Concetti Chiave
- La monarchia costituzionale è una forma di governo a separazione rigida, dove sovrano e Parlamento hanno poteri distinti.
- Il potere esecutivo è nelle mani del sovrano, che nomina e revoca i ministri senza intermediazione di un governo centrale.
- Il monarca detiene un vantaggio sul Parlamento, essendo inamovibile e potendo sciogliere la Camera elettiva e approvare leggi.
- Questa forma di governo si affermò in Inghilterra dopo la Glorious Revolution e fu adottata da altri Paesi europei nel XIX secolo.
- Le monarchie assolute precedenti si basavano sulla sovranità regia, con autorità piena e illimitata del sovrano.
Indice
Classificazione delle forme di governo
Le forme di governo vengono classificate in base al rapporto che si instaura fra i titolari del potere politico, alle competenze degli organi costituzionali e al ruolo dei partiti di maggioranza e di opposizione.
In particolare, le forme di governo fondate sulla netta distinzione tra poteri sono definite «a separazione rigida». Fra queste rientra la monarchia costituzionale, affermatasi in Inghilterra dopo la Glorious revolution del 1688. Il modello inglese fu riprodotto da altri Paesi: Francia (1814-1842); Prussia (1850-1918) e Austria (1867-1918).
La monarchia costituzionale è considerata una forma di governo a separazione rigida perché sovrano e Parlamento erano titolari di poteri nettamente distinti: rispettivamente il potere di governo e quello di legiferare. Monarca e Parlamento si fronteggiavano senza l’intermediazione di un organo costituzionale neutro: il governo, infatti, non esisteva.
Ruolo del monarca nella monarchia costituzionale
Il potere esecutivo apparteneva esclusivamente al sovrano: i ministri erano direttamente nominati e revocati dal Re, con il quale instauravano un rapporto di fiducia. Nella monarchia costituzionale, dunque, non esisteva alcun rapporto fra ministri e Camera rappresentativa.
Inoltre, il monarca ricopriva una posizione di vantaggio rispetto al Parlamento: egli, infatti, era inamovibile, disponeva del potere di scioglimento della Camera elettiva e poteva approvare, tramite la cosiddetta «sanzione», le leggi parlamentari.
Origini delle monarchie europee
Le prime monarchie europee nacquero durante il periodo feudale. A quel tempo, il re governava una società frammentata e articolata in più scale gerarchiche. Per rafforzare il suo potere, il sovrano tentò di ottenere l’approvazione delle maggiori cariche religiose (consacrazione).
Questo processo sfociò nella nascita delle prime monarchie assolute, in cui i sovrani pretendevano di esercitare il proprio potere su esortazione divina. Nacque così la sovranità regia, cioè la teoria secondo cui i sovrani dovessero avere piena e illimitata autorità all’interno dello stato.
Domande da interrogazione
- Qual è la caratteristica principale della monarchia costituzionale?
- Qual era il ruolo del monarca nella monarchia costituzionale?
- Come sono nate le prime monarchie europee?
La monarchia costituzionale è caratterizzata da una separazione rigida dei poteri, dove il sovrano detiene il potere esecutivo e il Parlamento quello legislativo, senza un organo costituzionale neutro a mediare.
Nella monarchia costituzionale, il monarca aveva il potere esecutivo esclusivo, nominava e revocava i ministri, e aveva il potere di sciogliere la Camera elettiva e approvare le leggi parlamentari tramite la "sanzione".
Le prime monarchie europee nacquero durante il periodo feudale, con i sovrani che cercavano di rafforzare il loro potere attraverso l'approvazione delle cariche religiose, portando alla nascita delle monarchie assolute basate sulla sovranità regia.