Concetti Chiave
- Il romanzo europeo del Novecento si evolve abbandonando la forma organica e chiusa del Naturalismo, diventando più aperto e senza regole fisse.
- Le avanguardie del periodo introducono nuove aperture nel romanzo, influenzate da scoperte scientifiche e concezioni filosofiche moderne.
- L'attenzione si sposta sulla soggettività e sull'esplorazione interiore, rivelando l'alienazione e la crisi esistenziale dell'individuo.
- La tematica dell'assurdo emerge nei lavori di autori come Kafka, mentre lo straniamento è presente in Joyce e Woolf.
- L'oggettività di autori americani come Hemingway evidenzia l'incomprensibilità delle cause del comportamento umano.
Indice
Evoluzione del romanzo europeo
Nella prima metà del Novecento, grazie anche all'esperienza delle avanguardie, il romanzo europeo va incontro a una profonda evoluzione e tende ad abbandonare la forma organica, ben calibrata e conclusa, che aveva assunto nel secolo precedente, nelle opere di impostazione "realistica", basate sull'idea che la letteratura rispecchiasse la realtà della vita; questa idea aveva avuto la sua massima espressione con il Naturalismo, i cui rigidi principi, teorizzati da Emile Zola, avevano trasformato il romanzo in un sistema completamente "chiuso". Si esaurivano, in questo modo, le potenzialità, espressive e conoscitive, di questo genere letterario, che è per sua natura aperto, in continuo divenire, non soggetto a regole fisse e a schemi precostituiti.
Nuove prospettive narrative
Rompendo appunto questi schemi, la grande narrativa novecentesca introduce inedite e impreviste aperture, capaci di accogliere le prospettive generate dalle scoperte scientifiche più rivoluzionare e strettamente collegate alle nuove concezioni filosofiche.
Tematiche dell'assurdo e alienazione
Nel romanzo si introducono le dimensioni della soggettività e dello scavo interiore, per portare alla luce la condizione esistenziale dell'individuo; Emergono in questo modo le lacerazioni di una crisi che separa il soggetto dalla società e dalla storia, ne sottolinea l'alienazione e rende oscure, se non incomprensibili) le ragioni dell'agire umano.
Si sviluppa così la grande tematica dell'assurdo nell'opera di Kafka, ma i processi dello straniamento sono evidenti anche in molti altri narratori, come James Joyce e Virginia Woolf; anche l'oggettività di certi autori americani come Ernest Hemingway sottolinea soprattutto l'impossibilità di comprendere le cause che determinano il comportamento dei personaggi.