Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il contratto di lavoro subordinato è definito dall'articolo 2094 del codice civile come un accordo tra lavoratore e datore di lavoro, dove il lavoratore si impegna a prestare il proprio lavoro sotto la direzione dell'imprenditore in cambio di una retribuzione.
  • Gli elementi essenziali del contratto di lavoro subordinato includono l'accordo, l'oggetto, la causa e la forma, con possibilità di stipulazione anche in forma non scritta.
  • La distinzione principale tra lavoro subordinato e autonomo è la modalità di esecuzione: il subordinato opera sotto la direzione del datore, mentre l'autonomo ha libertà su come svolgere il proprio lavoro.
  • Il lavoro autonomo si basa su un rapporto di pari forza contrattuale tra lavoratore e committente, senza subordinazione, con compenso concordato tra le parti, non soggetto a contratti collettivi.
  • La differenza tra lavoro subordinato privato e pubblico riguarda i diritti di stabilire un rapporto di lavoro subordinato per via giudiziaria, riconosciuti solo nel settore privato.

In questo appunto di Diritto viene descritto il contratto di lavoro subordinato. Viene riportata la sua definizione e la descrizione dei suoi elementi essenziali, le differenze rispetto al lavoro autonomo e la distinzione tra lavoro subordinato privato e lavoro subordinato pubblico. Lavoro subordinato: definizione, elementi essenziali e differenze rispetto al lavoro autonomo articolo

Indice

  1. Definizione ed elementi essenziali del contratto di lavoro subordinato
  2. Differenze tra lavoro autonomo e lavoro subordinato
  3. Differenza tra lavoro subordinato privato e lavoro subordinato pubblico

Definizione ed elementi essenziali del contratto di lavoro subordinato

Il codice civile, all’articolo 2094, definisce il lavoratore subordinato chi “si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore”.

Il contratto di lavoro subordinato, dunque, è un contratto stipulato tra il lavoratore, che si obbliga a prestare il suo lavoro, e il datore di lavoro, che in cambio deve corrispondergli la retribuzione. Se, in passato, il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato era la forma prevalente di lavoro dipendente, oggi non è più così. Gradualmente, infatti, a questo contratto di lavoro sono stati affiancati altri tipi di contratto di lavoro subordinato, come il contratto a tempo determinato e il contratto di apprendistato. Queste forme di lavoro subordinato sono meno stabili per il lavoratore, ma consentono al datore di lavoro maggiore flessibilità nell’organizzazione dell’impresa.
Come gli altri contratti, il contratto di lavoro subordinato deve presentare gli elementi essenziali, che sono:

  • l’accordo, che consiste nel consenso reciproco tra datore e lavoratore, tenendo presente che il lavoratore deve avere almeno 16 anni di età e avere assolto l’obbligo scolastico;
  • l’oggetto, che è costituito dalle mansioni e dalla retribuzione del lavoratore;
  • la causa, che è lo scambio tra prestazione lavorativa e retribuzione;
  • la forma, che è generalmente libera (quindi, l’accordo può avvenire anche oralmente o per comportamento concludente, anche se di solito viene usata la forma scritta).

Per ulteriori approfondimenti sul contratto di lavoro subordinato vedi anche qua

Differenze tra lavoro autonomo e lavoro subordinato

La differenza più significativa fra lavoro subordinato e lavoro autonomo riguarda le modalità e il contenuto dell’attività prestata.
Il lavoratore autonomo si obbliga a svolgere una certa opera o un certo servizio (locatio operis), conservando una libertà di fondo su come, dove e quando eseguirli (art. 2222 c.c.).
Il lavoratore subordinato, invece, si impegna a mettere a disposizione le proprie energie lavorative, cioè a prestare un lavoro astratto composto da una dose potenzialmente infinita di opere (locatio operarum). Esso diviene concreto solo nel momento in cui l’imprenditore, esercitando il potere direttivo, gli prescrive che cosa fare, come, quando e dove farlo. Ovviamente, ciò non vuol dire che il potere di specificare la prestazione deve essere esercitato in ogni giorno e in ogni istante: esso può anche rimanere allo stato potenziale.
In sostanza, mentre nel lavoro autonomo il prestatore si obbliga a fornire un risultato finale predeterminato, il presupposto del lavoro subordinato è la messa a disposizione delle proprie energie, che verranno indirizzate di volta in volta verso una determinata attività eterodiretta, cioè stabilita in base al potere direttivo del datore di lavoro. L’attività subordinata si svolge in una dimensione allungata nel tempo, ed è quindi continuativa, mentre in quella autonoma il tempo non rileva come requisito obbligatorio. Fa in parte eccezione la collaborazione coordinata e continuativa.
In generale, l’intensità della subordinazione è variabile: essa è attenuata per i professionisti che godono di una maggiore autonomia operativa o persino, nel caso del dirigente, decisionale. Anche in questi casi, però, deve sussistere la sottoposizione al potere direttivo, sebbene di grado minimo.
Nel lavoro autonomo, invece, il requisito del potere direttivo non esiste, però il committente può impartire alcune direttive generali concernenti il tipo di opera o servizio commissionato e il termine finale entro cui svolgere l’attività; le indicazioni non possono mai riguardare le modalità organizzative dell’incarico.
Le caratteristiche del lavoro subordinato sono la collaborazione (cioè l’inserimento del lavoratore, al momento dell’assunzione, nell’organizzazione produttiva) e la subordinazione (cioè la sottoposizione del prestatore d’opera alle direttive del datore di lavoro o di chi è gerarchicamente superiore a lui).
Il lavoro autonomo non si ha più tra prestatore d’opera e datore di lavoro, ma tra lavoratore e il committente. Il lavoratore si opera a compiere un’opera ad un prezzo. Il lavoro autonomo viene disciplinato dal diritto commerciale e ha determinate caratteristiche. Innanzitutto doveri reciproci contrattuali: la caratteristica del lavoro autonomo è che le due parti (il lavoratore e il committente) hanno pari forza contrattuale, nessuno è gerarchicamente superiore all’altro, infatti non sono presenti né la collaborazione né la subordinazione. Inoltre non si parla di retribuzione, ma di corrispettivo. La differenza sta nel fatto che mentre la retribuzione viene decisa dai contratti collettivi nazionali del lavoro, e quindi il lavoratore non ha voce in capitolo, nel rapporto di lavoro autonomo, invece, si parla di corrispettivo, perché l’importo di denaro viene deciso da entrambe le parti, avendo pari forza contrattuale. Nel caso del lavoro autonomo, diversamente da quello subordinato, non si applicano le tutele previdenziali perché il lavoratore si deve iscrivere o alla cassa dell’ordine di appartenenza oppure alla gestione separata Inps, quindi deve, autonomamente, mettere da parte la contribuzione per la propria pensione.

Lavoro subordinato: definizione, elementi essenziali e differenze rispetto al lavoro autonomo articolo

Differenza tra lavoro subordinato privato e lavoro subordinato pubblico

Infine, è importante differenziare il lavoro subordinato privato dal lavoro subordinato pubblico. Qualora, nel settore privato, un rapporto di collaborazione sia, di fatto, trattato come se fosse subordinato, il lavoratore interessato può pretendere la costituzione per sentenza del rapporto di lavoro subordinato. Questa prerogativa non è invece riconosciuta agli impiegati delle pubbliche amministrazioni, i quali possono limitarsi a rivendicare il risarcimento del danno, calcolato tra 2,5 e 12 mensilità dell’ultima mensilità.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la definizione di contratto di lavoro subordinato secondo il codice civile?
  2. Il codice civile, all’articolo 2094, definisce il lavoratore subordinato come colui che si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore.

  3. Quali sono gli elementi essenziali del contratto di lavoro subordinato?
  4. Gli elementi essenziali del contratto di lavoro subordinato sono l’accordo tra datore e lavoratore, l’oggetto costituito dalle mansioni e dalla retribuzione, la causa che è lo scambio tra prestazione lavorativa e retribuzione, e la forma che è generalmente libera.

  5. Qual è la principale differenza tra lavoro autonomo e lavoro subordinato?
  6. La principale differenza riguarda le modalità e il contenuto dell’attività prestata: il lavoratore autonomo conserva libertà su come, dove e quando eseguire il lavoro, mentre il lavoratore subordinato è soggetto al potere direttivo del datore di lavoro.

  7. Come si differenzia il lavoro subordinato privato da quello pubblico?
  8. Nel settore privato, un rapporto di collaborazione trattato come subordinato può essere riconosciuto come tale per sentenza, mentre nel pubblico i lavoratori possono solo rivendicare il risarcimento del danno.

  9. Quali sono le caratteristiche del lavoro autonomo rispetto a quello subordinato?
  10. Nel lavoro autonomo, le parti hanno pari forza contrattuale, non esistono subordinazione né collaborazione, e si parla di corrispettivo anziché retribuzione, con tutele previdenziali gestite autonomamente dal lavoratore.

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