Concetti Chiave
- Dino Buzzati nasce vicino a Belluno nel 1906 e sviluppa fin da giovane interessi per le arti, la musica e la letteratura, iscrivendosi successivamente alla facoltà di giurisprudenza a Milano.
- Entra nel mondo del giornalismo nel 1928 al Corriere della Sera, distinguendosi come inviato di guerra e dedicandosi alla cronaca nera e bianca, in particolare al ciclismo e all'alpinismo.
- Buzzati è noto come romanziere per opere come "Il deserto dei Tartari" e "I miracoli di Val Morel", spesso affrontando temi di paura, ansia e magia all'interno di generi come il fantastico e il surrealismo.
- Parallelamente alla scrittura, Buzzati si dedica alla pittura considerandola il suo secondo mestiere, con dipinti che riflettono le tematiche dei suoi racconti e articoli.
- Oltre alle sue attività principali, Buzzati si interessa anche alla musica, all'alpinismo e alla sceneggiatura, collaborando con personalità come Federico Fellini.
Questo appunto ripercorre le tappe fondamentali della vita e della carriera dello scrittore e giornalista Dino Buzzati, nato vicino a Belluno ma vissuto a Milano. L’autore ha diviso la propria carriera tra l’attività di giornalista e quella di romanziere, Buzzati si dedica non solo alla scrittura ma anche alla pittura, sua grande passione sin da piccolo.
Indice
Infanzia e Formazione
Dino Buzzati Traverso nasce a San Pellegrino di Belluno il 16 Ottobre 1906 da famiglia benestante: il padre Giulio Cesare è un giurista di origini ungheresi, mentre la madre Alba Mantovani è imparentata con una famiglia del patriziato veneziano, Dino è il terzogenito di quattro fratelli.
Di particolare importanza per la sua carriera futura sarà la biblioteca di famiglia, già da Bambino Dino Buzzati dimostra interesse per le arti figurative e soprattutto per la musica, impara, infatti a suonare sia il pianoforte che il violino. Il padre muore quando l'autore aveva solo 14 anni, a quell’età Buzzati si iscrive nel celeberrimo liceo classico milanese Parini, in questa scuola conoscerà Arturo Brambilla, futuro collega e miglior amico, con cui ha costantemente scambi epistolari. È in questi anni che inizia a sviluppare gli interessi per la cultura egizia e per Arthur Rackham. Già dopo essersi diplomato il giovane Buzzati manifesta la volontà di voler scrivere un romanzo. Lo scrittore sceglie di iscriversi alla facoltà di giurisprudenza per seguire le orme del padre, laureandosi nel 1928.
per approfondimenti sulla cultura egizia vedi qui
Carriera Giornalistica
Il mondo intellettuale italiano vede il suo ingresso nel 1928, anno in cui entra come praticante nel Corriere della Sera, per divenirne poi redattore e infine inviato. Dello stesso anno è la laurea in Giurisprudenza. Sulle pagine del Corriere della sera dal 1933 inizia a pubblicare Elzeviri. Nel 1935 lavora al supplemento mensile del Corriere La Lettura, ma è nel 1940 in periodo di guerra che inizia la sua attività da inviato, in quell’anno infatti si trova a Addis Abeba, durante questi anni si trova spesso imbarcato sulla Regia marina da cui invia alla redazione corrispondenze di guerra. Sempre in veste di inviato di guerra, nel 1942, si trova a Messina. Di particolare importanza storica risulta essere l’editoriale dal titolo Cronaca di ore memorabili scritto da Buzzati il 26 aprile 1945 sulla liberazione d’Italia avvenuta il giorno prima. Nel corso della sua carriera giornalistica Dino Buzzati si occupa principalmente di cronaca nera, scrivendo articoli dedicati agli omicidi in Italia. Per quanto riguarda la cronaca bianca invece si occupa principalmente di sport, concentrandosi sull’alpinismo e sul ciclismo, il giornalista segue il Giro d’Italia del 1949, uno degli eventi più graditi dagli italiani in quegli anni. Negli anni Sessanta sposta la sua attenzione sull’arte scrivendo articoli di critica.
per approfondimenti sulla liberazione d'Italia vedi qui
Opere Letterarie
In parallelo all’attività da giornalista Dino Buzzati porta avanti la carriera di scrittore. Nel 1933 pubblica il suo primo romanzo intitolato Bàrnabo delle montagne, cui segue nel 1935 il segreto del Bosco Vecchio. Il più grande successo arriva nel 1940 con Il deserto dei Tartari, romanzo dal quale Valerio Zurlini trarrà l'omonimo film. Nel 1942 pubblica la raccolta I sette messaggeri, in cui sono presenti tutti i racconti scritti dall’autore negli anni precedenti. Durante gli anni Quaranta pubblica principalmente raccolte di racconti a tema fantastico. Negli anni Cinquanta scrive per il teatro opere di tipo drammatico, ma anche commedie e monologhi. Negli anni Sessanta torna al genere del romanzo, in quel decennio Buzzati si dedica anche alla poesia, scrivendo alcuni componimenti, ma anche un poema a fumetti. Tra i suoi ultimi scritti troviamo I miracoli di Val Morel del 1971. Numerose sono poi le opere postume, che raccolgono principalmente racconti e articoli dell’autore.
Temi e Stile
I temi principali affrontati da Buzzati nelle sue opere sono i sentimenti della paura, dell'ansia, dell'angoscia, della paura della morte, e la magia, il btrascendente; unico grande protagonista rimane il fato, unico giudice e arbitro delle vite umane, che spesso si fa beffa degli uomini. L’opera letteraria di Buzzati può essere ascritta principalmente al genere fantastico, al surrealismo e alla fantascienza, a volte tendente all'horror. Spesso è stato accusato dalla critica di voler emulare lo scrittore ceco Kafka, ma Buzzati non ha mai gradito particolarmente questo giudizio.
per approfondimenti sul genere letterario della fantascienza vedi qui
Pittura e Altri Interessi
Al contrario di quanto si possa pensare, quello di pittore per Dino Buzzati non è un passatempo, lo scrittore infatti ritiene l’attività artistica il suo secondo mestiere, infatti i suoi dipinti riperdono i temi che lo lui affronta nei romanzi e nei racconti, come il fantastico e il mistero, definendoli “storie dipinte”. Come già detto Buzzati si interessa alle arti figurative fin da piccolo disegnando principalmente montagne e paesaggi. La sua attività artistica si intensifica e assume una certa rilevanza alla fine degli anni Cinquanta. Negli anni Sessanta cambia le tematiche dei suoi dipinti, accostandoli maggiormente a ciò che scrive sul Corriere, in particolare alla cronaca nera. Nel corso della sua vita Dino Buzzati si è occupata anche di musica, di alpinismo e di sceneggiatura, scrivendo insieme a registi del calibro di Federico Fellini. Il 28 Gennaio 1972, a causa di un tumore al pancreas, Dino Buzzati muore nella città di Milano. Nel 2010 le ceneri dello scrittore sono state disperse sulla Croda da Lago, nelle Dolomiti.
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i primi interessi artistici di Dino Buzzati durante l'infanzia?
- In quale anno Dino Buzzati ha iniziato la sua carriera giornalistica e con quale giornale?
- Qual è il romanzo di maggior successo di Dino Buzzati e quale film ne è stato tratto?
- Quali sono i temi principali delle opere di Dino Buzzati?
- Come Dino Buzzati ha considerato la sua attività di pittore rispetto alla scrittura?
Fin da bambino, Dino Buzzati ha mostrato interesse per le arti figurative e la musica, imparando a suonare il pianoforte e il violino.
Dino Buzzati ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1928 come praticante al Corriere della Sera.
Il romanzo di maggior successo di Dino Buzzati è "Il deserto dei Tartari", da cui Valerio Zurlini ha tratto un film omonimo.
I temi principali delle opere di Dino Buzzati includono la paura, l'ansia, l'angoscia, la paura della morte, la magia e il trascendente, con il fato come protagonista.
Dino Buzzati ha considerato la pittura non come un passatempo, ma come il suo secondo mestiere, definendo i suoi dipinti "storie dipinte" che riprendono i temi dei suoi romanzi e racconti.