Concetti Chiave
- Il primo Novecento vede una crisi del Positivismo e un rinnovamento culturale che privilegia la lirica per esprimere soggettività e riflessioni esistenziali.
- I Crepuscolari sostituiscono i contenuti aulici con atmosfere malinconiche, evidenziando l'opacità dell'esistenza borghese e l'inutilità della poesia nella società moderna.
- Sergio Corazzini e Guido Gozzano esprimono temi di solitudine e malattia, considerano la poesia un sostituto artificiale della vita.
- Mario Moretti usa atmosfere grigie per rappresentare la noia e l'inutilità della vita nelle province italiane.
- I Vociani, attraverso la rivista "La Voce", indagano le inquietudini esistenziali usando versi liberi e poetica del frammento, affrontando temi come l'orrore della guerra.
La lirica del primo Novecento in Italia
••• Poesia e prosa lirica
Indice
Crisi del Positivismo e rinnovamento culturale
•• Il Positivismo è in crisi e il rinnovamento culturale è alle porte. Alla narrazione gli scrittori preferiscono adesso la lirica, che permette una maggiore espressione della soggettività del poeta e una riflessione sulla condizione esistenziale dell’uomo.
Poesia e prosa si influenzano tra loro: la poesia abbandona la metrica tradizionale, mentre la prosa si concentra nella forma del “frammento”, breve composizione che suggerisce impressioni come quelle della poesia.
••• I crepuscolari
La poesia crepuscolare e i suoi temi
•• I contenuti aulici e sublimi del passato sono sostituiti dai crepuscolari da atmosfere grigie e malinconiche della vita quotidiana. È una poesia che fa vedere l’opacità dell’esistenza borghese, senza proporre messaggi eccezionali e che ruota attorno alla sua inutilità. I temi principali di Sergio Corazzini (1886 - 1907) sono la solitudine, la sofferenza legata alla malattia e il desiderio di morte, il mondo delle piccole cose e degli affetti comuni, l’inutilità della poesia nella società moderna. Secondo Guido Gozzano (1883 - 1916) la poesia è una specie di sostituto artificiale della vita che la malattia e la negatività gli impediscono di vivere in pienezza. Essendo ormai ridotta a merce, la letteratura sopravvive solo come finzione. La poesia è ormai qualcosa di artificioso. Mario Moretti (1885 - 1979) usa invece atmosfere chiuse e grigie di una provincia popolata da figure tristi e rassegnate, sottolineando la noia e l’inutilità della vita.
••• I vociani
La poetica dei vociani
•• Si vuole dare vita a una letteratura che indaghi le inquietudini e i problemi esistenziali dell’uomo contemporaneo. I poeti della rivista “La Voce” usano il verso libero (una poesia in prosa) e la “poetica del frammento” (una prosa poetica). Tra questi, il cristiano Clemente Rebora (1885 - 1957). Il rapporto sofferto e tormentato con la realtà si esprime con un linguaggio crudo e antimusicale che denuncia l’orrore della guerra e l’egoismo della società moderna.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali della poesia crepuscolare?
- Come si manifesta la crisi del Positivismo nella letteratura del primo Novecento?
- Qual è l'approccio dei vociani alla letteratura?
La poesia crepuscolare si distingue per atmosfere grigie e malinconiche, riflettendo l'opacità dell'esistenza borghese e l'inutilità della poesia nella società moderna, come evidenziato dai temi di solitudine e sofferenza di Sergio Corazzini e Guido Gozzano.
La crisi del Positivismo porta a un rinnovamento culturale in cui la lirica prevale sulla narrazione, permettendo una maggiore espressione della soggettività e una riflessione esistenziale, con la poesia che abbandona la metrica tradizionale e la prosa che adotta la forma del "frammento".
I vociani, attraverso la rivista "La Voce", cercano di esplorare le inquietudini esistenziali dell'uomo contemporaneo usando il verso libero e la "poetica del frammento", con un linguaggio crudo che denuncia l'orrore della guerra e l'egoismo sociale, come nel caso di Clemente Rebora.