Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • I Visigoti, originari delle regioni baltiche, si stabilirono a nord del Mar Nero nel III secolo e si convertirono in gran parte all'arianesimo nel IV secolo.
  • Nel 376, spinti dagli Unni, attraversarono il Danubio e si insediarono nella Mesia inferiore con il permesso dell'imperatore Valente.
  • Nel 410, i Visigoti saccheggiarono Roma, un evento con grande eco storica, prendendo in ostaggio Galla Placidia, sorella dell'imperatore.
  • Dopo la morte di Alarico e il fallimento del piano di invadere l'Africa, i Visigoti stabilirono un governo gallo-romano nei territori di Tolosa, Bordeaux e Narbonne.
  • Sotto il re Ataulfo, i Visigoti cercarono di stabilirsi stabilmente in Gallia, ma furono spinti in Spagna a causa di conflitti con Ravenna e dissidi interni.

Indice

  1. Origini e migrazioni dei Goti
  2. Conversione e insediamento dei Visigoti
  3. Conflitti con l'Impero Romano
  4. Alarico e l'invasione dell'Italia
  5. Sacco di Roma e conseguenze

Origini e migrazioni dei Goti

I Goti, originari delle regioni baltiche, ed esattamente dall’isola di Gotland, intorno al III secolo d.C., emigrarono verso il sud e si divisero in due rami, Ostrogoti e Visigoti: questi ultimi si stanziarono a nord del Mar Nero.

Conversione e insediamento dei Visigoti

Nel IV secolo, una gran parte di essi si convertì all’arianesino, soprattutto a seguito dell’intervento del vescovo Ulfila.

Nel 376, spinti dagli Unni, i Visigoti abbandonato il territorio dell’antica Dacia romana, dove si erano in seguito insediati, attraversarono il Danubio e l’imperatore Valente concesse loro il permesso di insediarsi nella Mesia inferiore, corrispondente a parte dell’odierna Romania e Bulgaria.

Conflitti con l'Impero Romano

L’anno successivo si misero ancora in marcia e sconfissero l’esercito romano prima a Marcianopoli poi a Adrianopoli (oggi Edirne) dove lo stesso imperatore Valente perse la vita. Nonostante l’attacco dell’imperatore Teodosio, i Visigioti rimasero nella penisola balcanica.

Alla fine del 382, essi accettarono di diventare foederati dell’Impero e in cambio ottennero la concessione di terre situate nella Mesia e nella Pannonia (parte occidentale dell’odierna Ungheria). La pace fu di breve durata e una nuova rottura degli accordi avvenuta nel 395, spinse i Visigoti fino davanti a Costantinopoli. I Balcani furono allora devastati e il re visigoto Alarico, dopo aver saccheggiato la Grecia, arrivò fino in Illiria. L’Imperatore romano non oppose alcuna resistenza e si rassegnò a lasciare nelle mani visigote la regione dell’Epiro (odierna Albania) dando ad Alarico anche i pieni poteri militari sulla parte occidentale della penisola. Contemporaneamente, un altro gruppo di Visigoti, guidati da un ufficiale che a lungo era stato a servizio di Roma, si sollevò ed arrivo a Costantinopoli. Per fermare i nuovi invasori, l’imperatore dovette ricorrere agli Unni.

Alarico e l'invasione dell'Italia

Nel frattempo, Alarico decise di far avanzare il suo popolo fino in Italia dove rimase 11 anni. Prima, quasi senza combattere, i Visigoti si stabilirono nell’odierno Veneto, poi marciarono verso Milano dove aveva la residenza l’imperatore Onorio che fu costretto a rifugiarsi a Ravenna, allora dominio dei Bizantini.

Dopo un periodo di voluto indugio, nel 402, il generale romano Stilicone riuscì a fermare i Visigoti a Pollenzo, sul Tanaro.Il successivo trattato costrinse i barbari a ritirarsi in Dalmazia. Alla morte di Stilicone, Alaricio ruppe il trattato, invase di nuovo la pianura Padana reclamando la soma di 4000 libbre d’oro.

Nel 408, senza incontrare resistenza, i Visigoti giunsero a Roma con l’intento di chiedere un enorme tributo che ottennero in parte. Successivamente, Alarico si ritirò in Toscana, conducendo con l’imperatore delle interminabili trattative.

Sacco di Roma e conseguenze

Vista l’impossibilità di arrivare ad un accordo, i Visigoti decisero allora di saccheggiare Roma. Il 24 agosto 410, Roma fu quindi messa a sacco e moltissimi abitanti furono costretti a fuggire. L’episodio ebbe un’eco vastissima, anche al di là dei dai tanti danni materiali subiti. Il sacco di Roma durò 3 giorni e quando, infine, i Visigoti se ne andarono, condussero in ostaggio Galla Placidia, sorella dell’imperatore. Essi avevano intenzione di attraversare il Mediterraneo e di sbarcare in Africa, ma una tempesta distrusse la loro flotta, allestita a Reggio. Ad Alarico successe Ataulfo che stipulò un accordo con l’imperatore, risalì la penisola italiana, sposò Galla Placidia e si stanziò definitivamente nei territori intorno a Tolosa, Bordeaux e Narbonne. Qui dette vita ad un governo gallo-romano.

Sembra che da questa regione si sia poi spinto in Spagna a causa dei continui contrasti con Ravenna e dell’opposizione ancora molto tenace del suo popolo contro una politica di stanziamento stabile.

Domande da interrogazione

  1. Chi erano i Visigoti e da dove provenivano?
  2. I Visigoti erano un ramo dei Goti, originari delle regioni baltiche, precisamente dall'isola di Gotland, che si stanziarono a nord del Mar Nero nel III secolo d.C.

  3. Quale fu il ruolo del vescovo Ulfila nella storia dei Visigoti?
  4. Il vescovo Ulfila ebbe un ruolo cruciale nella conversione di gran parte dei Visigoti all'arianesimo nel IV secolo.

  5. Cosa accadde ai Visigoti dopo aver attraversato il Danubio nel 376?
  6. Dopo aver attraversato il Danubio nel 376, i Visigoti si insediarono nella Mesia inferiore con il permesso dell'imperatore Valente, ma successivamente sconfissero l'esercito romano a Marcianopoli e Adrianopoli.

  7. Quali furono le conseguenze del sacco di Roma del 410?
  8. Il sacco di Roma del 410 ebbe un'eco vastissima, costringendo molti abitanti a fuggire e portando i Visigoti a prendere in ostaggio Galla Placidia, sorella dell'imperatore.

  9. Come si concluse la presenza dei Visigoti in Italia?
  10. La presenza dei Visigoti in Italia si concluse con Ataulfo che, dopo la morte di Alarico, stipulò un accordo con l'imperatore, sposò Galla Placidia e si stanziò nei territori intorno a Tolosa, Bordeaux e Narbonne, dando vita a un governo gallo-romano.

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