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Concetti Chiave

  • Ignazio Silone, pseudonimo di Secondo Tranquilli, è un importante scrittore italiano noto per la sua attività politica e letteraria durante il Ventesimo secolo.
  • Il terremoto della Marsica nel 1913 influenzò profondamente la vita di Silone, portandolo a interrompere gli studi e a sviluppare una narrativa incentrata su temi sociali.
  • Tra le sue opere principali, "Fontamara" affronta la condizione dei contadini meridionali, utilizzando la comunità come protagonista per evidenziare il tema dell'abuso di potere.
  • La mancanza di coscienza collettiva e la rassegnazione sono temi centrali in "Fontamara", ostacolando la possibilità di ribellione contro le ingiustizie.
  • Il periodo di esilio in Svizzera fu particolarmente prolifico per Silone, durante il quale scrisse opere significative tra cui "Vino e pane" e "La scuola dei dittatori".
Questo appunto di Italiano fornisce una panoramica sulla vita di Secondo Tranquilli, anche conosciuto come Ignazio Silone. Vengono elencate alcune delle sue opere principali e in seguito vengono approfondite la trama e l’analisi delle tematiche del suo primo romanzo, intitolato “Fontamara”.
Ignazio Silone: Vita, Opere e Tematiche di Fontamara articolo

Indice

  1. Panoramica biografica su Ignazio Silone (Secondo Tranquilli)
  2. Le opere di Ignazio Silone
  3. Trama e analisi di Fontamara di Ignazio Silone

Panoramica biografica su Ignazio Silone (Secondo Tranquilli)

Ignazio Silone, pseudonimo di Secondo Tranquilli, è vissuto tra la prima e la seconda metà del Ventesimo secolo.

È nato nel 1900 a Pescina dei Marsi, nella provincia dell'Aquila.
Le opere dell’autore ci permettono di ottenere importanti informazioni sulla vita dell’autore e sulle ragioni sottese ai suoi comportamenti. A tal proposito, un’opera particolarmente esemplificativa è “Uscita di sicurezza”, che è stata pubblicata nel 1965 ed è una raccolta di racconti autobiografici e di saggi.
Nel 1913, Ignazio Silone ha tragicamente perso il padre e i fratelli nel terremoto della Marsica. Questa situazione lo ha costretto a interrompere gli studi intrapresi in seminario. Tuttavia, è in queste drammatiche circostanze che l’autore fa la conoscenza di don Orione. Si tratta di una figura particolarmente significativa nella sua narrativa, come si evince dall’opera “Incontro con uno strano prete”, nella quale viene presentata l’immagine del "sacerdote positivo".
Nel 1917, Ignazio Silone ha iniziato a frequentare le assemblee dei contadini del suo paese. Tali assemblee si erano inizialmente sviluppate sotto il segno di una "rivoluzione cristiana". Nello stesso anno, lo scrittore si trasferisce a Roma. In questo contesto, diventa segretario della gioventù socialista e intraprende la carica di direttore del giornale "L'Avanguardia".
Nel 1921, lo scrittore partecipa alla fondazione del Partito Comunista a Mosca. Tuttavia, dieci anni dopo ha progressivamente deciso di allontanarsi da questo contesto in quanto non condivideva le idee politiche staliniana.
Nel 1930, Ignazio Silone è ricercato dal fascismo per la sua attività clandestina. Si vede dunque costretto a trovare rifugio in Svizzera, dove prosegue il suo impegno, contrario ad ogni forma di dittatura e di dogmatismo. Durante questi anni, lo scrittore non abbandona le attività culturali. Nello specifico, dal 1931 al 1933, è direttore della rivista tedesca "Information"; dal 1939 al 1944, dirige il Centro estero socialista a Zurigo; nel 1934 ha pubblicato in lingua tedesca un importante studio sul fascismo.
Durante il dopoguerra, Ignazio Silone è rientrato in Italia e ha aderito al Partito Socialista, diventando deputato alla Costituente. In questo periodo ha fondato la rivista "Europa socialista" e ha assunto la carica di direttore del "Tempo presente ".
Ignazio Silone è morto a Ginevra nel 1978.
Per approfondimenti su Ignazio Silone vedi anche qua

Le opere di Ignazio Silone

Il periodo dell’esilio in Svizzera è stato caratterizzato da una intensa attività letteraria. Nello specifico:

  • Nel 1930, Ignazio Silone ha scritto pubblicato il suo primo romanzo “Fontamara”. Il libro è stato scritto a Davos, la stessa cittadina svizzera in cui lo scrittore Thomas Mann aveva ambientato il romanzo “La montagna incantata”. Il romanzo è stato pubblicato nella sua traduzione in lingua tedesca nel 1933.
  • Nel 1937, è stato pubblicato “Vino e pane”;
  • Nel 1938, ha pubblicato un saggio dal titolo “La scuola dei dittatori”.
  • Nel 1941, è stato pubblicato "Il seme sotto la neve".
Ignazio Silone: Vita, Opere e Tematiche di Fontamara articolo

Trama e analisi di Fontamara di Ignazio Silone

“Fontamara” è il primo romanzo scritto da Ignazio Silone, in cui vengono affrontate le tematiche della condizione sociale, culturale ed economica dei contadini meridionali e dell’abuso di potere.
Una caratteristica fondamentale del romanzo è che non è presente un personaggio principale, bensì il protagonista è l’intera comunità di Fontamara.
La vicenda è ambientata nel 1929 a Fontamara, una piccola cittadina della montagna abruzzese, completamente isolata. Fontamara è popolata da contadini e braccianti ignoranti (i “cafoni”), che sono abbandonati dalle istituzioni e vivono pertanto una condizione di arretratezza, senza però essere in grado o avere la reale volontà di cambiarla. Prevale più che altro la rassegnazione all’immutabilità delle cose.
Nel romanzo si racconta che a Fontamara è stata interrotta la fornitura di energia elettrica in quanto gli abitanti non pagavano più le bollette. Giunge a Fontamara un certo cavalier Pelino, che imbroglia gli abitanti, facendo leva sulla loro ignoranza, e li convince a firmare un documento che in realtà è l’autorizzazione a indirizzare l’acqua delle irrigazioni ai possedimenti del cavaliere. Una volta scoperto l’inganno, le donne di Fontamara vanno a casa del cavaliere per cercare di persuaderlo ma senza successo. L’avvocato don Circostanza si offre come mediatore per proporre un accordo più vantaggioso, ma in realtà si fa complice del raggiro. I contadini non sanno come rispondere agli imbrogli di cui sono vittime: da un lato, vorrebbero ribellarsi, tuttavia, hanno paura delle conseguenze. Un altro aspetto che impedisce agli abitanti fontamaresi di ribellarsi è l’inesistenza di una coscienza collettiva: ogni contadino pensa ai propri interessi e preferisce dei vantaggi immediati piuttosto che prendere in considerazione gli interessi e il miglioramento futuro della comunità. Questo modo di pensare rende praticamente impossibile l’attuazione un’azione di ribellione collettiva. In questo contesto, l’unico personaggio che emerge è Berardo Viola, un contadino fontamarese che prova a opporsi alle istituzioni per un bene comune, ma non viene sostenuto dai suoi compaesani.
Per approfondimenti sul romanzo "Fontamara" di Ignazio Silone vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Chi era Ignazio Silone e quale fu il suo contributo letterario?
  2. Ignazio Silone, pseudonimo di Secondo Tranquilli, fu uno scrittore italiano del Ventesimo secolo noto per le sue opere che esplorano temi sociali e politici. Tra le sue opere principali vi è "Fontamara", che analizza la condizione dei contadini meridionali.

  3. Quali eventi personali influenzarono la vita e le opere di Ignazio Silone?
  4. La vita di Silone fu segnata dalla perdita del padre e dei fratelli nel terremoto della Marsica nel 1913, che lo costrinse a interrompere gli studi. Questi eventi influenzarono profondamente la sua narrativa e il suo impegno politico.

  5. Qual è la trama principale del romanzo "Fontamara"?
  6. "Fontamara" narra la storia di una comunità di contadini abruzzesi che subisce ingiustizie e abusi di potere. La trama si concentra sull'inganno subito dagli abitanti riguardo all'uso dell'acqua per l'irrigazione, evidenziando la loro impotenza e mancanza di coscienza collettiva.

  7. Quali sono le tematiche principali affrontate in "Fontamara"?
  8. Le tematiche principali di "Fontamara" includono la condizione sociale ed economica dei contadini, l'abuso di potere, la rassegnazione e l'assenza di una coscienza collettiva che impedisce la ribellione contro le ingiustizie.

  9. Come si sviluppò l'attività politica di Ignazio Silone?
  10. Silone iniziò la sua attività politica partecipando alla fondazione del Partito Comunista a Mosca nel 1921, ma si allontanò dal comunismo staliniano. Durante l'esilio in Svizzera, continuò il suo impegno contro le dittature e, nel dopoguerra, aderì al Partito Socialista in Italia, diventando deputato alla Costituente.

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