Concetti Chiave
- Ugo Foscolo's thought is marked by a blend of Enlightenment rationality and pre-Romantic fascination with death, influenced by contemporaries like Vittorio Alfieri and Giuseppe Parini.
- Foscolo's worldview is a conflict between materialism and romantic anxiety, rejecting Christian faith and adopting a mechanistic view of the universe.
- Poetry, for Foscolo, serves multiple purposes: it immortalizes history, civilizes, promotes freedom, and provides aesthetic pleasure, acting as a refuge from the harshness of reality.
- The poet's role is to channel personal experiences creatively, transcending mere emulation, and fostering ideals like freedom and beauty.
- Foscolo's style intertwines Neoclassicism, with its Greek influences and stylistic harmony, and Preromanticism, characterized by a consoling yet harsh view of nature.

Indice
Il pensiero dell’autore e la sua concezione poetica
La cultura di Foscolo, di formazione classica, è caratterizzata dalla presenza di elementi di vario genere: dai concetti illuministi, come la razionalità e l’ateismo, a quelli preromantici, come il gusto della morte.
Il pensiero artistico dell’autore si è plasmato negli anni anche grazie alle molte influenze dei suoi contemporanei, come Vittorio Alfieri, definito il “protoromantico per eccellenza”, da cui Foscolo prese la tensione alla libertà, Giuseppe Parini, da cui prese l’impegno civile, e Giambattista Vico, da cui ereditò la concezione ciclica della storia. Con il trattato di Campoformio, quando Napoleone cedette Venezia all’Austria, Foscolo perse fiducia nelle istituzioni politiche e sviluppò da qui la concezione poetica del pessimismo letterario, un concetto che lo accompagnò poi per tutta la vita e la sua produzione artistica.
Un pensiero a cavallo di due secoli contraddittori
Nel suo pensiero e nella sua poetica, Foscolo imprime tutti gli ideali che caratterizzano anche la sua vita privata, ammantandoli però di un alone artistico che impresse così nelle sue opere ed espresse tramite i suoi personaggi. Alla base della poetica di Foscolo c'è sempre la sua personalità contraddittoria, che risente dell’epoca storica in cui è nato, a metà tra l’Illuminismo e il Romanticismo. Questi due movimenti letterari e artistici sono già di per sé molto contraddittori e segnarono un decisivo sviluppo controcorrente tra Settecento e Ottocento. Ecco come si può spiegare la forte contraddittorietà dell’autore, che si riscontra anche nelle sue opere, che contrappone sempre gli ideali illuministi e il profondo legame con le passioni umane, senza mai trovare un perfetto equilibrio. Foscolo incarna, quindi, la figura preromantica del genio sregolato per le diverse attività intraprese e per le decisioni improvvise. Nella sua poetica, inoltre, convivono elementi neoclassici, come l’esaltazione dell’antica Grecia, la compostezza linguistica, e le principali tendenze preromantiche, come l’autobiografia, il patriottismo e le visioni notturne. Le concezioni alla base del suo pensiero sono:
- Visione atea dell’universo, che porta l’uomo, dopo la sua morte, a dissolversi nel nulla;
- Vita intesa come sofferenza, la morte come unica soluzione, raggiunta spesso attraverso il suicidio;
- Le illusioni - come l’amicizia, la poesia e il patriottismo - capaci di alleggerire il peso delle tragedie e delle delusioni della vita.
Foscolo e la visione del mondo e dell’universo
Motivo centrale della vita di Foscolo e della sua poesia è l’appassionata ricerca dell’origine e della giustificazione della nostra esistenza. In lui si riflette il travaglio fra il materialismo e la nuova ansia religiosa che fu propria del romanticismo. Perduta la fede cristiana, il Foscolo aderisce alle dottrine materialistiche che si presentano alla sua ragione con un carattere di certezza. Ritiene, cioè, valide e sicure solo le conoscenze che gli derivano dai sensi e dalla ragione, e concepisce, di conseguenza, l’universo, come un ciclo perenne di nascita e morte; un ciclo di cui dobbiamo rassegnarci a comprendere scientificamente le fasi rinunciando a capirne le ultime ragioni, perché sfuggono alla nostra esperienza. Elabora quindi una concezione della natura meccanicistica: la natura è un continuo divenire, ogni elemento che la compone, uomo compreso, è costituito di materia soggetta a un ciclico processo di trasformazione. L'universo è una macchina regolata da leggi precise, meccaniche, mosse da un principio di autoconservazione. La natura prevede che non esista vita oltre la morte, ma che le due dipendano da processi di aggregazione e disgregazione della materia. Questo pensiero materialistico della morte è di sicuro qualcosa che rimanda a Lucrezio, ma al contrario del filosofo, Foscolo non crede che la natura materialistica possa esaltare la conoscenza dell’uomo, bensì al contrario sottolinea i limiti dell'uomo che non ha un posto privilegiato al mondo ma è soggetto a una natura solitaria, minacciosa, maligna. Questo dissidio tra ragione e cuore provoca nel poeta una profonda inquietudine, ansia (romantica), che si rispecchia nella sua vita tormentata e movimentata. Dio, l’anima e l’immortalità e la provvidenza sono esclusi dal pensiero di Foscolo e appaiono un mistero indecifrabile. L’esistenza è vista come un continuo errare senza scopo verso una felicità irraggiungibile che termina nella morte e nel nulla eterno. Per il poeta l’uomo ha valore a seconda dell’intensità delle sue passioni, è il “forte sentire” che differenzia gli individui e che si esplica non tanto attraverso le parole ma attraverso l’azione.
La concezione della poesia e del ruolo del poeta
La poesia del Foscolo è una vocazione, un bisogno innato di esprimere con il canto i propri ideali e stimolare gli animi all’azione. La poesia ha una funzione eternatrice, ricorda gli avvenimenti storici e li rende immortali, così annienta anche l’illusione della morte e della dimenticanza dell’uomo. Ma questa ha anche altre funzioni: la poesia deve essere civilizzatrice e universale, portando l’uomo a scoprire le sue virtù morali, antropologico, poiché grazie alla poesia l’uomo può edicarsi e costruire una società di eguali, politico, perché promuove la libertà dell’uomo e, in ultimo, estetico perché dà accesso al bello. Egli ha una sete di ideali come la libertà, la giustizia, l’amore, la bellezza, la patria, l’eroismo, l’immortalità, irrealizzabili nella vita e nella storia ma dei quali egli sentiva la necessità di ispirarsi per dare un significato alla propria esistenza.
La poesia è per il Foscolo la voce più alta delle illusioni, espressione di umanità e civiltà, perché fa vivere questi ideali nel mondo, li sottrae al nulla della morte, eternando nei secoli gli spiriti di eroi e poeti che li hanno fermati. Solo operando virtuosamente possiamo trovare una ragione alla nostra vita e l’unica possibile immortalità che consiste nel ricordo, nella tradizione. Egli guarda al periodo classico-greco come all’unico grande momento di armonia e purezza. Infatti i suoi testi sono ricchi di rimandi alla mitologia classica, con un lessico ricercato e solenne, ricco di latinismi e grecismi.
Il poeta, in questa concezione, deve essere per Foscolo un genio creativo la cui opera non deve essere frutto di emulazione, ma di esperienze e sentimenti personali. Il poeta deve essere libero e non soggetto alle regole della critica letteraria.
Nel rifugio delle illusioni
Data la sua concezione pessimistica del mondo e della natura, che conducono inevitabilmente alla morte, un altro rifugio disponibile per l’uomo oltre la poesia sono le illusioni. Creare illusioni significa per il poeta reagire in maniera vigorosa a una natura e una società a cui l'uomo è soggetto. Pur consapevole che le illusioni sono appunto illusorie, non reali, individua in esse uno strumento di riscatto dell'uomo che nei sensi e nelle passioni può trovare la chiave di accesso alla vita. La più grande illusione è la gloria che coincide con l’ansia di superare la morte lasciando un ricordo indelebile di sé. Infatti non credendo nell'immortalità dell'anima, riconosce che solo attraverso la gloria l'uomo può lasciare un ricordo di sé: sono le azioni che restano nella storia umana. Il compito del poeta in questo caso è quello di mediare tra il pessimismo e le illusioni, saper moderare le passioni degli uomini e incanalarle verso i giusti ideali. Man mano che le delusioni politiche si faranno più aspre, Foscolo accentuerà sempre di più l'idea di una poesia creatrice di “oggetti e mondi diversi” alternativi alla durezza della realtà, e fonte di suprema armonia. Foscolo esprime questa dualità anche in due suoi personaggi:
da un lato Jacopo Ortis, eroe dalle forti passioni;
dall’altro Didimo Chierico, realista senza illusioni.
Tra Romanticismo e Neoclassicismo
Lo stile poetico di Foscolo si può facilmente ricondurre al Neoclassicismo, che proponeva un ideale di bellezza assoluta raggiungibile tramite un’armonia stilistica. Egli si rifà ai classici greci, e non ai latini, un dettaglio che rivela una grande novità per questo movimento letterario, definito appunto classicismo foscoliano. In realtà, Foscolo si può definire anche un esponente del Preromanticismo per la sua visione di una natura consolatoria ma matrigna, e per l'attrazione per paesaggi notturni e sepolcrali.
Per ulteriori approfondimenti su Ugo Foscolo vedi anche qua
Domande da interrogazione
- Quali sono le influenze principali nel pensiero poetico di Ugo Foscolo?
- Come Foscolo concepisce la poesia e il ruolo del poeta?
- Qual è la visione del mondo e dell'universo di Foscolo?
- Qual è il ruolo delle illusioni nella poetica di Foscolo?
- In che modo Foscolo si colloca tra Romanticismo e Neoclassicismo?
Foscolo è influenzato da elementi illuministi come la razionalità e l'ateismo, e da concetti preromantici come il gusto della morte. Ha subito l'influenza di contemporanei come Vittorio Alfieri, Giuseppe Parini e Giambattista Vico.
Foscolo vede la poesia come una vocazione innata che deve stimolare gli animi all'azione e avere una funzione civilizzatrice, universale, politica ed estetica. Il poeta deve essere un genio creativo, libero dalle regole della critica letteraria.
Foscolo adotta una visione materialistica e meccanicistica dell'universo, dove la vita è un ciclo di nascita e morte senza scopo ultimo. L'uomo è soggetto a una natura solitaria e minacciosa, e l'esistenza è vista come un continuo errare verso una felicità irraggiungibile.
Le illusioni, come l'amicizia, la poesia e il patriottismo, sono viste da Foscolo come strumenti per alleggerire le tragedie della vita. La gloria è la più grande illusione, permettendo all'uomo di lasciare un ricordo indelebile di sé.
Foscolo si colloca tra Romanticismo e Neoclassicismo, adottando uno stile poetico neoclassico con riferimenti ai classici greci, ma anche elementi preromantici come la visione di una natura consolatoria ma matrigna e l'attrazione per paesaggi notturni.