Concetti Chiave
- Il primo Novecento segna il passaggio da un'epoca di ottimismo a una di incertezza, con l'irrazionale e l'inconscio in primo piano grazie a Freud e Einstein.
- La psicoanalisi di Freud rivoluziona la comprensione della mente umana, introducendo l'inconscio e spogliando l'io della sua centralità.
- Le Avanguardie, come il futurismo, rinnovano l'arte rifiutando la realtà mimetica e celebrando la modernità e la velocità.
- Il romanzo evolve esplorando temi come il doppio e l'assurdo, con personaggi antieroi che incarnano il senso di inadeguatezza.
- Nuove tecniche narrative come il flusso di coscienza e il tempo interiore emergono, evidenziando la percezione soggettiva del tempo.
Indice
L’età dell’incertezza
Il secondo Ottocento era stato un’epoca di ottimismo e sviluppo, caratterizzato dalle innovazioni tecniche e scientifiche della seconda rivoluzione industriale. Sul piano filosofico, a questa visione corrispondeva il positivismo. Nel nuovo secolo si sviluppa un rifiuto della razionalità, anzi l’irrazionale e l’inconscio prendono piede grazie alla psicoanalisi di Freud e alla teoria della relatività di Einstein. Gli autori iniziano a indagare la psiche umana, a interpretare i sogni. Il tempo non è più soggettivo e non esiste un ordine cronologico: il tempo misurabile differisce da quello psicologico. In pittura queste concezioni si traducono con il cubismo: la realtà viene sfaccettata in vari frammenti ma che mostrano i vari punti di vista in un unico istante.Nascono le Avanguardie (es. futurismo), che rompono con i linguaggi tradizionali e propongono delle vere e proprie innovazioni. Il mito della velocità si riverbera nella maggior parte delle correnti artistiche del tempo. Se da una parte però la rapidità tecnologica sembra farsi onnipotente, dall’altra arrivano le prime contraddizioni della modernità (es. Titanic nel 1912).
La teoria della psicoanalisi
Freud studia l’inconscio, la parte nascosta dell’individuo che agisce sugli impulsi dell’uomo. E’ costituito da una serie di pensieri latenti che per un meccanismo di difesa sono tenuti lontano dalla coscienza, ma la sua presa di coscienza porta l’uomo alla perdita delle certezze e della sicurezza. Attraverso l'interpretazione dei sogni è possibile accedere all’inconscio e comprendere i meccanismi della mente. L’io si trova quindi spogliato della propria centralità, motivo per cui Freud parla di seconda rivoluzione copernicana. Il passaggio ideologico dal sistema geocentrico a quello eliocentrico è stato infatti la prima catastrofe per la coscienza umana.
Nuova corrente letteraria
Questo periodo è dunque definito Età delle incertezze, proprio per questa perdita di certezze di cui l’inetto di Italo Svevo si fa portavoce: l’inetto ha la consapevolezza di non poter conoscere tutto. Concetto che si avvicina a quello del “maledetto sia copernico” e “lo strappo del cielo di carta” di Pirandello e del suo Mattia Pascal.Le avanguardie offrono nuovi codici e nuove forme espressive e rifiutano la riproduzione mimetica della realtà (es. cubismo, futurismo, dadaismo, surrealismo ed espressionismo). La caratteristica principale è la perdita della linearità del tempo a causa della memoria e del ricordo, che inconsapevolmente suscitano emozioni e fanno rivivere al protagonista un viaggio nella proprio introspettività.
Primo manifesto del futurismo
Il futurismo presenta sé stesso in un manifesto del 1909 pubblicato su Le Figaro e poi su Poesia. Vengono espressi i nuovi ideali novecenteschi: la bellezza della velocità, idealizzazione della guerra e posizione interventista (appoggio alla politica coloniale), elogio della modernità e dello sviluppo tecnologico. La guerra è vista come un’ occasione per risorgere. Molti intellettuali sostengono l’avanguardia come ad es. Aldo Palazzeschi in un primo e momento, mentre D’Annunzio può essere considerato un antesignano del futurismo.I futuristi provocano il pubblico borghese, dimostrando di ritenere ancora possibile indirizzare i desideri del pubblico. Sfruttano le arti, la pubblicità e le riviste (come Lacerba, La Voce) per la propria campagna interventista. Il movimento si caratterizza quindi per una violenta polemica antiborghese, legame tra modernità e violenza. Le loro posizioni ideologiche troveranno corrispondenza con il fascismo nascente (fasci di combattimento nel 1919). Mussolini, per ottenere un maggiore consenso popolare, sfruttò come diremmo oggi i “media” (propaganda, Eiar, istituto Luce, slogan, canzoni, cinecittà), abolendo invece la libertà di pensiero agli oppositori. Puntava anche ad avvicinare gli intellettuali, motivo per cui affidò al ministro dell’educazione Giovanni Gentile una riforma dell’istruzione. Gentile redige il Manifesto degli intellettuali del fascismo, sottoscritto anche da Pirandello e Ungaretti. In risposta, Croce scrisse il Manifesto degli intellettuali antifascisti, a cui sottoscrisse anche Eugenio Montale. L’opposizione vedeva il PPI di don Luigi Sturzo e il PCI di Antonio Gramsci, che incarcerato dalle autorità fasciste scrisse “Quaderni dal carcere”. Per lui il tardo compimento dell’unità d’Italia ha causato la formazione di una borghesia debole e l’assenza di una cultura nazionale.
La rivoluzione del romanzo
Con la psicoanalisi viene fuori un mondo nuovo che caratterizza il primo 900 e il romanzo. Il romanzo si evolve per nuclei tematici. Questo scavo nell’interiorità alimenta anche l’interesse per il tema del doppio, del sogno e in generale tutto il mondo invisibile agli occhi, tutto ciò che si trova sotto l’iceberg di Jung (inconscio) e emerge nei sogni o a livello di percezioni. Tutto è soggettivo e gli autori svelano l’assurdo dell’esistenza [Kafka, Camus, Pirandello]. Il personaggio è un antieroe, è un inetto: fa cose che non riflettono i loro desideri, non riescono a compiere un'evoluzione e sono incapaci di agire, sono deboli. Questo aspetto è il tema principale delle opere di Svevo in cui egli distingue i dominatori, coloro che sono sicuri di sé, e gli inetti, come Zeno, che hanno un senso di inadeguatezza.Sono dei romanzi vicini a noi, fanno da specchio alla nostra anima in quanto il senso dell’inadeguatezza è un tema odierno: ci riconosciamo in Zeno in quanto siamo tormentati da questo senso di inadeguatezza. In questo senso Schopenhauer è un altro filosofo fondamentale in questo periodo in particolar modo la concezione che la vita sia un pendolo che oscilla tra dolore e noia. Si collega a questo concetto perché, essendo incapaci di cambiare il mondo, ci rimane solo la sofferenza.
Tecniche narrative
Vengono introdotte anche nuove tecniche narrative ed espressive quali il tempo interiore, che scatta grazie a meccanismi involontari della memoria. Un oggetto o una sensazione possono portare ad un ricordo. Inoltre il tempo è relativo, cambia la percezione mentre il tempo misurabile rimane lo stesso. Quando svolgiamo certe attività sembra che il tempo scorra in modo più lento. Questa assenza di linearità e di chiarezza è trasposta anche nella struttura della prosa. Esiste anche un tempo misto in cui il ricordo del passato è alterato da momenti del presente e da proiezioni del futuro (ci permette di vivere in 3 momenti diversi, la nostra mente può spaziare tra questi momenti).Altra tecnica introdotta è il flusso di coscienza [ing: Joyce e Woolf].
Romanzieri di questa corrente: Proust, Joyce, Woolf, Svevo, Pirandello, Mann.
Proust era considerato le ‘romancier du souvenir’, in quanto per lui il tempo oggettivo non conta al contrario della percezione del tempo, che è soggettiva. Utilizza spesso il meccanismo della memoria involontaria, causata da un oggetto o da una sensazione che sblocca un ricordo passato. Ad es. la madeleine, il gusto del dolce inzuppato nella tazza di tè fa tornare in mente una serie di ricordi, in maniera incontrollabile. Affiorano tutti i ricordi dell’infanzia involontariamente, non ci ha pensato in modo diretto. La memoria volontaria infatti è meno affidabile in quanto seleziona momenti significativi della vita per dare una rappresentazione soggettiva di noi.
I tratti del romanzo ottocentesco (soprattutto la descrizione dettagliata di ambienti e personaggi) sopravvive con Thomas Mann, che convivono però con problematiche tipicamente novecentesche: contrasto tra arte e ordine borghese, rapporto tra arte e malattia, contrasto tra le aspirazioni individuali e il proprio ruolo nella società.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali caratteristiche dell'Età dell'incertezza?
- Come si manifesta la teoria della psicoanalisi di Freud nel contesto culturale del primo Novecento?
- Quali sono le innovazioni introdotte dalle Avanguardie artistiche?
- In che modo il romanzo si evolve nel primo Novecento?
- Quali nuove tecniche narrative emergono nel primo Novecento?
L'Età dell'incertezza è caratterizzata dal rifiuto della razionalità, con l'irrazionale e l'inconscio che prendono piede grazie alla psicoanalisi di Freud e alla teoria della relatività di Einstein. Gli autori esplorano la psiche umana e interpretano i sogni, mentre il tempo diventa soggettivo e non cronologico.
La psicoanalisi di Freud esplora l'inconscio, rivelando pensieri latenti che influenzano l'uomo. Questo porta alla perdita di certezze e sicurezza, con l'interpretazione dei sogni che permette di accedere ai meccanismi della mente, spogliando l'io della sua centralità.
Le Avanguardie, come il futurismo, introducono nuovi codici espressivi e rifiutano la riproduzione mimetica della realtà. Si caratterizzano per la perdita della linearità del tempo e l'esplorazione dell'introspezione, con un forte legame tra modernità e velocità.
Il romanzo del primo Novecento si evolve esplorando l'interiorità e temi come il doppio e il sogno. Gli autori svelano l'assurdo dell'esistenza, con personaggi antieroi che riflettono un senso di inadeguatezza, come nelle opere di Svevo e Pirandello.
Emergono tecniche narrative come il tempo interiore e il flusso di coscienza. Il tempo diventa relativo, con la memoria involontaria che sblocca ricordi passati. Autori come Proust, Joyce e Woolf esplorano queste tecniche, enfatizzando la percezione soggettiva del tempo.