Concetti Chiave
- La Resistenza italiana partigiana fu una lotta armata contro l'occupazione tedesca e il fascismo, unendo persone di diversi orientamenti politici.
- Le formazioni partigiane, nate dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, coinvolsero antifascisti, militari e una vasta partecipazione popolare, raggiungendo circa 300.000 membri.
- I partigiani, organizzati in varie brigate con differente orientamento politico, operarono principalmente in zone rurali, facilitando imboscate e attacchi improvvisi.
- Il 25 aprile si celebra la festa della Liberazione, commemorando la liberazione dell'Italia dal nazifascismo e il crollo del regime fascista nel 1945.
- L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI), fondata nel 1944, promuove la memoria delle azioni partigiane e i valori di libertà e democrazia.

Indice
Breve panoramica storica sulla Resistenza in Italia
Le formazioni partigiane in Italia si sono costituite durante la Seconda Guerra mondiale, in seguito all'armistizio dell'8 settembre 1943.
Nello specifico, le formazioni partigiane si sono costituite per iniziativa di antifascisti e di militari del disciolto regio esercito. Inizialmente erano composte da poche migliaia di uomini, ma hanno ben presto assunto maggiore consistenza grazie alla vasta partecipazione della classe operaia, di contadini, di donne e dei giovani renitenti alla leva della Repubblica di Salò, che hanno portato nell'esercito partigiano circa 300.000 persone. Le bande partigiane hanno dato vita alla resistenza armata contro l'occupazione nazista e contro il collaborazionismo fascista. Per questo motivo, le loro azioni di “guerriglia” sono state sia una guerra di liberazione contro lo straniero, sia una guerra civile.
L'azione della Resistenza è stata coordinata dai Comitati di Liberazione Nazionali, il primo dei quali sorse a Roma il 9 settembre 1943, mentre il Re e Badoglio fuggivano.
All’interno delle formazioni partigiane è possibile operare una distinzione in base all’orientamento politico. Nello specifico, distinguiamo tra:
- Le brigate di Garibaldi, che appartenevano al partito comunista;
- Le brigate Matteotti, che appartenevano al partito socialista;
- Giustizia e Libertà, che appartenevano al Comitato di Liberazione Alta Italia
Grazie all'attività di questi gruppi, ai quali si è affiancata anche la partecipazione diretta della popolazione civile, sono state liberate molte zone dai partigiani già prima dell'arrivo degli alleati.
I partigiani operavano principalmente lontano dai centri abitati in modo tale da sfruttare le caratteristiche del territorio, che gli consentiva di fare delle imboscate o attaccare i nemici in modo improvviso.
Per approfondimenti sulla Resistenza italiana vedi anche qua
Che cosa si celebra il 25 aprile
Durante la festa del 25 aprile si celebra la festa della Liberazione, con la quale si commemora la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista e la definitiva caduta del regime fascista di Benito Mussolini del 1945. In questa data, infatti, con il concludersi della seconda guerra mondiale e la sconfitta della dittatura nazifascista, il CLNAI proclamò l’insurrezione generale e invitò tutti i partigiani nel Nord Italia, ancora sotto occupazione delle forze tedesche, ad attaccare i presidi fascisti e nazisti. Queste le storiche parole che pronunciò Sandro Pertini in quell’occasione: “Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire”. Si stabiliva così, con questo proclama, la condanna a morte per i gerarchi nazisti e per Benito Mussolini, che, alla notizia, tentò la fuga in Svizzera unendosi a una colonna tedesca. Riconosciuto e catturato dai partigiani, il dittatore alleato dei tedeschi, fu giustiziato davanti al cancello di Villa Belmonte. Era il 28 aprile e il Duce si trovava a Giulino, in provincia di Como, assieme alla compagna Claretta Petacci. Successivamente i loro cadaveri vennero portati a Milano e appesi a Piazzale Loreto, dove alcuni mesi prima erano stati fucilati dalle milizie fasciste quindici partigiani. In seguito, il corpo del Duce venne sepolto nel cimitero Maggiore di Milano in totale anonimato. Oltre a segnare la fine di un complesso e atroce capitolo della storia italiana, il 25 aprile è diventato anche il simbolo della lotta della popolazione tutta contro la dittatura e il dominio straniero.
Per approfondimenti sul 25 aprile vedi anche qua
L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI)
Nel 1944 a Roma, quando ancora l’Italia, soprattutto il nord, era sotto il dominio nazifascista, alcuni partigiani che avevano combattuto nelle regioni del centro Italia fondarono l’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Una volta liberata tutta la nazione, l’adesione al movimento si estese in tutto il Paese e venne eretto uno Statuto con il quale il movimento si impegnava a perseguire diversi obiettivi, tra cui riunire tutti coloro che avevano partecipato e contribuito alla liberazione del suolo italiano dal dominio straniero per dar loro riconoscimento e per impedire il ritorno di qualsiasi forma di assolutismo. Lo scopo dell’associazione è ancora oggi dunque quello di mantenere vivo il riconoscimento di chi lottò per la liberazione del Paese, tutelarne l’onore e il nome, mantenere vivi i legami di fratellanza nati tra i partigiani e promuovere iniziative atte a diffondere la memoria delle loro azioni. “Concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione Italiana, frutto della Guerra di Liberazione, in assoluta fedeltà allo spirito che ne ha dettato gli articoli” e mantenere alti quei valori di “libertà e di democrazia che sono stati fondamento della guerra partigiana e in essa hanno trovato la loro più alta espressione”.
Per approfondimenti sulla festa della Liberazione vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Qual è il significato della Resistenza italiana partigiana?
- Cosa si celebra il 25 aprile in Italia?
- Quali erano le principali formazioni partigiane in Italia?
- Qual è il ruolo dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI)?
- Quali furono le parole di Sandro Pertini durante l'insurrezione del 25 aprile?
La Resistenza italiana partigiana è stata un movimento di lotta armata contro l'occupazione tedesca e il fascismo, unendo persone di diversi orientamenti politici per liberare i territori italiani.
Il 25 aprile si celebra la festa della Liberazione, commemorando la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazifascista e la caduta del regime fascista di Mussolini nel 1945.
Le principali formazioni partigiane includevano le brigate Garibaldi (comuniste), le brigate Matteotti (socialiste) e Giustizia e Libertà (Comitato di Liberazione Alta Italia).
L'ANPI, fondata nel 1944, si impegna a riconoscere chi ha contribuito alla liberazione dell'Italia, mantenere vivi i legami tra i partigiani e promuovere la memoria delle loro azioni.
Sandro Pertini proclamò: “Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine.”