Marcello G.
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Iscritto il 9 Maggio 2016
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I percorsi del sistema di Istruzione e Formazione Professionale, con poco più di 4mila iscritti all’anno, restano in fondo alle scelte dei ragazzi, ben lontani dai numeri di licei, istituti tecnici e professionali. Il risultato è che nei prossimi anni ci potrebbe essere una forte carenza di personale negli ambiti produttivi collegati
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Ai minimi storici il tasso di studenti ancora indecisi a pochi giorni dall’inizio delle iscrizioni a scuola: solo il 20%. Una grande mano la danno le attività di orientamento scolastiche e la partecipazione agli “open day” degli istituti candidati ad accoglierli, ormai diventati una tradizione. Ma nei sogni delle ragazze e dei ragazzi c’è poco spazio per i lavori del futuro
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A partire dal 21 gennaio, le famiglie potranno presentare la domanda d’iscrizione per il nuovo anno scolastico. La procedura è online, da effettuare tramite la piattaforma ministeriale Unica: termine fissato per il 10 febbraio
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Le reazioni a caldo alle anticipazioni del ministro Valditara sulle nuove linee guida per l’insegnamento nelle classi del primo ciclo si concentrano soprattutto sulla scarsa “attualità” dei programmi che verranno e sulla poca attenzione alle materie scientifiche. Molto critici i rappresentanti degli studenti. Ma non manca chi difende le novità
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Le ripetizioni sono tra i lavoretti da studenti più diffusi: si inizia quasi per gioco ma per alcuni può diventare un’attività di rilievo. Gli alunni delle superiori - coinvolto circa 1 su 10 - si specializzano soprattutto nelle materie scientifiche, gli universitari in quelle umanistiche. Come trovano i “clienti”? Tramite il passaparola e le piattaforme specializzate
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Al primo posto delle immatricolazioni si conferma l’area economica, ma è il comparto “salute” che registra l’aumento di iscritti più consistente. Ottimi risultati anche per le discipline STEM, Ingegneria e le Scienze in primis. In netta crescita le aree Psicologia e Formazione e Educazione. Lingue in sofferenza. Le facoltà tradizionali resistono.
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Per la metà degli alunni di medie e superiori il carico di esercizi assegnato è stato eccessivo. I più colpiti sembrano essere i più piccoli, che però sono anche quelli che li hanno svolti con maggior diligenza: oltre 1 su 2 dice di averli fatti tutti. Si rinnova il malcostume delle assegnazioni a vacanze in corso: 1 su 4 ha avuto contezza del grosso degli esercizi solo dopo la chiusura delle scuole
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Tra le cause principali i termosifoni rimasti spenti per oltre due settimane e non accesi nei giorni precedenti la ripresa. Ma anche la necessità di tenere aperte le finestre per contrastare i mali di stagione. E la solita edilizia scolastica fatiscente. Tanti alunni resistono, ma in parecchi ricorrono ai tradizionali rimedi
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Economia, Medicina, Ingegneria le lauree più ambite. Le matricole al femminile crescono più di quelle al maschile e ormai sono stabilmente la maggioranza degli universitari. Sanità e Lingue i settori in cui la loro presenza è più forte. Aumentano le ragazze nei corsi di Matematica e Scienze, ma il terreno da recuperare nelle materie “tecniche” è ancora ampio
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L’ansia ha dominato la vigilia della ripresa delle attività didattiche di quasi la metà degli studenti di scuole superiori e università. E per 6 su 10 il malessere dura tutto l’anno. Molto diffusi anche gli attacchi di panico connessi al percorso didattico: ben 6 giovani su 10 li hanno provati almeno una volta.
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