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Concetti Chiave

  • Il lavoro subordinato si distingue dal lavoro autonomo per la subordinazione a un datore di lavoro, che determina mansioni e orari, fornendo mezzi di produzione e garantendo una retribuzione fissa.
  • I lavoratori dipendenti godono di protezioni legali come il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), che regola mansioni, ferie e permessi, e garantisce la tutela dei diritti in caso di cessazione del contratto.
  • Il diritto alla retribuzione dei lavoratori dipendenti include la possibilità di richiedere arretrati entro cinque anni dalla cessazione del contratto, con supporto legale gratuito da parte dei patronati.
  • Il contratto di apprendistato è una forma di lavoro subordinato che combina esperienza lavorativa e formazione, con retribuzione ridotta e senza contributi INPS per il datore di lavoro.
  • L'apprendistato professionalizzante, rivolto a giovani dai 18 ai 29 anni, è la forma più comune e prevede un contratto a tempo indeterminato con una durata massima di 3-5 anni, a seconda del settore.

In questo appunto di Diritto viene descritto il lavoro subordinato, esponendo le sue differenze rispetto al lavoro autonomo, il diritto alla retribuzione del lavoratore dipendente e il contratto di apprendistato. Lavoro subordinato: caratteristiche e differenze rispetto al lavoro autonomo articolo

Indice

  1. Differenze tra lavoro subordinato e lavoro autonomo
  2. Diritto alla retribuzione del lavoratore dipendente
  3. Contratto di apprendistato: una particolare tipologia di lavoro subordinato

Differenze tra lavoro subordinato e lavoro autonomo

Svolgere un'attività lavorativa significa svolgere un'attività in cambio di una retribuzione, che può essere etica, spirituale ed economica.

Tra lavoro subordinato e lavoro autonomo vi solo alcune differenze. Il lavoratore dipendente, a differenza di quello autonomo, è subordinato ad un datore di lavoro, nel senso che è tenuto a svolgere le mansioni secondo le disposizioni di quest’ultimo (o del responsabile). Il lavoratore dipendente ha la certezza della retribuzione, a differenza del lavoratore autonomo, la cui retribuzione è legata al raggiungimento di specifici risultati. Gli orari di lavoro sono precisi per il lavoratore dipendente, mentre sono liberi per il lavoratore autonomo. Le sanzioni disciplinari sono previste solo per il lavoratore dipendente. Per quanto riguarda i mezzi di produzione, il lavoratore autonomo utilizza mezzi propri, mentre il lavoratore dipendente utilizza quelli messi a disposizione del datore di lavoro. Il contratto di lavoro subordinato è stipulato tra il datore di lavoro e il lavoratore dipendente. Tale contratto può essere anche orale, oppure concluso per comportamento concludente, inteso come quel comportamento che manifesta la volontà, da parte di entrambi i soggetti, di stipulare un contratto. In relazione alla durata del rapporto di lavoro subordinato, si configurano il contratto a tempo indeterminato e quello a tempo determinato. Se questa distinzione non è stabilita nel contratto, per disposizione di legge, si considera sempre a tempo indeterminato. Il lavoratore dipendente è tutelato da un contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL). Coloro i quali non hanno un CCNL specifico, fanno riferimento alla categoria pilota. La maggior parte dei soggetti fa riferimento al contratto metalmeccanico.
Il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) disciplina:

  • le mansioni, le quali sono ordinate a seconda della qualifica (essa fa riferimento ai titoli di studio, all'esperienza, etc.);
  • le categorie (operai, impiegato, quadro);
  • la gestione della malattia;
  • la gestione delle ferie retribuite e delle ferie non retribuite;
  • la gestione dei permessi retribuiti e dei permessi non retribuiti (con specifiche relative ai permessi straordinari);
  • la gestione della maternità per le lavoratrici.

Diritto alla retribuzione del lavoratore dipendente

Il lavoratore dipendente ha 5 anni di tempo per richiedere le retribuzioni non percepite dalla cessazione del contratto di lavoro. Egli può essere assistito gratuitamente da un patronato, il quale fornirà supporto legale allo stesso. Il Tribunale del lavoro appurerà se il lavoratore dipendente ha lavorato effettivamente, affermando eventualmente il diritto alla retribuzione, facendo sempre seguito al CCNL del settore. In termini procedurali, si dà particolare fiducia alla testimonianza e alle prove presentate dal lavoratore dipendente. Se viene a mancare la formalità del licenziamento, il lavoratore subordinato può richiedere tutte le retribuzioni dovute (anche per il lavoro in nero, considerato un contratto di lavoro stipulato oralmente, per disposizione di legge, ritenuto a tempo indeterminato).

Lavoro subordinato: caratteristiche e differenze rispetto al lavoro autonomo articolo

Contratto di apprendistato: una particolare tipologia di lavoro subordinato

L’apprendistato è un contratto che permette di adeguare le conoscenze e la professionalità del lavoratore alle esigenze del mercato del lavoro e delle aziende. Si applica nei casi in cui il lavoratore non ha maturato esperienza professionale nel settore specifico. Per esperienza professionale, si intende anche il titolo di studio inerente al settore specifico. Il lavoratore deve essere seguito da un tutor, e deve fare un certo numero di ore di formazione certificata. Il soggetto apprendista percepisce una retribuzione più bassa rispetto agli altri lavoratori (min. 60% - max. 80%). Questo contratto non prevede il versamento dei contributi INPS da parte del datore di lavoro. Il lavoratore apprendista, non ha dunque diritto alle prestazioni INPS a cui hanno diritto gli altri lavoratori.
Esistono vari tipi di apprendistato:

  • apprendistato per la qualifica e il diploma professionale;
  • apprendistato professionalizzante;
  • apprendistato di alta formazione e ricerca.
La forma più utilizzata è quella dell’apprendistato professionalizzante

. Il contratto di apprendistato ha una causa complessa, perché, oltre alla causa normale di ogni rapporto lavorativo, e cioè retribuzione a fronte di prestazione lavorativa, si arricchisce della valenza formativa. I datori di lavoro di qualunque settore possono assumere un apprendista, con i limiti che sono loro specifici. Un limite all’assunzione dell’apprendista è dato dalla proporzione con il numero dei lavoratori qualificati presenti in azienda. Questo per poter garantire un adeguato affiancamento e un’adeguata formazione. Se l’azienda è una ditta artigiana, bisogna tenere conto anche della legge quadro e dei limiti dimensionali specifici per questo settore. In generale, possiamo dire che l’assunzione di un apprendista e la sua introduzione in un’azienda deve essere valutata con grande attenzione, appoggiandosi al proprio consulente. Il contratto di apprendistato professionalizzante è destinato ai lavoratori dai 18 anni fino ai 29. È possibile instaurare un rapporto di apprendistato professionalizzante anche con un lavoratore 17enne purché in possesso di qualifica professionale. Generalmente un apprendistato dura massimo 3 anni, ma per l’artigianato è prevista una durata di 5 anni. Il contratto di apprendistato è considerato per tutta la sua durata un contratto a tempo indeterminato, quindi non è possibile instaurare un rapporto di apprendistato a termine. Al termine del periodo di apprendistato, le parti hanno la facoltà di recedere con un semplice preavviso. Se invece il preavviso non viene dato, il rapporto di lavoro continua a tempo indeterminato. Questa possibilità non è data per il particolare apprendistato concluso con il lavoratore disoccupato. In questo caso il rapporto è a tempo indeterminato sin dall’inizio, e sottostà alle normali regole per la cessazione dei rapporti di lavoro.

Per ulteriori approfondimenti sul contratto di apprendistato vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali differenze tra lavoro subordinato e lavoro autonomo?
  2. Il lavoro subordinato implica un rapporto di dipendenza con un datore di lavoro, con orari precisi e l'uso di mezzi forniti dal datore, mentre il lavoro autonomo offre maggiore libertà e utilizza mezzi propri. Inoltre, il lavoratore subordinato ha la certezza della retribuzione, a differenza del lavoratore autonomo.

  3. Quali diritti ha il lavoratore dipendente in merito alla retribuzione?
  4. Il lavoratore dipendente ha diritto a richiedere le retribuzioni non percepite entro 5 anni dalla cessazione del contratto. Può essere assistito da un patronato e, in caso di lavoro in nero, può richiedere tutte le retribuzioni dovute.

  5. Cos'è il contratto di apprendistato e quali sono le sue caratteristiche principali?
  6. Il contratto di apprendistato è una forma di lavoro subordinato che combina formazione e lavoro, destinato a chi non ha esperienza nel settore. Prevede una retribuzione ridotta e non include contributi INPS. Esistono vari tipi di apprendistato, con il professionalizzante come il più comune.

  7. Quali sono i limiti e le condizioni per l'assunzione di un apprendista?
  8. L'assunzione di un apprendista è limitata dalla proporzione con i lavoratori qualificati in azienda e dalle leggi specifiche per le ditte artigiane. Il contratto è a tempo indeterminato e richiede un adeguato affiancamento e formazione.

  9. Cosa accade al termine del periodo di apprendistato?
  10. Al termine del periodo di apprendistato, le parti possono recedere con preavviso. Se il preavviso non viene dato, il rapporto di lavoro continua a tempo indeterminato. Tuttavia, per apprendistati con lavoratori disoccupati, il contratto è a tempo indeterminato sin dall'inizio.

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