eddie guerrero
Genius
7 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • L'arianesimo, nato come eresia nel IV secolo, sostiene che solo il Padre è veramente Dio, mentre il Figlio è una creazione inferiore.
  • Condannato nel Concilio di Nicea nel 325, l'arianesimo è sopravvissuto principalmente tra le popolazioni germaniche cristianizzate.
  • L'arianesimo ha attraversato due fasi: una politica, con il supporto dell'imperatore Costanzo II, e un'altra caratterizzata dalle conversioni dei popoli germanici.
  • Nonostante la condanna ufficiale, l'arianesimo ha influenzato diverse regioni, creando comunità separate, soprattutto tra i popoli barbari.
  • Personaggi come Wulfila e Massimino hanno contribuito alla diffusione e documentazione dell'arianesimo, lasciando testimonianze significative.

Questo appunto di Religione spiega cos’è l’arianesimo e analizza in modo dettagliato e schematico la sua storia e le sue origini, oltre a spiegare come si è evoluto nel tempo, divenendo un credo religioso simile al cristianesimo. che cos'è l'arianesimo

Indice

  1. Cos’è l’arianesimo
  2. Storia dell’arianesimo
  3. Dottrina in due fasi

Cos’è l’arianesimo

L’eresia di Ario (Costantinopoli 336), secondo la quale nella Trinità divina soltanto il Padre può considerarsi veramente Dio, non generato e non creato, eterno e immutabile, mentre il Figlio, intermediario tra Dio e il mondo e suo strumento nell’opera della creazione, fu creato dal nulla e "non sarebbe esistito, se Dio non ci avesse voluto creare".

L’arianesimo fu condannato in Occidente

dal Concilio di Nicea (325). Dopo il Concilio di Costantinopoli (381), la dottrina sopravvisse solo presso le popolazioni germaniche, cristianizzate dal vescovo goto Ulfila.
L’Arianesimo è un importante movimento eretico, che si sviluppò in Oriente nel corso del sec. 4° e coinvolse l'Occidente protraendosi, a causa delle invasioni dei barbari, fino al 6° secolo e oltre. Prende il suo nome da Ario, un prete della città di Alessandria, attivo fra fine III e inizi IV secolo. Per combattere le teorie di Sabellio, intorno al 320, Ario diffuse una dottrina trinitaria, ossia il credo dei pagani, secondo la quale Cristo non sarebbe Figlio di Dio in senso proprio - come voleva la tradizione - ma soltanto la più eccellente delle sue creature, definita Figlio solo in senso accomodato, diversa dal Padre per natura e radicalmente a lui inferiore per autorità e dignità. L’arianesimo fu condannato nel concilio di Nicea (325) che impose la cosiddetta formula dell’homousios, cioè del Figlio «uguale» (homos) al Padre quanto a sostanza (homousios «identico per sostanza»).

Storia dell’arianesimo

Fin dall’inizio, questa dottrina trinitaria fu combattuta e condannata nel concilio di Nicea del 325 e Ario fu mandato in esilio, mentre in Oriente fu appoggiato dall’imperatore Costanzo, che cercò di imporlo anche all’Occidente. Ma il radicalismo di certe affermazioni antiariane del concilio, coniugandosi con motivazioni di carattere politico o anche soltanto personale, favorì una reazione anti nicena, di cui si appropriarono, morto Ario nel 336, anche se la loro dottrina era molto più cauta negli insegnamenti rispetto a quella del loro predecessore. Dopo un complicato succedersi di vicende politiche e di polemiche teologiche, l'imperatore Costanzo II impose una soluzione moderata del contrasto dottrinale, fondata sull'affermazione che Cristo è simile al Padre secondo le Scritture. Pur non specificamente ariana, questa proposizione fu allora sentita come tale e a essa si sarebbero in seguito costantemente richiamati gli ariani di ogni osservanza. Dopo il 360 l'arianesimo perdette rapidamente vitalità in Occidente, dove restò praticato solo in qualche città dell'Illirico. Fu più vitale in Oriente, in forma temperata e radicale, dando origine, in questa seconda forma, a una vera e propria Chiesa separata da quella ufficiale. Comunque continuarono a esistere piccole comunità ariane, in alcune delle quali si giunse perfino a far modificare l’atto del battesimo: una sola immersione in nome della morte del Signore, invece di tre con formula trinitaria. Man mano che l’arianesimo prendeva piede, alcuni seguaci iniziarono a convertire le popolazioni barbariche: queste popolazioni germaniche si stabilivano nell'impero, importandovi anche la loro fede religiosa, cui erano attaccate soprattutto come segno di specificità razziale nei confronti dei Romani, che invece professavano il cattolicesimo. Questo contrasto dette esiti diversi da regione a regione: in Africa si ebbero forti attriti fra la popolazione locale e i Vandali invasori, in Spagna e in Italia i Visigoti e gli Ostrogoti riuscirono a convivere più pacificamente con la popolazione cattolica; ma ovunque gli invasori dettero vita a una comunità ariana separata da quella cattolica, con propri edifici di culto. Lo stesso accadde in Italia quando, dopo la brevissima parentesi della riconquista bizantina, sopravvennero i Longobardi, anch'essi di fede ariana.

Arianesimo:spiegazione e storia di questa dottrina religiosa articolo

Dottrina in due fasi

Una prima fase dell’arianesimo occidentale, quella degli anni 350-380 circa, fu una fase politica, in cui l’“eresia” tentò di avvalersi del potere temporale, e in parte ci riuscì. Questa prima fase, sul piano dottrinale, non ha lasciato quasi traccia letteraria, essendosi svolta essenzialmente tramite teorie orali. La crisi innescata dall’eresia ariana, già condannata una prima volta al Concilio di Nicea (325), toccò il suo vertice alla morte di Costantino, sotto il principale dei suoi successori, Costanzo II (337—361). Questi, intendendo poggiare su basi teologiche una subordinazione della Chiesa allo Stato, sostenne le posizioni ariane, che sminuivano la divinità del Figlio, fondatore della Chiesa stessa. In ciò, si servì dell’operato di alcuni vescovi. Dei loro scritti si conservano notizie e qualche frammento, soprattutto tramite gli scritti polemici degli autori antiariani, in primo luogo Ilario di Poitiers.
La seconda fase della vicenda ariana in Occidente coincide, dopo il 380, con le grandi invasioni di popoli germanici convertiti al Cristianesimo da vescovi ariani. A questo secondo momento risalgono anche più ampie testimonianze letterarie, sebbene il successivo prevalere dell’ortodossia abbia ovviamente limitato la loro sopravvivenza. Esse mostrano una forte unitarietà dottrinaria che deve dipendere dall’autorità di un caposcuola; Wulfila fu uno di questi, morto nel 383, il cui nome significa «lupacchiotto», il vescovo che tradusse la Bibbia in gotico e convertì i Goti al Cristianesimo di credo ariano.
L’autore che conosciamo meglio è Massimino, che operò fra la Dalmazia e l’Africa, e a cui risale, per massima parte, una raccolta di documenti ariani intitolata Dissertatio Maximini contra Ambrosium, databile attorno al 383. Nel 428, a Ippona, Massimino affrontò Sant’Agostino in una pubblica discussione di cui possediamo il resoconto stenografico. A lui si attribuiscono, infine, vari sermones e alcuni scritti contro ebrei, pagani, ortodossi.

Per ulteriori approfondimenti sull'arianesimo vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Cos'è l'arianesimo e quali sono le sue origini?
  2. L'arianesimo è un movimento eretico che sostiene che solo il Padre è veramente Dio, mentre il Figlio è una creatura eccellente ma inferiore. Prende il nome da Ario, un prete di Alessandria, ed è stato condannato dal Concilio di Nicea nel 325.

  3. Come si è evoluta la storia dell'arianesimo?
  4. L'arianesimo è stato inizialmente condannato ma ha trovato supporto in Oriente. Dopo varie vicende politiche e teologiche, ha perso vitalità in Occidente ma è sopravvissuto in Oriente e tra le popolazioni germaniche.

  5. Quali sono le due fasi principali della dottrina ariana?
  6. La prima fase (350-380) è stata politica, con tentativi di avvalersi del potere temporale. La seconda fase, dopo il 380, coincide con le invasioni germaniche e la conversione di questi popoli al Cristianesimo ariano.

  7. Qual è stato il ruolo di Wulfila nell'arianesimo?
  8. Wulfila, un vescovo ariano, ha tradotto la Bibbia in gotico e ha convertito i Goti al Cristianesimo ariano, contribuendo alla diffusione della dottrina tra le popolazioni germaniche.

  9. Chi è Massimino e quale contributo ha dato all'arianesimo?
  10. Massimino è un autore ariano noto per la sua raccolta di documenti "Dissertatio Maximini contra Ambrosium" e per aver affrontato Sant'Agostino in una discussione pubblica. Ha scritto sermoni e testi contro ebrei, pagani e ortodossi.

Domande e risposte