Concetti Chiave
- Il Crepuscolarismo non è una scuola formale, ma un gruppo di scrittori che condividono scelte letterarie comuni, con il termine "crepuscolare" coniato nel 1910 da G. A. Borgese.
- I temi e lo stile dei Crepuscolari sono caratterizzati da toni dimessi e umili, con un linguaggio quotidiano e una metrica semplice, quasi prosaica, in contrapposizione al Futurismo.
- Guido Gozzano, influenzato da Nietzsche e Schopenhauer, è noto per opere come "La via del rifugio" e "I colloqui", e utilizza uno stile che combina ironia e prosaica narrazione poetica.
- Sergio Corazzini, simile a Gozzano nella vicenda personale e poetica, è famoso per opere come "Dolcezze" e "Piccolo libro inutile", con temi anticipatori del male di vivere di Montale.
- Il Crepuscolarismo è visto come una risposta antitetica al Futurismo, enfatizzando elementi intimi e narrativi derivati da Pascoli, in contrasto con l'esaltazione di D'Annunzio del Futurismo.
Indice
Origini e definizione del Crepuscolarismo
I crepuscolari sono un gruppo scrittori e poeti che non appartengono a una vera e propria scuola, ma condividono scelte letterarie e modelli culturali. Il termine compare la prima volta nel 1910: G. A. BORGESE in un articolo su «La stampa», Poesia crepuscolare, recensisce tre raccolte: Poesie scritte col lapis di M. Moretti, Poesie provinciali, F.M. Martini, Sogno e ironia, C. Chiaves. Dice: «una voce crepuscolare, la voce di una gloriosa poesia che si spegne».
Autori crepuscolari sono: S. Corazzini, G. Gozzano, C. Govoni almeno fino al 1907, poi si dà al Futurismo e Marino Moretti che mantiene, però, una sua spiccata originalità (anche solo la fedeltà allo schema metrico).
Temi e stile dei Crepuscolari
Temi e toni sono dimessi e umili.
Si modifica la condizione del poeta "poeta artiere" Carducci o "poeta vate" D'Annunzio --> poeta che si vergogna di essere poeta, che ha perso l'aureola (Beaudelaire). «piccolo fanciullo che piange» Corazzini.
Stile = abbassamento del linguaggio = quasi quotidiano, umile, accostamento aulico e umile.
Metrica = facile, quasi prosaica, narrativa. Contini: «una netta discesa culturale», Serra: «metri zoppicanti», «rime approssimative», Langella: «il momento più basso della nostra poesia».
Schematizzando si può vedere Il CREPUSCOLARISMO come la risposta antitetica al FUTURISMO che risponde però allo stesso disagio di inizio secolo. E se il FUTURISMO è la radicalizzazione ed esasperazione di alcuni aspetti di D'Annunzio, il CREPUSCOLARISMO è la radicalizzazione di alcuni aspetti del Pascoli più intimo.
Guido Gozzano: vita e opere
GUIDO GOZZANO (1883-1916) nasce vicino a Torino. Formazione: iscritto a Legge, ma segue lezioni di Lettere (influenza di Nietzsche, Schopenhauer, Verlaine, D'Annunzio). Ambiente dei crepuscolari torinesi, esperienza con malattia, tisi che lo porterà alla morte.
Opere, raccolte di poesie: La via del rifugio (1907); I colloqui (1911) (nei quali è contenuto il poemetto più famoso: La signorina Felicita --> desiderio fuga dalla realtà); Le farfalle rimasto incompiuto. Fu anche autore di racconti: Verso la cuna del mondo.
Stile. 1) Poesie sono quasi delle piccole novelle in versi, il tono e prosaico e narrativo.
2) Ironia: soprattutto in polemica con D'Ann. Su questo pto., rovesciamento del dannunzianesimo, insiste Sanguineti, uno dei maggiori critici di G.
3) Altro critico importante di G. = Montale: «G. fu il 1° poeta del '900 che riuscisse "ad attraversare D'Ann." Per approdare a un territorio suo», egli è il 1° che «abbia dato scintille facendo cozzare l'aulico con il prosaico». G. stesso dice del suo stile: «lo stile di uno scolare/corretto un po’ da una serva» (e non il contrario, cioè la matrice è colta).
Sergio Corazzini: vita e poetica
SERGIO CORAZZINI (Roma, 1886-1907). Vicenda e poetica simili a quelle di Gozzano, anche lui muore di tisi.
Gruppo di giovani intellettuali --> circolo e rivista «Cronache latine».
Raccolte di poesie: Dolcezze; L'amaro calice (1904); Le aureole (1905); Piccolo libro inutile (dove è contenuta la lirica: Desolazione del povero poeta sentimentale --> "piccolo fanciullo che piange", anticipa tema del male di vivere di Montale); Elegia; Libro per la sera della domenica (1906). Tutte le liriche furono pubblicate postume nella raccolta Liriche (1908).
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "Crepuscolarismo"?
- Quali sono i temi e lo stile caratteristici dei Crepuscolari?
- Chi sono alcuni degli autori principali del Crepuscolarismo?
- Quali sono le opere principali di Guido Gozzano?
- Qual è la poetica di Sergio Corazzini e quali sono le sue opere principali?
Il termine "Crepuscolarismo" appare per la prima volta nel 1910 in un articolo di G. A. Borgese su «La stampa», dove recensisce tre raccolte di poesie e descrive una "voce crepuscolare" come una poesia gloriosa che si spegne.
I temi e i toni dei Crepuscolari sono dimessi e umili, con un linguaggio abbassato e quasi quotidiano. La metrica è facile, quasi prosaica, e rappresenta una risposta antitetica al Futurismo.
Alcuni autori principali del Crepuscolarismo includono Sergio Corazzini, Guido Gozzano, Corrado Govoni e Marino Moretti, ognuno con caratteristiche e stili distintivi.
Le opere principali di Guido Gozzano includono le raccolte di poesie "La via del rifugio" (1907) e "I colloqui" (1911), che contiene il famoso poemetto "La signorina Felicita". Ha scritto anche racconti come "Verso la cuna del mondo".
La poetica di Sergio Corazzini è simile a quella di Gozzano, caratterizzata da un tono malinconico e sentimentale. Le sue opere principali includono "Dolcezze", "L'amaro calice", "Le aureole" e "Piccolo libro inutile", tutte pubblicate postume nella raccolta "Liriche" (1908).