzata per bisogni primari.

L’anziano spesso avrà anche la condizione di disabilità/invalidità => sommando così due categorie di bisogno.

Disabili

Legge dei disabili è la n 104, conosciuta per le agevolazioni che il soggetto ha.
La legge 104 è del 1992 quindi già 30 anni fa l’Italia sentì l’esigenza di approntare una legge quadro/sistemica che andasse a salvaguardare diritti di questa categoria debole. Il fatto che sia stata scritta 30 anni fa lo si vede anche dal linguaggio utilizzato: termine persona “handicappata” a differenza di oggi che, per il politicamente corretto, si parla di disabili/diversamente abili.
In ambito sanitario per handicap si intende una condizione di svantaggio vissuta da una persona in conseguenza ad una menomazione o di una disabilità che le impedisce di ricoprire il suo ruolo nella società. È portatore di handicap colui che presenta una minorazione fisica (perdita dell’arto, malattia che impedisce di camminare), psichica (malattie mentali psichiche oppure demenza senile, Alzheimer), sensoriale (non vedenti e non udenti).
Nelle Marche: lega del filo d’oro (ente privato) specializzato nell’assistenza di soggetti disabili sordociechi.
Questa minorazione può essere stabilizzata (permane per tutta la vita) o progressiva (degenerativa). Tanto che quando un soggetto chiede il riconoscimento dell’invalidità se si tratta di una condizione stabile la percentuale di invalidità rimane la stessa a vita, se invece la minorazione è progressiva inizialmente ha una certa percentuale poi la malattia progredisce e a seguito di un’ulteriore visita si chiede l’aggravamento ricevendo così più benefici.
Questa minorazione è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.

Tipologie di handicap

1. Handicap motori: dovuti a malformazioni organiche o lesioni al sistema nervoso e contribuiscono a rendere difficoltoso/impedire il movimento;
2. Handicap visivi: a seconda della menomazione visiva si avrà un certa % di invalidità (da ipovedente: forma legger di cecità al cieco totale). La legge classifica come a parte in non vedenti tanto che esiste la figura del cieco totale, cieco parziale e prendono la pensione come tali;
3. Handicap uditivi: vanno dalla ipoacusia alla sordità totale.
4. Handicap intellettivi: collegati al discorso psichico;
5. La Sindrome di Down: in passato persone con questa sindrome stavano chiuse in casa, ci si vergognava di loro, ad oggi hanno un posto a scuola, lavorano, fanno sport => è cambiato il modo di pensare delle persone;
6. Handicap del linguaggio: la balbuzie, alterazioni del linguaggio come r moscia, danni cerebrali come ictus, malattie all’apparato fonatorio. Per curarli ci si rivolge alla figura del logopedista.
7. Epilessia
8. Autismo

Le finalità che persegue la legge sono:
I fini della legge quadro sono: l’assistenza (oltre all’assistenza sanitaria, centri diurni creati in conseguenza a questa legge) l’integrazione (nella famiglia, società, scuola, mondo del lavoro, nello sport=>paraolimpiadi) e garantire i diritti della persona.
• Garantire il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà/uguaglianza promuovendone l’integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro (legge che facilita l’assunzione dei soggetti disabili => 1999) e nella società.
• Prevenire e rimuovere le condizioni invalidanti per garantire il raggiungimento della massima autonomia possibile (con le forme di vita autonoma) e la partecipazione della persona nella collettività, nonché la realizzazione di diritti civili (di libertà), politici (diritto al voto ad eccezione di chi ha un handicap psichico talmente grave da renderlo incapace di intendere e di volere; diritto di candidarsi e di poter essere eletto*) e patrimoniali (ha diritto di possedere beni tranne nel caso in cui sia incapace di intendere e di volere).
*In Italia al governo in uno dei ministeri senza portafoglio spesso c’è la dicitura delle disabilità, una ventina di anni durante il governo Berlusconi un ministro delle disabilità, Antonio Guidi medico che aveva dei disturbi del linguaggio. In Germania c’è stato per lunghissimo tempo nel governo della Merkel, il ministro dell’economia che era in carrozzina.
• Assicurare i servizi per la riabilitazione della persona con handicap => fisioterapista nell’ambito della sua professione cercherà di effettuare l’attività di riabilitazione. A livello locale il centro specializzato nella riabilitazione del soggetto disabile il Santo Stefano, il Miolab di Jesi dipende da questo. A Falconara il Begnamini).
L’inserimento e l’integrazione sociale del soggetto disabile si realizzano attraverso: interventi di assistenza domiciliare o di natura sanitaria, di natura sociale (es. per le pulizie) o di natura economica (es fondi per la non autosufficienza); l’eliminazione o il superamento delle barriere architettoniche (es. marciapiedi) che rendono difficile l’accesso a mezzi pubblici (mezzi pubblici più moderni per favorire l’accesso hanno la pedana, nelle stazioni più importanti c’è un servizio apposito che accompagnano i soggetti disabili gravi al treno) edifici pubblici (scuola) e privati. Il classico modo per superare le barriere architettoniche dell’edificio pubblico o privato è l’ascensore. Il problema di istallare un ascensore in un edificio privato esiste: oltre ad un discorso di spazio ed economico, è che ci vuole la delibera di tutto il condominio. Lo Stato ha fatto una legge che facilita l’istallazione degli ascensori consentendo di recuperare le spese fatte (vengono decurtati dalle tasse a seguito della dichiarazione dei redditi). Provvedimenti che rendono effettivo il diritto allo studio (nel ’92 il diritto allo studio del soggetto disabile alle superiori era rarissimo, oggi sono presenti insegnanti di sostegno, prove di valutazione, linguaggi specializzati); interventi che favoriscono l’accesso al mondo dello sport, nel mondo del lavoro; provvedimenti che assicurino la fruibilità dei mezzi pubblici e privati (tessere che consentono la riduzione o l’esonero dal pagamento del servizio).

Facilitazioni sul posto di lavoro

Se sei un lavoratore con handicap grave e/o assisti un familiare con handicap grave allora si ha diritto a tutta una serie di agevolazioni.
3 giorni di permesso mensile => che vengono presi a proprio sindacabile giudizio, senza la necessità di dover spiegare la motivazione. Se il soggetto non li dovesse sfruttare, i 3 giorni non si cumulano. Capita che questi tre giorni vengano presi anche quando non vi è un serio bisogno (diventando 3 giorni di ferie in più), se il lavoratore (soprattutto se sono più soggetti con la 104) ne abusa in questo modo si crea un problema sul posto di lavoro, tanto che vengono monitorati i soggetti che hanno la 104 e in più devono avvisare per tempo sul posto di lavoro.
Diritto ad avere un posto di lavoro il più vicino possibile al familiare a cui presta assistenza => questo è possibile soprattutto in caso di lavoro pubblico. Questo discorso vale sia per un avvicinamento sia nel caso in cui ad esempio nella scuola ci dovesse essere una contrazione dei posti chi ha diritto all’assistenza ad un familiare con handicap grave non perderebbe il posto).
Congedo straordinario di 2 anni=> (I metodi per assistere un familiare sono: i 3 giorni di permesso, ferie, ferie solidali, malattia (finta, mettendosi d’accordo con il datore di lavoro), andare in aspettativa per motivi di famiglia: si sta a casa, si assiste il familiare non si perde il diritto a mantenere il posto di lavoro ma non si è retribuiti). In alternativa all’aspettativa vi è il congedo straordinario per un periodo massimo di 2 anni (non per forza continuativi) che è retribuito.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale dell'assistenza domiciliare integrata (ADI) per gli anziani?
  2. L'obiettivo principale dell'ADI è favorire la permanenza degli anziani nella propria abitazione, riducendo le ospedalizzazioni e fornendo assistenza tramite familiari o badanti.

  3. Quali sono le principali categorie di handicap riconosciute dalla legge italiana?
  4. Le principali categorie di handicap includono handicap motori, visivi, uditivi, intellettivi, del linguaggio, epilessia e autismo.

  5. Quali diritti e agevolazioni offre la legge 104 del 1992 ai disabili?
  6. La legge 104 del 1992 garantisce assistenza, integrazione sociale e lavorativa, e diritti civili, politici e patrimoniali, oltre a servizi di riabilitazione e superamento delle barriere architettoniche.

  7. Quali sono le agevolazioni lavorative per chi assiste un familiare con handicap grave?
  8. Le agevolazioni includono 3 giorni di permesso mensile, diritto a un posto di lavoro vicino al familiare assistito, e congedo straordinario retribuito di 2 anni.

  9. Come vengono distribuiti i fondi per la non autosufficienza agli anziani?
  10. I fondi per la non autosufficienza sono stanziati dallo Stato nella legge di bilancio e distribuiti tra regioni e comuni, che li assegnano alle famiglie tramite domanda al comune.

Domande e risposte

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