dino1998
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Concetti Chiave

  • Il diritto del lavoro regola i processi produttivi e mantiene l'equilibrio nei rapporti sociali, distinguendosi per la tutela selettiva del lavoratore subordinato.
  • Si identifica per l'oggetto dell'attività lavorativa, considerando la persona coinvolta e l'organizzazione diretta da altri, escludendo lavoro autonomo e associativo.
  • Gli strumenti tradizionali di tutela includono norme inderogabili di legge e collettive, scioperi, e limiti all'autonomia privata per proteggere i lavoratori deboli.
  • Nuove prospettive evidenziano cambiamenti socio-economici, con focus su flessibilità, razionalizzazione della tutela e diritti nel mercato globale.
  • Il diritto del lavoro si divide in dimensioni individuali (contratto), collettive (diritto sindacale), e pubbliche (previdenza sociale).

- strumento di regolazione dei processi produttivi (mercato del lavoro)

- fattore di equilibrio nei rapporti sociali

- punto di confronto fra ideologie

Identificazione della materia

Indice

  1. Identificazione del diritto del lavoro
  2. Tutela del lavoratore subordinato
  3. Evoluzione delle tutele lavorative
  4. Strumenti tradizionali di tutela
  5. Nuove prospettive del diritto
  6. Partizioni del diritto del lavoro

Identificazione del diritto del lavoro

- Il diritto del lavoro si identifica non in base alla natura delle norme (che sono eterogenee, di diritto privato e di diritto pubblico), ma in base all’oggetto: l’attività di lavoro dell’uomo diretta ad un risultato produttivo e dedotta in un contratto.

- Rileva perciò:

- la implicazione della persona (non solo l’”avere”, ma prima di tutto l’”essere” nel rapporto contrattuale): da ciò la necessità di particolare tutela

- in un’organizzazione diretta da altri (alienità dei mezzi e del risultato produttivo)

Tutela del lavoratore subordinato

- Dunque, il diritto del lavoro nasce e si sviluppa come strumento di tutela del lavoratore subordinato, come soggetto debole nel rapporto: in ciò sta la specialità del diritto del lavoro (tutela selezionata). Resta fuori il lavoro autonomo (organizzazione e risultato produttivo sono del lavoratore) e il lavoro prestato in base a rapporti associativi (comunanza di scopo)

- Il diritto del contraente debole è pensato per un certo tipo “sociale” di lavoratore; in tempi più recenti si verifica talora uno scarto fra la normativa di tutela e la situazione concreta da tutelare: da un lato, lavoratore subordinato non necessariamente debole (es. dirigente); d’altro lato, possibile debolezza al di fuori del lavoro subordinato (es. collaboratori coordinati e continuativi; soci lavoratori di cooperativa)

Evoluzione delle tutele lavorative

- Dal principio di corrispondenza fattispecie/effetti (se c’è lavoro subordinato c’è tutta la tutela) alla esigenza contrapposta di modulare gli effetti e le tutele

- Più in generale: una attività lavorativa può essere svolta sulla base di diversi titoli giuridici (contratto subordinato, parasubordinato, autonomo, associato; rapporto familiare, di cortesia, di volontariato), con varietà delle forme di tutela

3. Gli strumenti tradizionali di tutela

Strumenti tradizionali di tutela

- Squilibrio fra domanda e offerta di lavoro; debolezza economica e contrattuale del lavoratore; “ingiustizia” dei comuni principi dell’autonomia privata (caratterizzata dall’eguaglianza fra i contraenti); la posizione dello stato liberale (no a strumenti di “disturbo” delle regole del mercato, come l’associazionismo e lo sciopero; dapprima divieti penali, poi mitigati). I correttivi stanno nella introduzione di limiti all’autonomia privata quanto al contenuto del rapporto:

a) norma inderogabile di legge (ad es., si fissa un limite alla durata della prestazione di lavoro; tutela delle donne e dei fanciulli) con effetto sostitutivo: la clausola contrattuale difforme è sostituita automaticamente e sono invalidi gli atti dispositivi (il lavoratore come un incapace); nelle origini, alla base stanno esigenze di tutela anche dell’ordine pubblico (es. assicurazione obbligatoria per gli infortuni sul lavoro)

b) norma collettiva (nelle origini: il concordato di tariffa, per evitare la concorrenza fra lavoratori); anch’essa dovrebbe essere inderogabile con effetto sostitutivo (ma ci sono problemi, perché questi non sono caratteri dell’autonomia privata, ma della legge)

c) il rilievo degli strumenti di autotutela (sciopero)

- Il progressivo ampliamento della tutela: i principi costituzionali (poi il culmine con lo statuto dei lavoratori del 1970); rigidità del mercato del lavoro; si accentua la tutela nel rapporto

4. Nuove prospettive

Nuove prospettive del diritto

- Cambiano:

- lo scenario socio-economico: rivoluzione tecnologica, terziarizzazione

- i soggetti (non più solo l’operaio di fabbrica; dispersione, diverse professionalità; il lavoratore/consumatore/utente)

- la qualità e gli attori del conflitto (lo sciopero contro gli utenti, nei servizi pubblici)

- il livello degli interessi coinvolti: da quelli individuali e collettivi a quelli più generali: dalla dimensione microeconomica a quella macroeconomica (art. 41 Cost.: il “valore” dell’iniziativa economica; efficienza e produttività)

- dall’interesse pubblico a tutelare sempre e comunque il lavoro subordinato all’interesse alla razionalizzazione della tutela (contenimento, redistribuzione)

- dalla tutela nel rapporto alla tutela nel mercato;

- dalla funzione protettiva del lavoratore alla funzione di diritto della produzione e del mercato (più flessibilità, più liberismo); quale l’equilibrio tra flessibilità e tutela?

- il mutamento di azione del sindacato: dalla tutela professionale allo scambio politico (concertazione, dialogo sociale)

- i nuovi deboli (giovani, disabili, disoccupati)

- globalizzazione: interazione sistematica fra le varie economie; i diritti nazionali (nati per sottrarre il lavoro alla concorrenza) sono in concorrenza fra loro (delocalizzazione, dumping sociale)

5. Partizioni

Partizioni del diritto del lavoro

- dimensione individuale (il contratto), legge: è il diritto del rapporto di lavoro

- dimensione collettiva: è il diritto sindacale

- rilevanza diretta di interessi pubblici: è la previdenza sociale

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza del diritto del lavoro nel contesto sociale ed economico?
  2. Il diritto del lavoro è fondamentale come strumento di regolazione dei processi produttivi, equilibrio nei rapporti sociali e punto di confronto fra ideologie.

  3. Come si identifica la materia del diritto del lavoro?
  4. Si identifica in base all'oggetto, ovvero l'attività lavorativa dell'uomo diretta a un risultato produttivo e dedotta in un contratto, piuttosto che in base alla natura delle norme.

  5. Quali sono gli strumenti tradizionali di tutela nel diritto del lavoro?
  6. Gli strumenti tradizionali includono norme inderogabili di legge, norme collettive e strumenti di autotutela come lo sciopero, volti a correggere lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro.

  7. Quali sono le nuove prospettive del diritto del lavoro?
  8. Le nuove prospettive includono cambiamenti nello scenario socio-economico, nei soggetti coinvolti, nella qualità e negli attori del conflitto, e un passaggio dalla tutela nel rapporto alla tutela nel mercato.

  9. Quali sono le partizioni del diritto del lavoro?
  10. Le partizioni includono la dimensione individuale (contratto e legge), la dimensione collettiva (diritto sindacale) e la rilevanza diretta di interessi pubblici (previdenza sociale).

Domande e risposte

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