Concetti Chiave
- Dino Buzzati nacque nel 1906 e si trasferì a Milano in gioventù, dove intraprese una carriera nel giornalismo al "Corriere della sera".
- Buzzati si distinse come reporter internazionale, coprendo eventi bellici e viaggiando per il mondo.
- La sua carriera letteraria iniziò con "Barnabo delle montagne" e raggiunse la fama con "Il deserto dei tartari".
- Negli anni '60, esplorò nuovi generi letterari, incluso il fantascientifico con "Il grande ritratto".
- Oltre alla scrittura, Buzzati era appassionato di pittura e integrava le sue opere con illustrazioni personali.
Indice
Infanzia e Carriera Giornalistica
Dino Buzzati nasce in un paesino della provincia di Belluno nel 1906, anche se ben presto si trasferì a Milano per il lavoro del padre, che era un docente di Diritto Internazionale all’Università di Pavia e all’Università Bocconi del capoluogo lombardo, anche se morì precocemente quando lo scrittore era ancora adolescente.
Seguendo le orme del padre, si laureò in giurisprudenza ma ben presto si avvicinò al mondo del giornalismo diventando cronista presso il “Corriere della sera”, con cui continuò a collaborare emergendo come uno dei giornalisti più conosciuti della testata. In particolare, per diversi anni assunse il ruolo di reporter internazionale, offrendo servizi di corrispondenza da tutto il mondo e nelle situazione belliche più pericolose.Passione per la Montagna e Letteratura
Un aspetto fondamentale della sua vita fu l’amore della montagna, contrassegnato anche probabilmente dalle sue origini bellunesi, in cui trascorreva tempo in escursioni e arrampicate nelle dolomiti, spesso anche punto di partenza per la sua ispirazione creativa letteraria. Dal punto di vista della sua carriera letteraria infatti, Buzzati esordì all’età di ventisette anni con il romanzo “Barnabo delle montagne”, seguito poi due anni dopo da “Il segreto del Bosco Vecchio” anche se la vera e propria fama arrivò grazie alla pubblicazione, nel 1940, di “Il deserto dei tartari”.
Sperimentazione Letteraria e Arte
Successivamente, una volta raggiunta quindi la fama letteraria, cominciò a sperimentare altri generi dando vita ad un’altra fase della sua scrittura ovvero quella della narrativa breve, con la pubblicazione di diverse raccolte di racconti, che si susseguirono dal 1942 con “I sette messaggeri” al 1966 con “Le colombre”. Tuttavia, a partire dagli anni sessanta ritornò alle sue origini con la stesura di romanzi, anche se con un metodo completamente diverso come denota “Il grande ritratto” del 1960, il cui genere rientra chiaramente nella categoria del fantascientifico. Altra passione che caratterizzò Dino Buzzati è l’arte, la pittura nello specifico, tanto che il suo talento venne riconosciuto in diverse mostre sia individuali che con altri artisti, inoltre spesso andava ad aggiungere ai suoi romanzi proprio alcune illustrazione realizzate da lui stesso. La sua vita fu anche oggetto di scandalo per alcuni aspetti, in particolare un episodio: nel 1966, quando Dino Buzzati aveva compiuto i sessant’anni, sposò una giovane ragazza di venticinque anni chiamata Almerina Antoniazzi, dopo aver rivelato che fosse stata lei ad ispirarlo creativamente nella stesura dell’opera “Un Amore” del 1963.
Domande da interrogazione
- Qual è stato il percorso di Dino Buzzati nel mondo del giornalismo?
- In che modo la passione per la montagna ha influenzato la carriera letteraria di Buzzati?
- Come si è evoluta la sperimentazione letteraria di Buzzati nel corso degli anni?
- Quali sono stati gli altri interessi artistici di Dino Buzzati oltre alla scrittura?
Dino Buzzati si avvicinò al giornalismo dopo essersi laureato in giurisprudenza, diventando cronista per il "Corriere della sera" e distinguendosi come reporter internazionale.
La passione per la montagna, legata alle sue origini bellunesi, ha ispirato Buzzati nella sua carriera letteraria, influenzando opere come "Barnabo delle montagne" e "Il segreto del Bosco Vecchio".
Dopo aver raggiunto la fama, Buzzati ha sperimentato con la narrativa breve e successivamente è tornato ai romanzi, adottando nuovi metodi e generi, come il fantascientifico con "Il grande ritratto".
Oltre alla scrittura, Buzzati si dedicò alla pittura, esponendo in diverse mostre e integrando le sue illustrazioni nei romanzi, dimostrando un talento riconosciuto nel campo artistico.