Omero - Biografia
Quando si parla di Omero, scrittore di due grandi poemi, l’Iliade e l’Odissea, la prima domanda d’obbligo è questa: Omero è veramente esistito? Alcuni studiosi affermano che al tempo in cui si pensa sia vissuto Omero, forse verso il IX secolo a.C., la scrittura non era ancora di uso comune, per cui è impossibile che una sola persona abbia composto due opere così lunghe. Per questi critici, i due poemi risulterebbero dall’unione di molte leggende popolari, composte da autori diversi; solo molto più tardi questi racconti sparsi sarebbe stati raccolti per iscritto e ordinati in modo tale da formare i due poemi che conosciamo. Altri, invece, hanno supposto che l’Iliade e l’Odissea trovino origine in due brevi racconti molto antichi; successivamente, essi vennero tramandati oralmente di generazione in generazione; ogni volta, colui che li ripeteva li arricchiva di particolari o di un episodio nuovo fino a raggiungere la lunghezza che conosciamo. Gli Antichi erano comunque convinti che Omero fosse esistito veramente, a tal punto da scolpirne il volto nel marmo e anche la critica moderna è dello stesso parere. Alcuni scrittori antichi sono persino giunti ad avere notizie biografiche su di lui, ma non sappiamo in che modo.
Molte città del Mare Egeo si contendono l’onore di aver dato i natali al poeta. Esse sono Smirne, Rodi, Chio, Itaca, Atene ed altre. Pare che il padre si chiamasse Meone, ma il ragazzo rimase molto presto orfano di entrambi i genitori. Sappiamo che visse non solo orfano, ma anche in condizioni esistenziali di estrema povertà e questa notizia contribuisce a creare intorno a lui un alone di austera nobiltà. Per certo abbiamo notizie dei suoi studi di lettere e musica e quando il suo maestro, Femio, morì egli prese il suo posto. Ad un certo punto un mercante, di nome Mente, lo prese con sé come compagno di viaggio ed insieme compirono viaggi attraverso tutto il Mediterraneo. Approdò anche a Itaca ed è qui che egli poté raccogliere molte notizie sulla vita di Ulisse. In questa isola egli ebbe i primi sintomi di una grave malattia che lo privò per sempre della vista. Nonostante questo, egli non interruppe i suoi viaggi. Sostando a Chio, incontrò un ricco protettore: riaprì una scuola e continuò la stesura dell’Iliade, iniziata da tempo. Più tardi compose l’Odissea. Tuttavia, non volle rimanere a lungo a Chio e si mise di nuovo in viaggio, forse con l’intento di trovare sempre nuovo pubblico interessato ad ascoltare i suoi racconti. La morte lo colse nell’isoletta di Io.
Per concludere si può dire che anche se la biografia di Omero è leggenda, questo non toglie nulla alla sua grandezza poetica: egli resta il più grande poeta dell’Antichità e di tutti i tempi perché ha saputo dipingere un ritratto vivo e possente degli eroi greci; ha descritto il loro coraggio e la loro forza in battaglia , ma anche i loro sentimenti e gli affetti più cari come l’amicizia, l’amore, la gioia, il dolore, con sfumature e tratti che sono ancora validi nei tempi moderni.