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Longobardi
I longobardi, provenienti dalla Scandinavia, furono l’ultimo popolo germanico ad invadere l’Italia; Il loro nome deriva da “Lunghe barbe” e iniziarono ad avere i primi contatti con Roma solo nel I secolo d.C.
Tra il V e VI secolo d.C. approfittarono della crisi dell’impero romano e costruirono un grande regno, non erano forti numericamente ma erano ben armati. Essi combatterono contro Totila affianco ai Bizantini, ma nel 568, con re Alboino, penetrarono in Italia e conquistarono l’odierno Friuli, perché lo fecero?
• Per le ricchezze
• Perché non ricevettero il bottino che si aspettavano dai bizantini
• Perché gli Avari stavano diventando troppo forti e minacciosi
Ciò comportò ad un patto con gli Avari: Alboino cedeva la Pannonia e gli Avari combattevano contro i bizantini, ciò porto Alboino ad allontanarsi dai barbari ed espandere il territorio.
L’Italia longobarda
I Longobardi arrivarono in Italia da conquistatori, la conquista del territorio fu rapida e cruenta e i bizantini erano in grado di resistere solo nelle città, come a Pavia dove resistettero per 3 anni e come segno di rispetto Alboino perdonò Pavia e la rese capitale.
Organizzazione longobarda
Essi erano divisi in “fare”, ossia dei clan famigliari, quindi non c’era un solo grande esercito, ma una serie di gruppi che si muovevano per un interesse comune (l’organizzazione in fare motivò molto i germani, tuttavia fu la causa della caduta).
Il territorio, invece, era diviso in ducati, dove a comandare era il duca che si appoggiava molto ai conti, il primo fu Cividale del Friuli e questi avevano potere civile e militare.
Dopo la morte di Alboino, data da una congiura guidata da Clefi che venne poi ucciso, per ben 10 anni i longobardi rimasero senza un sovrano, fino al 584 dove re Autari intervenne.
Si stabilì il demanio reale: metà dei territori di ciascun ducato diventò compenso del re che formava la sua ricchezza, con tasse, e forza, con soldati. Per amministrare questi territori il re istituì i gastaldi, un primo accenno di burocrazia statale.
I Longobardi non riuscirono mai a conquistare l’intera Italia: Ravenna, la Pentapoli, il ducato di Roma e la Via Flaminia non furono mai presi, la Via Flaminia divideva l’Italia in due:
• Longobardia Maior: con capitale Pavia
• Longobardia Minor: due grandi ducati, Spoleto e Benevento
La spartizione del territorio du sancita nel 595 con Agilulfo e la moglie Teodolinda.
Oltre ai bizantini c’erano due grandi altri problemi: il rapporto con i Franchi e la Chiesa.
I Franchi miravano ad espandersi presso il nord Italia, mentre il papa ottenne molto potere a Roma e accusava i longobardi per via della società nettamente divisa che si era creata con dominatori guerrieri, longobardi, e quella dei Latini che erano oppressi. Questa divisione fu anche data dal fatto che i romani erano cattolici mentre i longobardi ariani.
Tra il VI e VII secolo iniziarono ad essere affrontati i problemi della chiesa:
Teodolinda, bavarese, divenne moglie di Autari; nacque dunque un’alleanza (antifranca) con i Bavari e una ostilità con i Franchi. A Teodolinda fu permesso di scegliere un secondo marito, dopo Autari, e farlo diventare re; lei scelse Agilulfo. Essa avvicinò i Longobardi ai Latini essendo cattolica, inoltre si garantì l’appoggio del papa. Gregorio I intraprese una azione di pace con i Longobardi e la diffusione de cristianesimo con la riorganizzazione interna della Chiesa (non possedeva ne ancora una istituzione politica) Teodolinda collaborò con il papato anche dopo la morte di Gregorio.
Da Rotari a Liutprando
I longobardi si erano dunque trasformati in “governanti”. Nel 636 salì al potere re Rotari che successivamente emanò un editto scritto in latino, 643, che testimonia i fenomeni sociali passati, questo stabiliva delle leggi valide solo per i Longobardi. Sanciva una profonda rottura rispetto al principio romano “legge uguale per tutti” e lo sostituì con il principio della “personalità della legge”, a persone diverse si applicavano leggi differenti.
Tra le leggi più importanti troviamo:
‐ Quelle relative alla faida, tipica del diritto germanico, e stabiliva che l’intero clan era impegnato a vendicare l’offesa posta ad un membro. La faida venne poi sostituita con il guidrigildo, una multa in denaro.
‐ Quella relativa all’ordalia, giudizio divino, dove si svolgeva la prova del fuoco e si diceva “tu hai ragione e allora interverrà Dio a salvarti”
Da questo articolo possiamo ottenere informazioni sulla condizione della donna:
essa era soggetta al mundio, la tutela del mundoaldo, (questa ricadeva sul re se non cera nessuno) il quale dava le varie approvazioni. La donna era in una situazione di inferiorità siccome non poteva sottrarsi al mundio
L’editto di Rotari fissava l’età minima del matrimonio a 12 anni, il marito pagava al padre il presso del mundio (fader fio) e la moglie poi veniva riconosciuta dopo la prima notte di nozze, il mattino seguente il marito offriva il morgengabe, una dote che non poteva superare il 25% del patrimonio del marito.
L’editto tutelava e proteggeva le donne, in caso di celebrazione contro volontà della sposa era annullato e punito come ogni forma di adulterio e violenza sessuale.
Dopo Rotari ci fu un cinquantennio di crisi senza un sovrano, si susseguirono 15 re e questo periodo è caratterizzato da faide e ribellioni.
Nel 712 salì al potere Liutprando con il quale il regno ebbe il massimo splendore. Rafforzò il potere regio riducendo il ruolo dei duchi e creò un solido sistema burocratico.
Emanò una serie di leggi che gli garantirono l’appoggio dei Latini (introduzione garanzie per i poveri contro le violenze dei ricchi)
In politica estera ebbe 4 ostacoli: Bizantini, Papa, duchi di Spoleto e Benevento e i Franchi.
Inizialmente assunse un atteggiamento pacifico e di sottomissione alla chiesa ma successivamente conquistò dei territori ai bizantini donandoli poi al papa nel 727, donazione di Sutri, iniziandone così un’alleanza. Successivamente attaccò e conquistò Ravenna e il papa, vedendo la forza di Liutprando crescere, chiese aiuto ai Franchi, tuttavia il re longobardo aveva già un accordo con Carlo Martello, maggiordomo dei franchi, per questo non intervennero. Liutprando si limitò alla conquista dei territori intorno a Roma e nel 744 conquistò gran parte dell’Italia.
La brusca fine del regno longobardo
Con la morte di Liutprando salì al potere re Astolfo che intraprese una serie di campagne militari, il papa si rivolse ai franchi, questa volta a Pipino il Breve, figlio di Carlo Martello che intervenì siccome Astolfo non era il legittimo erede (era Rachis). Nel 754 stipulò con Stefano II una alleanza anti-longobarda in cambio della ascesa al trono di Pipino. Per due volte 754 e 756 i longobardi vennero sconfitti donando i territori conquistati al papa creando così una potenza, la Chiesa.
Desiderio, successore di Astolfo, approfittò del conflitto tra Carlo e Carlomanno facendo eleggere un papa di suo gradimento, Stefano III, che morì presto mentre Carlo diventò sovrano dei Franchi.
Desiderio scese in guerra contro il papa e quindi contro Carlo, nel 773 venne sconfitto a Pavia e suo figlio Adelchi a Brescia. In questo modo l’Italia settentrionale finì sotto il dominio dei Franchi mentre quella centrale dello Stato della Chiesa. Ai longobardi rimase il ducato di Benevento.
Durante la dominazione longobarda ci fu un impoverimento generale e la scomparsa della classe diligente romana, con questo aumentò il potere del clero e dello Stato della Chiesa in generale. Ci fu una vera e propria frammentazione del territorio. La dominazione longobarda lascia tracce nel diritto e nella lingua, rimasero poi toponimi e alcuni nomi e cognomi.
I longobardi
I longobardi, provenienti dalla Scandinavia, furono l’ultimo popolo
germanico ad invadere l’Italia; Il loro nome deriva da “Lunghe barbe” e
iniziarono ad avere i primi contatti con Roma solo nel I secolo d.C.
Tra il V e VI secolo d.C. approfittarono della crisi dell’impero romano e
costruirono un grande regno, non erano forti numericamente ma erano ben
armati. Essi combatterono contro Totila affianco ai Bizantini, ma nel 568, con
re Alboino, penetrarono in Italia e conquistarono l’odierno Friuli, perché lo
fecero?
Per le ricchezze
Perché non ricevettero il bottino che si aspettavano dai bizantini
Perché gli Avari stavano diventando troppo forti e minacciosi
Ciò comportò ad un patto con gli Avari: Alboino cedeva la Pannonia e gli
Avari combattevano contro i bizantini, ciò porto Alboino ad allontanarsi dai
barbari ed espandere il territorio.
L’Italia longobarda
I Longobardi arrivarono in Italia da conquistatori, la conquista del territorio fu
rapida e cruenta e i bizantini erano in grado di resistere solo nelle città, come
a Pavia dove resistettero per 3 anni e come segno di rispetto Alboino
perdonò Pavia e la rese capitale.
Organizzazione longobarda: A quanto ci racconta Paolo
Essi erano divisi in “fare”, ossia dei Diacono sotto il suo regno
clan famigliari, quindi non c’era un solo non si ebbero violenze né
grande esercito, ma una serie di gruppi niente, fu davvero un buon
che si muovevano per un interesse periodo
comune (l’organizzazione in fare motivò
molto i germani, tuttavia fu la causa della
caduta).
Il territorio, invece, era diviso in
ducati, dove a comandare era il duca
che si appoggiava molto ai conti, il
primo fu Cividale del Friuli e questi
avevano potere civile e militare.
Dopo la morte di Alboino, data da una congiura guidata da Clef che
venne poi ucciso, per ben 10 anni i longobardi rimasero senza un sovrano, fino
al 584 dove re Autari intervenne.
demanio reale
Si stabilì il : metà dei territori di ciascun ducato diventò
compenso del re che formava la sua ricchezza, con tasse, e forza, con soldati.
Per amministrare questi territori il re istituì i gastaldi, un primo accenno di
burocrazia statale.
I longobardi non riuscirono mai a conquistare l’intera Italia: Ravenna, la
Pentapoli, il ducato di Roma e la Via Flaminia non furono mai presi, la
Via Flaminia divideva l’Italia in due:
Longobardia Maior: con capitale Pavia
Longobardia Minor: due grandi ducati, Spoleto e Benevento
La spartizione del territorio du sancita nel 595 con Agilulfo e la moglie
Teodolinda.
Oltre ai bizantini c’erano due grandi altri problemi: il rapporto con i Franchi e
la Chiesa.
I Franchi miravano ad espandersi presso il nord Italia, mentre il papa ottenne
molto potere a Roma e accusava i longobardi per via della società nettamente
divisa che si era creata con dominatori guerrieri, longobardi, e quella dei Latini
che erano oppressi. Questa divisione fu anche data dal fatto che i romani erano
cattolici mentre i longobardi ariani.
Tra il VI e VII secolo iniziarono ad essere affrontati i problemi della chiesa:
Teodolinda, bavarese, divenne moglie di Autari; nacque dunque
(antifranca)
un’alleanza con i Bavari e una ostilità con i Franchi.
A Teodolinda fu permesso di scegliere un secondo marito, dopo Autari, e
farlo diventare re; lei scelse Agilulfo. Essa avvicinò i Longobardi ai Latini
essendo cattolica, inoltre si garantì l’appoggio del papa.
Gregorio I intraprese una azione di pace con i Longobardi e la
diffusione de cristianesimo con la riorganizzazione interna della
Chiesa (non possedeva ne ancora una istituzione politica) Teodolinda collaborò
con il papato anche dopo la morte di Gregorio
Da Rotari a Liutprando
I longobardi si erano dunque trasformati in “governanti”. Nel 636 salì al
potere re Rotari che successivamente emanò un editto scritto in
latino, 643, che testimonia i fenomeni sociali passati, questo stabiliva delle
leggi valide solo per i Longobardi. Sanciva una profonda rottura rispetto al
principio romano “legge uguale per tutti” e lo sostituì con il principio della
“personalità della legge”, a persone diverse si applicavano leggi differenti.
Tra le leggi più importanti troviamo:
‐ Quelle relative alla faida, tipica del diritto germanico, e stabiliva che
l’intero clan era impegnato a vendicare l’offesa posta ad un membro. La
faida venne poi sostituita con il guidrigildo, una multa in denaro.
‐ Quella relativa all’ordalia, giudizio divino, dove si svolgeva la prova
del fuoco e si diceva “tu hai ragione e allora interverrà Dio a salvarti”
Da questo articolo possiamo ottenere informazioni sulla condizione della
donna: la tutela del mundoaldo
essa era soggetta al mundio, , (questa ricadeva
sul re se non cera nessuno) il quale dava le varie approvazioni. La donna era in
una situazione di inferiorità siccome non poteva sottrarsi al mundio
L’editto di Rotari fissava l’età minima del matrimonio a 12 anni, il marito
pagava al padre il presso del mundio (fader fio) e la moglie poi veniva
riconosciuta dopo la prima notte di nozze, il mattino seguente il marito
morgengabe
offriva il , una dote che non poteva superare il 25% del
patrimonio del marito.
L’editto tutelava e proteggeva le donne, in caso di celebrazione contro
volontà della sposa era annullato e punito come ogni forma di adulterio e
violenza sessuale.
Dopo Rotari ci fu un cinquantennio di crisi senza un sovrano, si
susseguirono 15 re e questo periodo è caratterizzato da faide e ribellioni.
massimo
Nel 712 salì al potere Liutprando con il quale il regno ebbe il
splendore. Rafforzò il potere regio riducendo il ruolo dei duchi e creò un solido
sistema burocratico.
Emanò una serie di leggi che gli garantirono l’appoggio dei Latini
(introduzione garanzie per i poveri contro le violenze dei ricchi)
Bizantini, Papa, duchi di Spoleto e
In politica estera ebbe 4 ostacoli:
Benevento e i Franchi.
Inizialmente assunse un atteggiamento pacifco e di sottomissione alla
chiesa ma successivamente conquistò dei territori ai bizantini donandoli
donazione di Sutr
poi al papa nel 727, i, iniziandone così un’alleanza.
Successivamente attaccò e conquistò Ravenna e il papa, vedendo la forza
di Liutprando crescere, chiese aiuto ai Franchi, tuttavia il re longobardo
aveva già un accordo con Carlo Martello, maggiordomo dei franchi, per questo
non intervennero. Liutprando si limitò alla conquista dei territori intorno a
Roma e nel 744 conquistò gran parte dell’Italia.
La brusca fine del regno longobardo
Con la morte di Liutprando salì al potere re Astolfo che intraprese una
serie di campagne militari, il papa si rivolse ai franchi, questa volta a
Pipino il Breve, figlio di Carlo Martello che intervenì siccome Astolfo non era il
legittimo erede (era Rachis). Nel 754 stipulò con Stefano II una alleanza
anti-longobarda in cambio della ascesa al trono di Pipino. Per due volte
754 e 756 i longobardi vennero sconfitti donando i territori conquistati al papa
creando così una potenza, la Chiesa.
Desiderio, successore di Astolfo, approfttò del conflitto tra Carlo e
Carlomanno facendo eleggere un papa di suo gradimento, Stefano III, che
morì presto mentre Carlo diventò sovrano dei Franchi.
Desiderio scese in guerra contro il papa e quindi contro Carlo, nel 773
venne sconftto a Pavia e suo fglio Adelchi a Brescia. In questo modo
l’Italia settentrionale finì sotto il dominio dei Franchi mentre quella centrale
dello Stato della Chiesa. Ai longobardi rimase il ducato di Benevento.