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Concetti Chiave

  • Il periodo storico italiano del primo Novecento fu caratterizzato da tensioni sociali, malcontento e divisioni sull'entrata nella Prima Guerra Mondiale.
  • I Crepuscolari, guidati da poeti come Gozzano e Corazzini, esprimevano malinconia e infelicità rifugiandosi negli aspetti comuni della vita, senza fede né speranza.
  • Il Futurismo, fondato da Marinetti, celebrava il progresso, la velocità e la guerra come "igiene del mondo", proponendo un rifiuto delle regole tradizionali in nome della libertà espressiva.
  • Il Futurismo si distinse per la sua audace propaganda attraverso manifesti e riviste come Lacerba, promuovendo idee provocatorie e rivoluzionarie.
  • Tra i principali esponenti del Futurismo, oltre a Marinetti, vi erano Soffici, Palazzeschi e Govoni, che si evolse da crepuscolare a futurista.

Indice

  1. L'Italia di Giolitti e le tensioni sociali
  2. Rinnovamento culturale e letterario
  3. Il crepuscolarismo e la malinconia
  4. Il Futurismo e la sua ideologia
  5. Marinetti e la rivoluzione futurista

L'Italia di Giolitti e le tensioni sociali

L’Italia si addentrò nel XX secolo sotto la guida di Giovanni Giolitti, che potenziò lo spirito democratico delle istituzioni, promosse l’industria e promulgò leggi in favore dei lavoratori. Il Paese rimaneva comunque ben lontano dai livelli di industrializzazione di Francia, Germania o Inghilterra, e maturava un pericoloso malcontento sociale.

L’idea che il patrimonio nazionale fosse cresciuto accese gli interessi della classe operaia verso una consistente porzione di quella ricchezza; d’altra parte gli imprenditori erano costantemente alle prese con la spietata concorrenza straniera, tecnologicamente più forte e meno costosa. Col passare degli anni andò poi concretizzandosi lo spettro della Prima Guerra Mondiale, che in breve scisse l’opinione pubblica su due fronti opposti, l’uno neutralista, l’altro a favore del conflitto.

Rinnovamento culturale e letterario

In questo periodo di pace precaria la scena culturale era ancora dominata dai grandi autori decadentisti, all’ombra dei quali si stavano però affermando giovani letterati con decise idee di rinnovamento. Crepuscolari, futuristi, poeti puri ed ermetici reinterpretarono il tormento angoscioso della solitudine e dell’alienazione dalla realtà. In seguito i neorealisti s’impegnarono in una presa di coscienza più attiva dei problemi sociali, mentre i gruppi della neo-avanguardia formularono proposte nuove di rinnovamento letterario.

Il crepuscolarismo e la malinconia

Nel primo Novecento i poeti crepuscolari - così definiti dal critico Giuseppe Antonio Borgese - interpretarono la sensibilità decadentista come un crepuscolo nell’imminenza del tramonto. Privi di fede e speranza gli autori di questo movimento compiansero la propria esistenza avvolgendo cose e persone in una grigia nube di malinconia. Si rifugiarono negli aspetti più banali e comuni della vita, quasi col pudore di chi vuole nascondere agli altri la propria inconsolabile infelicità. Tra i crepuscolari autorevoli furono le voci di Guido Gozzano, Sergio Corazzini, Corrado Govoni e Marino Moretti.

Il Futurismo e la sua ideologia

L’ideologia dei futuristi, contrapposta alla poetica crepuscolare, si configurò, nel primo Novecento, in una vera e propria scuola di pensiero. Il principio fondamentale del movimento fu una fiducia fermissima nel futuro e in tutto ciò che potesse condurre a una qualche forma di progresso. Affascinati dai ritmi spediti della nuova industria, i futuristi esaltarono la velocità, il rischio, l’avventura, l’ignoto da scoprire. Furono sostenitori convinti della guerra perché “sola igiene del mondo”, il meccanismo in grado di selezionare un’umanità più forte e priva di deboli o inetti.

Marinetti e la rivoluzione futurista

Fondatore del Futurismo fu il poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti, che nel 1909 ne pubblicò il primo manifesto tecnico. Nel suo scritto Marinetti esortò i nuovi autori ad una letteratura aggressiva e prepotente, che si liberasse delle regole di grammatica, ortografia e punteggiatura per una poetica tutta movimento e libertà. I futuristi organizzarono una ben nutrita campagna pubblicitaria delle loro idee, e si avvalsero di riviste (Lacerba) e dibattiti spesso assai provocatori.

Tra gli esponenti di maggior spicco del movimento si ricordano lo stesso Marinetti, Ardengo Soffici, Aldo Palazzeschi (poi padre della neo-avanguardia) e l’ex-crepuscolare Corrado Govoni.

Domande da interrogazione

  1. Quali furono le principali tensioni sociali in Italia durante il periodo di Giolitti?
  2. Durante il periodo di Giolitti, l'Italia affrontò un malcontento sociale crescente a causa della disparità economica e della concorrenza straniera, nonostante le riforme democratiche e pro-lavoratori.

  3. Come si manifestò il rinnovamento culturale e letterario in Italia nel primo Novecento?
  4. Il rinnovamento culturale e letterario si manifestò attraverso movimenti come il crepuscolarismo e il futurismo, che reinterpretarono la solitudine e l'alienazione, e successivamente il neorealismo e la neo-avanguardia che affrontarono i problemi sociali.

  5. Quali erano le caratteristiche principali del crepuscolarismo?
  6. Il crepuscolarismo era caratterizzato da una malinconia diffusa, una mancanza di fede e speranza, e un rifugio negli aspetti banali della vita, come espresso da poeti come Guido Gozzano e Sergio Corazzini.

  7. Qual era l'ideologia del Futurismo e come si differenziava dal crepuscolarismo?
  8. L'ideologia futurista esaltava il progresso, la velocità e la guerra come "igiene del mondo", in contrasto con la malinconia e il pessimismo del crepuscolarismo.

  9. Chi fu il fondatore del Futurismo e quali furono le sue principali iniziative?
  10. Filippo Tommaso Marinetti fondò il Futurismo, pubblicando il primo manifesto tecnico nel 1909 e promuovendo una letteratura aggressiva e libera dalle regole tradizionali, attraverso riviste e dibattiti provocatori.

Domande e risposte

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