Sara.borroni
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Concetti Chiave

  • La funzione giudiziaria è esercitata autonomamente dalla Magistratura, con incarichi e provvedimenti disciplinari gestiti dal Consiglio Superiore della Magistratura.
  • I principi costituzionali garantiscono l'equità, l'indipendenza e la tutela giurisdizionale, assicurando che la giustizia sia amministrata senza ingerenze esterne.
  • La giurisdizione si divide in ordinaria (civile e penale) e speciale (amministrativa, contabile, militare, tributaria), ognuna con competenze specifiche.
  • Il processo si articola in tre gradi per garantire un esame approfondito delle controversie, culminando nella Corte di Cassazione per questioni di legittimità.
  • Il Consiglio Superiore della Magistratura gestisce lo stato giuridico e la carriera dei magistrati, e assicura la loro indipendenza professionale.

Indice

  1. La funzione giudiziaria e la magistratura
  2. Principi costituzionali della giurisdizione
  3. Tipologie di giurisdizione
  4. Il processo e i suoi gradi
  5. Il processo civile
  6. Il processo penale
  7. Il Consiglio superiore della magistratura
  8. Responsabilità civile dei magistrati

La funzione giudiziaria e la magistratura

• La funzione giudiziaria (o giurisdizionale) consiste nell’amministrazione della giustizia in nome del popolo ed è esercitata dai magistrati.

• E’ la Magistratura, formata dai giudici, l’organo dello Stato che deve svolgere questa funzione in modo autonomo e indipendente dagli altri poteri statali (legislativo ed esecutivo).

• Per garantire il rispetto di questa basilare norma costituzionale, le assegnazioni degli incarichi, i trasferimenti, le promozioni e i provvedimenti disciplinari riguardanti i magistrati spettano esclusivamente al Consiglio superiore della magistratura (CSM).

• L’esistenza di un conflitto tra due o più soggetti, oppure l’accusa pubblica verso un soggetto per violazione di legge

• Il dovere dei magistrati di risolvere il conflitto o di valutare la responsabilità attraverso una sentenza

• L’impossibilità di sottrarsi al compito (il “divieto del non liquet”)

• La necessità di attenersi alle norme giuridiche, in base ai criteri dell’interpretazione giudiziale

• L’imparzialità

Principi costituzionali della giurisdizione

La Costituzione contiene alcuni principi finalizzati a garantire il corretto ed equo esercizio della funzione

giurisdizionale:

• Il principio di eguaglianza cost 3, da cui si desume che la giurisdizione dev'essere esercitata equamente, in modo da assicurare a ogni soggetto la possibilità di fare valere in giudizio le proprie ragioni in una posizione processuale di eguaglianza;

• Il diritto alla tutela giurisdizionale cost 24, il diritto di agire in giudizio è riconosciuto a tutti, quindi anche a coloro che, pur non essendo cittadini italiani, si trovano nel territorio dello Stato. Sono assicurati ai non abbienti i mezzi per agire e difendersi davanti a ogni giurisdizione (il cosiddetto 'patrocinio gratuito'). La legge determina le condizioni e i metodi per la riparazione degli errori giudiziari;

• Il diritto al giudice naturale cost 25, «Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge». Ne consegue che il cittadino deve essere tutelato affinché la determinazione del giudice competente avvenga in base a criteri predeterminati in astratto (luogo del reato commesso, gravità del reato e altri);

• La responsabilità penale è personale cost 27, nessuno può essere ritenuto responsabile penalmente se non per un fatto a lui direttamente imputabile;

• La presunzione di non colpevolezza, l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva;

• La funzione rieducativa, le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato;

• Il principio dell'indipendenza dell'ordine giurisdizionale cost 101 per cui «i giudici sono soggetti soltanto alla legge»: se ne desume che i magistrati nell'esercizio delle loro funzioni non possono dipendere da nessun altro potere, neanche gerarchicamente superiore, che inciderebbe sulla loro autonomia;

• I magistrati sono indipendenti cost 104; la loro in dipendenza è garantita dal CSM

• Il principio di inamovibilità cost 107, garanzia dell’indipendenza dei giudici. La rimozione dei magistrati può essere disposta solo dal CSM per motivi stabiliti dalla legge

• L’ordinamento giudiziario non è organizzato gerarchicamente ma i giudici si distinguono tra loro solo per le diverse funzioni esercitate cost 107. Queste sono:

1. La funzione giudicante: risolvere controversie

2. La funzione requirente: individua i responsabili di reati nei processi penali

3. La funzione di legittimità: controlla la corretta applicazione delle leggi

4. La funzione di merito: comporta l’esame dei fatti per poter risolvere un caso giudiziario

• Le norme sull’ordinamento giudiziario e su ogni magistratura sono stabilite con legge cost 108, solo le leggi di stato possono disciplinare l’apparato giudiziario ed è esclusa qualsiasi ingerenza in materia da parte del Governo

• L'obbligo della motivazione per tutti i provvedimenti giurisdizionali cost 111, è una norma posta a garanzia della legittimità di tali provvedimenti e permette quindi il loro controllo attraverso l'impugnativa davanti ai giudici di grado superiore.

Tipologie di giurisdizione

La giurisdizione è di due tipi: ordinaria e speciale.

La giurisdizione ordinaria si suddivide a sua volta in:

• Civile: agisce nelle controversie tra privati, o tra i privati e la pubblica amministrazione, per difendere i cosiddetti diritti soggettivi (nei processi civili, ad esempio, si decide in merito alle questioni sui diritti di proprietà, sui contratti ecc.)

• Penale: ha il compito di reprimere i reati e di difendere la collettività, assegnando pene a coloro che i giudici ritengono colpevoli di non aver rispettato le leggi. I processi penali si occupano di reati come gli omicidi, i furti, i sequestri di persona e simili.

La giurisdizione speciale comprende:

• La giurisdizione amministrativa, che opera quando un privato contesta e chiede l’annullamento di un provvedimento della P.A. che ritiene ingiusto o lesivo dei propri interessi (es. un’espropriazione) e si svolge al TAR e al Consiglio di Stato;

• La giurisdizione contabile, (Corte dei Conti)

• La giurisdizione militare (Tribunale militare)

• La giurisdizione tributaria (Commissioni tributarie)

Il processo e i suoi gradi

• Il processo, o procedimento, è un insieme di atti tra loro coordinati e preordinati alla pronuncia del giudice su questioni riguardanti il rispetto della legge.

• Il processo coinvolge sempre un giudice e almeno due parti, le quali devono essere rappresentate da professionisti, cioè un avvocato o un procuratore legale.

• Il nostro ordinamento, come del resto quelli di tutte le società evolute, non permette al singolo di farsi giustizia da sé: ogni controversia deve essere risolta da un giudice in un processo.

• La controversia nel processo viene detta causa.

• Il giudice risolve il caso tramite una sentenza

Ogni processo può svolgersi al massimo in tre gradi; ciò significa che una controversia può essere decisa non da un solo giudice, ma da più giudici in tempi diversi. Infatti, se una o più parti non sono soddisfatte della decisione di primo grado possono rivolgersi a un altro giudice:

• Giudizio di primo grado: nel giudizio di primo grado la questione viene esaminata per la prima volta e viene emessa una sentenza o un altro provvedimento da parte del giudice competente.

• Giudizio di secondo grado: nel giudizio di secondo grado, detto di appello, la questione viene riesaminata da un giudice diverso, che emetterà a sua volta una sentenza o un altro provvedimento; questo secondo giudizio può annullare gli effetti del primo, modificandoli, oppure può confermarli.

• Giudizio di terzo grado: il giudizio di terzo grado, detto di cassazione, ha lo scopo di riesaminare la sentenza di appello. Il ricorso in cassazione è ammesso soltanto contro gli errori di diritto contenuti nella sentenza. Il giudizio di cassazione è il più elevato e l'ultimo dei gradi del processo.

Il processo civile

• Nel processo civile si risolvono le controversie sorte fra cittadini o fra cittadini e pubblica amministrazione, relative a diritti soggettivi. In questo caso il processo inizia solo perché una parte ritiene di essere stata danneggiata dall'altra e vuole che il giudice le renda giustizia.

• Il processo civile (processo di cognizione) inizia con l'attore, cioè colui che agisce, che presenta una domanda giudiziale contro il convenuto, cioè il soggetto chiamato in causa.

• L'avvocato dell'attore dovrà dimostrare che i diritti del suo cliente sono stati violati, portando davanti al giudice delle prove.

• I giudici nel processo civile. In primo grado giudicano diversi tipi di giudici, a seconda della loro competenza: il giudice di pace, il pretore, il tribunale (giudice unico o collegiale).

• La semplificazione del processo civile prevede tre tipologie di procedimento:

1. Rito del lavoro: opposizioni alle sanzioni amministrative

2. Rito sommario di cognizione: controversie in materia di immigrazione

3. Rito ordinario di cognizione: opposizioni alle procedure coattive per la riscossione delle entrate dello Stato e degli altri enti pubblici

• I processi civili sono stat ulteriormente semplificati con l’introduzione della negoziazione assistita, ovvero la possibilità per le parti coinvolte di cooperare in buona fede per risolvere il caso in via amichevole.

• Un’alternativa al processo civile è l’arbitrario, ammesso per le liti che hanno per oggetto diritti disponibili delle parti, si tratta di un istituto in cui sono le parti a scegliere i soggetti che decideranno la loro controversia.

• Il processo civile può essere telematico, in modo da accelerare e automatizzare i flussi informativi e documentali tre utenti esterni e Uffici giudiziari

Giudizio di primo grado:

• Giudice di pace: organo monocratico che si occupa delle cause di valore economico

• Tribunale: composto da 3 giudici, opera attraverso uno solo nelle controversie di minore valore economico, opera nella sua composizione nelle altre cause

Giudizio di secondo grado:

• Tribunale: per le cause decise dal giudice di pace

• Corte d’appello: composta da 3 giudici, per le cause decide dal tribunale

Giudizio di terzo grado:

Corte di cassazione

Il processo penale

Il giudizio penale ha lo scopo di reprimere comportamenti considerati dalla legge illegali (detti reati) e accertare se quella determinata persona (detta imputato) ha commesso il reato per il quale è sottoposta a processo; in caso affermativo il giudice penale deve comminare la pena adeguata al reato, così come stabilito dalla legge. In questo giudizio non si tutela solo un interesse privato (quello della vittima del reato), ma l'interesse di tutta la collettività affinché i reati, in quanto illeciti, vengano puniti.

Procedibilità d'ufficio:

• Nei casi più gravi il processo ha luogo anche se la vittima non intende chiedere il giudizio nei confronti del presunto colpevole del reato.

• Infatti la Costituzione stabilisce che il procedimento a carico degli indiziati di reato è obbligatorio e quindi deve essere aperto d'ufficio.

• È il pubblico ministero (p.m.) che, in nome della collettività, ha il compito di chiedere lo svolgimento di un processo penale.

• Nei reati meno gravi, per i quali il p.m. non procede d'ufficio, l'azione penale può iniziare solo su querela della parte offesa.

Il processo penale, così come è stato rinnovato nel 1989, inizia quando giunge al pubblico ministero la notizia (“notitia criminis”) che è stato commesso un reato (o un fatto che si presume essere tale).

• Il p.m. coadiuvato dalla polizia giudiziaria dà inizio alle indagini preliminari; quando queste sono concluse, l'esito viene trasmesso al giudice per le indagini preliminari (g.i.p.).

• Se il g.i.p. sceglie di rinviare a giudizio l'imputato viene fatta un'udienza preliminare alla presenza dell'avvocato difensore e del p.m.

• Il g.i.p., conclusa l'udienza, si ritira in camera di consiglio per decidere quale tipo di provvedimento emettere.

• Se deduce dagli atti presentati elementi sufficienti per l'inizio di un processo davanti al giudice competente (pretore, tribunale, Corte d'assise), emetterà un decreto di rinvio a giudizio.

• A questo punto la causa viene trasferita e spetterà al giudice penale stabilire se l'imputato è innocente o colpevole.

• Il giudice si ritira in camera di consiglio per predisporre la sentenza che potrà essere di proscioglimento o di condanna.

• La sentenza si compone di due parti:

1. Dispositivo: in cui sono indicati gli elementi della decisione

2. Motivazione: indica i motivi che hanno indotto l’autorità giudiziaria a prendere quella decisione

• L’articolo 111 enuncia il principio del giusto processo che si basa sul contraddittorio tra le parti in condizioni di parità, sull’imparzialità del giudice e sulla ragionevole durata del processo

Primo grado:

• Giudice di pace: ha competenza per i reati minori

• Tribunale: composto da 3 giudici, opera attraverso uno solo nelle controversie di minore valore, opera nella sua composizione nelle altre cause

• Corte d’assise: composta da 2 magistrati e 6 giudici polari ed è competente per i processi di maggiore gravità

Secondo grado:

• Tribunale: per le cause decise dal giudice di pace

• Corte d’appello: per le cause decise dal tribunale

• Corte d’assise d’appello: per le cause decise in corte d’assise

Terzo grado:

• Corte di cassazione

• La corte di cassazione ha sede a Roma e i magistrati che la compongono sono tra quelli di grado più elevato nella carriera di giudice.

• La Corte giudica in terzo grado solo quando una delle parti sostiene che nel giudizio precedente vi è stata una violazione di legge.

• Il giudizio della Cassazione è quindi un giudizio sulla legittimità: essa infatti non tiene conto di come si sono svolti i fatti (o il reato) che hanno dato occasione al processo, ma controlla che nel giudicare sia stato rispettato il diritto: non è quindi un giudizio sul fatto (che sarebbe un giudizio di merito), ma sulla forma, cioè appunto un giudizio di legittimità.

Il Consiglio superiore della magistratura

• Il Consiglio superiore della magistratura (CSM) cost 105 è l'organo al quale, in base alla Costituzione, spetta in via esclusiva di deliberare tutti i provvedimenti relativi allo stato giuridico e alla carriera dei magistrati.

• È composto da 33 membri, dei quali 3 di diritto (il Capo dello Stato, che presiede il CSM, il primo presidente e il procuratore generale della Corte di cassazione), 20 eletti dai magistrati ordinari e 10 dal Parlamento in seduta comune (questi ultimi scelti fra professori universitari di materie giuridiche o avvocati con 15 anni di esercizio professionale).

• I membri elettivi del CSM durano in carica 4 anni e non sono immediatamente rieleggibili.

• Le incompatibilità: i membri elettivi del CSM non possono far parte del Parlamento, dei Consigli regionali, della Corte costituzionale, né assumere la carica di ministro o di sottosegretario di Stato; se eletti dal Parlamento non possono, finché sono in carica, essere iscritti negli albi professionali.

• Art 110 cost: “ferme le competenze del Consiglio superiore della magistratura, spettano al Ministro della giustizia l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia”.

• Le assunzioni in magistratura

• Le assegnazioni di sedi e funzioni

• Le promozioni

• I trasferimenti e ogni altro provvedimento riguardante lo stato giuridico dei magistrati

• L'irrogazione delle sanzioni disciplinari a carico dei magistrati

• La deliberazione di proposte e pareri da indirizzare al ministro di grazia e giustizia in relazione a eventuali modifiche dell'ordinamento giudiziario

• L'amministrazione della giustizia.

Responsabilità civile dei magistrati

Se nell’emanare una sentenza un magistrato provoca danni a un cittadino incorre in responsabilità civile se ha agito:

1. Con dolo: quando viene posto in essere un atto con l’intenzione specifica di danneggiare uno o piu soggetti determinati

2. Con colpa grave: corrisponde a un comportamento di grave negligenza

3. Con diniego di giustizia: se rifiutano arbitrariamente di compiere un atto giudiziario legalmente dovuto.

—> la persona ingiustamente danneggiata può utilizzare i rimedi consentiti dalla legge contro il provvedimento ritenuto dannoso

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della Magistratura nella funzione giudiziaria?
  2. La Magistratura è l'organo dello Stato responsabile dell'amministrazione della giustizia in nome del popolo, operando in modo autonomo e indipendente dagli altri poteri statali.

  3. Quali sono i principi costituzionali che garantiscono l'equità della funzione giurisdizionale?
  4. I principi includono l'eguaglianza, il diritto alla tutela giurisdizionale, il diritto al giudice naturale, la responsabilità penale personale, la presunzione di non colpevolezza, la funzione rieducativa delle pene, l'indipendenza dei magistrati, e l'obbligo della motivazione per i provvedimenti giurisdizionali.

  5. Come si suddivide la giurisdizione ordinaria e speciale?
  6. La giurisdizione ordinaria si divide in civile e penale, mentre la giurisdizione speciale comprende amministrativa, contabile, militare e tributaria.

  7. Quali sono i gradi del processo e il loro scopo?
  8. I processi si svolgono in tre gradi: primo grado per l'esame iniziale, secondo grado per l'appello, e terzo grado per la cassazione, che verifica la legittimità delle sentenze.

  9. Qual è la funzione del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM)?
  10. Il CSM delibera sui provvedimenti relativi allo stato giuridico e alla carriera dei magistrati, gestisce le assunzioni, le promozioni, i trasferimenti, e le sanzioni disciplinari.

Domande e risposte

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