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Concetti Chiave

  • "A Zacinto" è un sonetto di Ugo Foscolo che esprime il legame tra il poeta e la sua patria, Zacinto, attraverso un parallelismo con Ulisse, simbolo del ritorno impossibile.
  • Nel sonetto "A Zacinto", Foscolo utilizza un linguaggio che oscilla tra neoclassicismo e romanticismo, riflettendo una sensibilità appassionata e non armonica.
  • Il tema della "morte illacrimata" è centrale in "A Zacinto", rappresentando una morte solitaria senza conforto, un leitmotiv nella produzione foscoliana.
  • "Alla sera" affronta il tema della morte come una quiete benvenuta, utilizzando la sera come metafora del riposo eterno e della fuga dalle angosce della vita.
  • La struttura di "Alla sera" divide il sonetto in due parti: una statica che descrive la sera e una dinamica che esplora l'effetto calmante della sera sul poeta.
Questo appunto di Italiano spiega e analizza due delle più importanti poesie del poeta italiano amante della patria, Ugo Foscolo, soffermandosi a commentare le origini della forma poetica prescelta e i temi cari all'autore.
Analisi delle poesie di Ugo Foscolo: Zacinto e Alla sera articolo

Indice

  1. A Zacinto
  2. Il sonetto e l'ulissismo
  3. Alla sera
  4. Spiegazione e tematiche

A Zacinto

Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque
Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque
cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.
Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura

Il sonetto e l'ulissismo

A Zacinto

è un sonetto di Ugo Foscolo composto tra il 1802 e il 1803 ed è dedicato a Zacinto, l’attuale isola di Zante, in cui il poeta nacque nel 1778.
Il sonetto da uno schema di rime alternate ABAB nelle due quartine e uno schema di rime ripetute senza ordine CDE-CED nelle due terzine.
Il sonetto è un tipo di componimento ideato da Jacopo da Lentini, ma a esso furono dati dei canoni precisi da Petrarca.

Sorsero la scuola petrarchista e antipetrarchista, che sostenevano o si opponevano allo schema di Petrarca.
Tale schema è caratterizzato da versi che contengono un pensiero completo. Ciò significa che un versi o una coppia di versi ha un senso compiuto, stabilito dai segni di interpunzione forte.
A differenza dello schema di Petrarca, Foscolo utilizza i punti soltanto nelle due terzine. Il suo intento non è rompere la tradizione schematica però non riesce a chiudere i suoi pensieri in schemi fissi e rigidi a causa del suo temperamento passionale. Il sonetto è caratteristico del neoclassicismo. Sconfinando tra i versi per la sua passione, l’opera assume un carattere affine al romanticismo.
Il sonetto è la prova della sensibilità di Foscolo, non armonica ma passionale.
I temi trattati nel sonetto sono la patria e la morte illacrimata.
La patria è un tema importante per Foscolo. Egli si definisce come figlio della sua patria, che ne è madre.
La morte illacrimata è un leimotiv o fil rouge nella produzione foscoliana. Il termine “illacrimato” è un neologismo coniato da Foscolo per indicare una morte che non vede un caro a consolare la tomba del defunto.
Il tema della patria è strettamente legato alla mitologia e al personaggio di Ulisse, che è un tópos (luogo ricorrente), simbolo del rientro in patria.
Foscolo si riferisce, omettendo il nome, ad Omero il quale cantò e rese eterno il viaggio di ritorno di Ulisse, ostacolato da Poseidone, nell’Odissea. Si crea il parallelismo tra Ulisse e Foscolo, entrambi esuli. Il primo “baciò” Itaca, cioè ritorno in patria, invece il secondo non fece più ritorno all’isola di Zacinto alla quale resta solo il suo canto.
L’ulissismo che tormenta Foscolo è presente anche in Ungaretti, che si arruolò nell’esercito durante il Primo conflitto mondiale per illudersi di appartenere ad una patria per cui combattere.
Il poeta definisce sacra la sua terra e le sue sponde. Di fatto, le sponde delle isole ioniche sono il luogo in cui nacque Venere già giovinetta e, tra queste, rientrano anche le sponde di Zacinto, che è resa lussureggiante, feconda, ricca e fertile dalla dea.
Al contrario Itaca è descritta come “arida e petrosa” ma, nonostante ciò, essa è comunque cara ad Ulisse, poiché è la sua patria.
Il personaggio di Ulisse, bello di fama e di sventura, non è più l’eroe omerico saggio ma un eroe romantico, pieno di difficoltà da affrontare.
Per questo motivo, Foscolo oscilla tra il romanticismo e il neoclassicismo.
Le prime tre strofe creano un unico periodo, la cui sintassi presenta inversioni e frasi intersecate che simboleggiano l’abbondanza di sentimento del poeta difficile da disciplinare. È presente anche la figura retorica della litote, cioè la doppia negazione, in “non tacque”. Tutte le scelte stilistiche non sono casuali ma sono mirate a mostrare la confusione del sentimento intimo dell’autore.
Analisi delle poesie di Ugo Foscolo: Zacinto e Alla sera articolo

Alla sera

Forse perché della fatal quïete
Tu sei l’immago a me sì cara, vieni,
O Sera! E quando ti corteggian liete
Le nubi estive e i zeffiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquiete
Tenebre, e lunghe, all’universo meni,
Sempre scendi invocata, e le secrete
Vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
Questo reo tempo, e van con lui le torme
Delle cure, onde meco egli si strugge;
E mentre io guardo la tua pace, dorme
Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.

Spiegazione e tematiche

Alla sera

è un sonetto composto da Ugo Foscolo tra il 1802 e il 1803. L’opera presenta uno schema di rime ripetuto ABAB ABAB e CDC DCD ed è divisa in due parti da un punto alla fine della seconda strofa.
La poesia presenta come oggetto di riflessione la natura, caratteristica del romanticismo. Ogni autore di quest’epoca ha un rapporto soggettivo con la natura.
La prima parte della poesia è statica e rappresenta la descrizione della sera e di come il poeta l’accoglie. La sera è ben accetta da Foscolo sia in estate che nel freddo inverno. Essa scende sempre cara e invocata e occupa i pensieri del poeta.
La seconda parte della poesia, le due terzine, è dinamica e descrive l’effetto della sera sul poeta. Questo momento della giornata porta Foscolo a pensare alla morte, tenendo conto che, così come finisce la giornata, così c’è la sera della vita, cioè la morte. La morte è denominata dal poeta come “nulla eterno” con l’utilizzo della figura retorica dell’ossimoro. Pensare alla morte non agita Foscolo ma lo acquieta. La sera lo calma e lo porta a pensare alla morte, che non gli crea ansie.
Nell’ultimo verso, l’allitterazione “r” accompagna il significato del verso: Foscolo si sente a disagio nel “reo tempo” in cui vive poiché ingiusto. Tale sentimento è presente anche in Alfieri che fugge nella “selva” per sfuggire alla sua epoca. La morte non angoscia il poeta, ma lo tranquillizza. Essa rappresenta la fine degli affanni e delle ansie della vita e un punto di fuga dal reo tempo.
Per ulteriori approfondimenti su Ugo Foscolo vedi anche qua.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i temi principali trattati nel sonetto "A Zacinto" di Ugo Foscolo?
  2. I temi principali del sonetto "A Zacinto" sono la patria e la morte illacrimata. Foscolo si definisce figlio della sua patria, e la morte illacrimata rappresenta una morte senza il conforto di un caro.

  3. Come Foscolo utilizza la forma del sonetto in "A Zacinto"?
  4. Foscolo utilizza uno schema di rime alternate nelle quartine e ripetute nelle terzine, ma non segue rigidamente lo schema petrarchesco, riflettendo il suo temperamento passionale e la sua sensibilità non armonica.

  5. Qual è il significato della sera nella poesia "Alla sera"?
  6. Nella poesia "Alla sera", la sera è vista come un'immagine della quiete fatale e porta il poeta a riflettere sulla morte, che non lo angoscia ma lo calma, rappresentando la fine delle ansie della vita.

  7. In che modo Foscolo si relaziona al personaggio di Ulisse nel sonetto "A Zacinto"?
  8. Foscolo crea un parallelismo tra sé e Ulisse, entrambi esuli. Ulisse ritorna a Itaca, mentre Foscolo non può tornare a Zacinto, lasciando solo il suo canto alla patria.

  9. Qual è l'effetto della sera sul poeta nella seconda parte di "Alla sera"?
  10. Nella seconda parte di "Alla sera", la sera induce Foscolo a pensare alla morte, che non lo agita ma lo tranquillizza, offrendo un rifugio dal "reo tempo" in cui vive.

Domande e risposte

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