Concetti Chiave
- Teodorico, re degli Ostrogoti, fu inviato in Italia dall'imperatore bizantino Zenone per riconquistare il controllo della penisola e di altre regioni dell'ex impero romano d'Occidente.
- Il regno di Teodorico in Italia si caratterizzò per una politica di tolleranza e integrazione tra Ostrogoti e Romani, con una forte influenza della cultura latina.
- Teodorico coinvolse personalità romane nell'amministrazione del regno, tra cui Severino Boezio, Simmaco e Cassiodoro, mantenendo una cooperazione con la Chiesa nonostante le differenze religiose.
- Nonostante un'apparente unificazione, Ostrogoti e Romani rimasero comunità distinte, con proprie leggi e consuetudini, risolvendo le controversie tramite tribunali misti.
- I rapporti tra Romani e Ostrogoti si deteriorarono con l'imperatore bizantino Giustino, culminando con la persecuzione di figure chiave romane e il fallimento della coesistenza pacifica.
L'ascesa di Teodorico
Nella penisola italica, a partire dal 476, regnava Odoacre. Nel 488 però l'imperatore bizantino Zenone invio in Italia Teodorico, re degli Ostrogoti, allo scopo di recuperare il controllo dell'Italia e di parte dell'ex impero d'Occidente. Giunti in Italia, gli Ostrogoti sconfissero ripetutamente Odoacre e Teodorico assunse il potere in Italia, su parte dell'Illiria, sulla Dalmazia e sulla Francia meridionale, dando vita al più esteso dei regni romano-barbarici, che egli avrebbe governato fino alla sua morte (nel 526). Egli apprezzava la cultura latina e considerava un privilegio governare territori dell'impero romano: mantenne la capitale a Ravenna e si atteggio a continuatore del modello romano, praticando una politica di tolleranza e di integrazione.
Teodorico cercò dunque di coinvolgere nel governo tutte le componenti sociali ed etniche presenti in Italia: pur mantenendo nelle sue mani il potere politico e militare, inserì nell'amministrazione del regno personale di origine romana, cercando di guadagnarsi l'appoggio del ceto senatorio. Elevò a stretti collaboratori Severino Boezio, membro di un'antica famiglia Patrizia, che fu posto a capo dell'amministrazione di Ravenna, suo suocero Simmaco, prestigioso letterato è fine intellettuale, e Cassiodoro, nominato cancelliere del regno e dunque responsabile di tutti i documenti e gli atti che venivano emanati in nome di Teodorico. Sebbene gli Ostrogoti fossero ariani, il sovrano mantenne rapporti cordiali con la Chiesa, realizzando un clima di reciproca tolleranza.
Tensioni etniche e religiose
Tuttavia l'unificazione delle due componenti etniche era solo apparente: in realtà Ostrogoti e romani erano comunità reciprocamente estranee, che conservavano le proprie consuetudini, la propria lingua, le proprie leggi le controversie tra loro erano risolte da tribunali misti. Malgrado ciò, il lungo regno di Teodorico rappresentò un periodo di pace e di relativa ripresa economica, in un secolo dominato da invasioni e devastazioni. A incrinare i rapporti tra Romani e Ostrogoti intervenne il nuovo imperatore bizantino Giustino, che, desideroso di rafforzare il potere imperiale, intraprese una politica religiosa volta a eliminare tutte le dottrine eterodosse, con appunto l'eresia ariana professata da Teodorico. Teodorico, resosi conto del pericolo che poteva venire da Bisanzio, tentò invano di stringere accordi con gli altri sovrani germanici.
Il fallimento della coesistenza
Quindi, convinto di un complotto ai suoi danni ordito dall'aristocrazia romana, comincia a espellerla dalla corte, giungendo a gettare in prigione il Papa e a fare a processare e giustiziare Simmaco e Boezio (525). La fine dei due insigni uomini di corte segno il definitivo fallimento della politica di coesistenza pacifica tra Romani e Ostrogoti.
Domande da interrogazione
- Chi era Teodorico e quale fu il suo ruolo in Italia?
- Come gestì Teodorico le relazioni con la Chiesa e le diverse comunità etniche?
- Quali furono le cause del deterioramento dei rapporti tra Romani e Ostrogoti?
- Quali furono le conseguenze delle azioni di Teodorico contro l'aristocrazia romana?
Teodorico era il re degli Ostrogoti inviato dall'imperatore bizantino Zenone per recuperare il controllo dell'Italia. Assunse il potere in Italia e governò fino alla sua morte nel 526, mantenendo la capitale a Ravenna e cercando di integrare le diverse componenti sociali ed etniche.
Teodorico mantenne rapporti cordiali con la Chiesa, creando un clima di tolleranza reciproca. Cercò di coinvolgere tutte le componenti sociali ed etniche nel governo, pur mantenendo il potere politico e militare nelle sue mani.
Il deterioramento dei rapporti fu causato dalla politica religiosa dell'imperatore bizantino Giustino, che mirava a eliminare le dottrine eterodosse come l'arianesimo. Teodorico, temendo un complotto, iniziò a espellere l'aristocrazia romana dalla corte.
Le azioni di Teodorico, tra cui l'imprigionamento del Papa e l'esecuzione di Simmaco e Boezio, segnarono il fallimento della politica di coesistenza pacifica tra Romani e Ostrogoti, portando alla fine della collaborazione tra le due comunità.